DIRITTO
L'ora della precipitazione e di chiamata dell'ambulanza

le ipotesi formulate sul segno di agopuntura sembravano avvalorate dalla circostanza che, dai rapporti inviati alla Magistratura dall'Ufficio Politico della Questura di Milano e dalla relazione fatta al Ministro dell'Interno dall'Ispettore di Polizia dott, Elvio Catenacci, l'ora indicata come quella della precipitazione (rispettivamente 0,15 e 0,06 dal giorno 16 dicembre 1969) risultava essere posteriore alla chiamata dell'ambulanza (ore 24 del giorno 15 dicembre 1969).

La circostanza cioe' rendeva verosimile la considerazione che, di fronte al malore del Pinelli, la prima reazione fosse stata quella di richiedere l'intervento d'urgenza di un'ambulanza e che, l'aggravarsi o l'irrimediabilita' del malore, avesse provocato una situazione di panico quindi la messa in scena del suicidio per precipitazione.

Ora, l'ipotesi e' risultata destituita di qualsiasi fondamento.
Per quanto riguarda la precipiazione infatti, anche a prescindere dalle deposizioni dei funzionari, sottufficiali e agenti  di P.S. presenti, dalle concordi deposizioni dei giornalisti Palumbo, Angelino, Sicchiero ed Acquarone, di turno presso la Sala Stampa della Questura, e' emerso, in maniera assolutamente certa, che essa avvenne qualche minuto prima della mezzanotte.

Il teste Palumbo, corrispondente dell' "Unità" che terminava il suo turno a mezzanotte saluto' i colleghi e abbandono' la Sala Stampa, sita al primo piano, alle 23,57.
Giunto nel cortile e proprio mentre si accingeva ad attraversarlo per recarsi negli Uffici della Volante  a sentire le ultime novità, udi' il rumore della precipitazione.

Il teste Giuseppe Colombo, fotografo del "Corriere dell Sera", inviato sul posto subito dopo che, dai cronisti della Sala Stampa della Questura, fu data la notizia, usci' dal garage della redazione alle 24 precise.
Il Colombo giunse in Questura proprio mentre l'ambulanza lasciava il cortile della Questura e subito statto' alcune fotografie.
In due di queste l'orologio della Questura segnava rispettivamente le ore 0,07 e le ore 0,08.

Per quanto riguarda l'ora della chiamata dell'ambulanza essa pu' essere tranquillamente fissata nelle ore 0.01 del 16 dicembre 1969.

Tale infatti e' l'orario di chiamata che risulta segnato sul registro relativo alle chiamate d'intervento di ambulanza pervenute alla centrale operativa dei Vigili Urbani fra le ore 10,47 del 13 dicembre 1969 e le ore 21,18 del 20 dicembre 1969, registro sequestrato direttamente da questo Giudice, il 24 settembre 1971, presso l'archivio della centrale stessa.

La fonte (Corpo dei Vigili Urbani) e la struttura (registro rilegato, numerato progressivamente per ciascuna chiamata e interamente scritto a mano dai vari vigili che prestavano servizio presso la Centrale) del documento, esimerebbero da qualsiasi altra considerazione sul suo valore probatorio.

Diremo pertanto, solo per completezza, che il Vigile Panizza Alfonzo, che esegui' l'annotazione sul registro, inizio' il servizio alle ore 0,00 del 16-12-1969 ed annoto', come di consueto, l'ora che indicava, al momento della chiamata, l'orologio elettrico sito nella sala di fronte agli operatori e che l'equipaggio dell'ambulanza chiamata terminava il proprio turno a mezzanotte e ricevette la chiamata proprio quando si accingeva a comunicare alla centrale dei Vigili che rientrava in sede.

Del reto l'esperimento giudiziale, eseguito con la stessa ambulanza, lo stessa equipaggio e ripetendo le stesse condizioni di tempo e di luogo, ha confermato che tale ora concorda perfettamente con l'ora in cui l'ambulanza giunse in Questura (circa le 0.05) e con l'ora in cui il Pinelli fu ricoverato presso l'Ospedale Fatebenefratelli, 0,10 (vedi documenti sequestrati da questo Ufficio presso l'Ospedale stesso.

Se ne deve concludere quindi che l'ambulanza fu chiamata subito dopo la precipitazione e che l'ora segnata sul rapporto e sulla registrazione fu indicata con superficiale approssimazione.

paragrago 3: La macchia ovolare
e il colpo di Karatè

 
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