Si tirano le somme della "strategia della tensione"

Cosa significhi in concreto questa "strategia della tensione" lo dice questo secondo elenco di fatti, anch'essi noti, che accadono in Italia nei quaranta giorni che precedono la strage del 12 dicembre.

Ai primi di novembre la F.N.C.R.S.I. Federazione Nazionale Combattenti della repubblica Sociale Italiana - fascista "di sinistra"- distribuisce a Roma un volantino in cui si invitano i paracadutisti e gli ex combattenti a "non farsi strumantalizzare per un colpo di stato reazionario"

Il 10 novembre in un discorso a Roma, il presidente del Partito Socialdemocratico, Mario Tanassi rilancia con forza un tema molto caro al PSU "O il centro sinistra pulito, o scioglimento delle camere" con conseguenti elezioni anticipate.

Cinque giorni dopo a Monza, il colonnello comandante del distretto militare afferma pubblicamente, alla presenza del procuratore della repubblica: "Stante l'attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l'esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese:l'esercito e' l'unico baluardo ormai contro il disordine e l'anarchia.

Nel corse dello sciopero generale per la casa del 19 novembre, la polizia attacca i lavoratoro in Via Larga a Milano, e un agente Antonio Annarumma, rimane ucciso in uno scontro ta due automezzi della stessa polizia. Si diffonde la versione dell'assassinio, e non solo da parte di uomini politici e giornali di destra. Lo stesso presidente della repubblica, in un telegramma trasmesso ripetutamente alla radio e alla televisione per tutta la giornate del 19 e del 20 novembre, olte ad anticipare una sentenza di "barbaro assassinio" afferma:"Questo odioso crimine deve ammonire tutti ad isolare, e a mettere in condizione di non nuocere. i delinquenti, il cui scopo e' la distruzione della vita, e deve risvegliare non solo negli atti dello Stato e del governo, ma sopratutto nella coscienza dei citadini, la solidarieta' per coloro che difendono la legge e le comuni liberta'."

Il giudizio di Saragat piace molto al segretario nazionale del MSI, Giorgio Almirante, il quale gli fa eco sul "Secolo d'Italia": "L'assassinio dell'agente di P.S a Milano ci indurrebbe a chiamare in causa il Signor Presidente della Repubblica, se egli, nel suo telegramma, non avesse duramente qualificati "assassini" i responsabili Ora occorre idividuare e colpire i mandanti.

Ma chi sono i responsabili, gli assassini, i delinquenti? Secondo la CISL "l'intervento della polizia, non legittimato da fatti obbiettivi non favorisce l'ordinato svolgersi delle manifestazioni e come per altro, l'insistenza provocatoria di gruppi estremisti -la cui provenienza diviene sempre piu' dubbia- provoca effetti negativi sull'azione dei lavoratori"

Contro i gruppi estremisti si scagliano anche Giancarlo Paietta, che li definisce "massimalisti impotenti" e "L'Unita'" che commenta cosi gli incidenti di Milano nel suo artivcolo di fondo: "Mai come in questi giorni e' apparso chiaro che l'avventurismo facilone, il velleitarismo pseudo-rivoluzionario, la sostituzione della frase rivoluzionaria allo sforzo paziente, sono sterili e si trasformano in un'occasione offerta alle manovre e alle provocazioni delle forze di destra."

In questo crescendo di clima di caccia alle streghe si inserisce il giornale ufficiale del PSU che pero' approfitta dell'occasione per allungare il tiro: "L'assassinio di Annarumma chiama in causa la responsabilita' diretta dei comunisti e dei loro complici nel PSIUP, nel PSI, nella DC e nei sindacati".

La notte dopo la morte di Annarumma, in due caserme di pubblica sicurezza a Milano scoppia una rivolta che, alimentata ad arte, vedrebbe gli uomini dei battaglioni mobili scatenati per la citta' a far piazza pulita degli "£estremisti delinquenti." Il giorno dei funerali dell'agente il centro di Milano e' tratro di gravi scontri provocati dai fascisti che partecipano al corteo funebre coi labari della Repubblica Sociale Italiana.

I fascisti non sono i soli a seguire il feretro e a dar vita a episodi di isteria collettiva: sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele quel giorno e' presente anche la borghesia milanese che si commuove e poi chiede "il sangue dei rossi": signori distinti, bottegai arricchiti, pensionati nostalgici, donne impellicciate partecipano e fomentano i tentativi di linciaggio dei malcapitati che sembrano sospetti, che hanno "la faccia da comunista"

Il rpubblicano La Malfa e il socialdemocratico Tanassi lanciano un duro attacco ai sindacati che stanno vivendo, sotto la spina operaia, i giorni piu' caldi delle battaglie contrattuali, con quasi cinque milioni di lavoratori mobilitati.

Nello stesso giorno, il 21 novembre, un comunicato della confindustria: "...ilpotere operaio tende a sostituirsi al parlamento e stabilire un rapporto diretto con il potere esecutivo.Cio' crea un sovvertimento in tutto il sistema politico."

Sul settimanale "Oggi" il deputato della destra democristiana Guido Gonella lancia un appello alla "reazione del borghese timido contro i picchetti degli scioperanti"

Da Londra il settimanale "The Economist" rivela l'esistenza di un documento "segreto soltanto a meta'", in cui un gruppo di giovani industriali italiani proclama la necessita' di un "governo forte".

Pietro Nenni, in un intervista al "Corriere della Sera traccia un paragone tra la attuale situazione e quella del '22.

Intanto e' stato dato il via alla serie di arresti e condanne per reati d'opinione: il primo a finire in carcere e' Francesco Tolin, direttore di "Potere Operaio.

Ai primi di dicembre, a rendre piu' precario l'equilibrio parlamentare, e come prima avisglia della dura battaglia che sara' scatenata da li' a poco, compare sullo "Osservatore Romano", organo del Vaticano,, un'attaccco contro il voto favorevole espresso dalla Camera sul divorzio.

In un paese in Lombardia il sindaco-industriale spara contro il picchetto dei suoi operai in sciopero.

Il 7 dicembre i settimanali inglesi "The guardian" e "the Observer" pubblicano il testo del dossier inviato dal capo dell' ufficio diplomatico del ministero degli esteri di Atene, allambasciatore a Roma. Contiene allegato il rapporto segreto sulla possibilita' di un colpo di stato di destra in Italia, inviato dagli agenti dei sevizi di spionaggio dei colonnelli, "Un gruppo di elementi di estrema destra e di ufficiali" scrive "L'Observer" "sta tramando in Italia un colpo di Stato militare, con l'incoraggiamento e l'appoggio del governo greco e del suo primo ministro, ex colonnello Giorgio Papadopulos."

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