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9 settembre, Domenica Lo stadio Cile (Palazzetto dello sport) si sta riempiendo di socialisti per ascoltare il leader Altamirano; il discorso verra trasmesso anche per radio. Una assemblea grande, inquieta, arrivano gridando gruppi di compagni. "Canal Nueve se entregò y la clase se enganò " (hanno consegnato il canale nove, hanno imbrogliato la classe). |
9 settembre, Domenica
Lo stadio Cile (Palazzetto dello sport) si sta riempiendo di socialisti per ascoltare il leader Altamirano; il discorso verra trasmesso anche per radio. Una assemblea grande, inquieta, arrivano gridando gruppi di compagni. "Canal Nueve se entregò y la clase se enganò " (hanno consegnato il canale nove, hanno imbrogliato la classe).
Cerco di capire questo strano grande partito, la massa dei compagni presenti è uno spaccato significativo. Vecchi militanti proletari, studenti, dirigenti operai e sindacali, “piccola borghesia"; mentre alcuni gruppi gridano in continuazione slogan polemici contro la "conciliazione", altri li zittiscono. “Ci sentono per radio non facciamo i bambini”. Entra sul palco la commissione politica del PS, saluta col pugno, tutti in piedi si canta la Marsigliese (sic!), con il testo cileno che è divenuto inno del partito. C'è un'atmosfera di insofferenza, di rabbiosa impotenza per le provocazioni trangugiate negli ultimi giorni e per la mancanza di potere e controllo sulle scelte che si stanno discutendo in alto. Altamirano deve far fatica per conquistare il rispetto e il consenso di tutti. “La cessione del Canal 9 ci amareggia, ma è una sconfitta piccola,. non abbiamo perso la guerra”; denuncia le manovre della destra, gli attentati, gli scioperi (“agli USA costa meno mantenere per un mese uno sciopero che paralizza il Cile, che due bombardamenti aerei sul Vietnam”) , l'uso anti-operaio della ley de control de armas, le responsabilità della DC.
Riguardo ai marinai anti-golpisti, al processo che li attende per ‘sedizione’, " si... mi sono riunito con quei marinai ": un boato, tutti in piedi, tre minuti di applausi. Riprende con la DC, che fa di tutto per aggravare la crisi :"Si può dialogare con loro, lo chiedo a voi, compagni? ". "Nooo!”. II Partito Socialista non è disposto a questo dialogo. E termina sui pericoli golpisti: "Non si illudano, i nostri nemici, se necessario trasformeremo il Cile in un Vietnam eroico... "; "bisogna colpire il golpe; rafforzare gli organismi del Poder Popular”. Termina, applausi, Marsigliese, si
esce in corteo. Commentiamo con alcuni amici: le grandi rivelazioni e le indicazioni concrete non ci sono state. Anche se, da come ha parlato, si capisce che sul governo si stanno esercitando forti pressioni, nuove minacee. No al dialogo, ma che fara il PS? Viene alla mente un parallelo coi massimalisti italiani del 20-22. Mi sento addosso un maledetto senso di insicurezza.
Al pomeriggio, nel parco O'Higgins, la gente di sinistra passeggia tranquilla. Su un palco, sotto un grande pergolato, lo spettacolo della compagnia del parco. Alcuni giovani con la testa nascosta in enormi maschere, interpretano come in un teatro delle marionette la storia degli ultimi anni, dalla vittoria di Allende. L'americano col faccione biondo si fa la moglie del capitalista cileno... il contadino, il minatore e la massaia inseguono minacciosi un faccione di Frei. Molti bambini nel pubblico, affascinati, le mamme gli spiegano la storia.
In altri edifici, la musica rock e si balla gratis. Un altoparlante con il ‘Condor pasa’. Chiacchiero con un ragazzo del teatro. " Vedi la gente come è tranquilla... io non ci credo a una guerra civile, in Cile no... dopo ventiquattr'ore che si spara finirà la guerra civile, chi ha vinto ha vinto; e vinceremo noi". Intanto continuano le riunioni della UP e della DC.
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