Il circolo 22 marzo

A poche ore dagli attentati del 12 dicembre non solo si e' stabilito con grande sicurezza che la loro matrice politica e' anarchica ma si sta gia' cercando l'ideatore. l'organizzatore e l'autore della strage di Milano: Piestro Valpreda. 37 anni, di professione ballerino, disoccupato. E' milanese ma vive sopratutto a Roma dove fraquenta, come anarchico, il circolo 22 marzo in Via del Governo Vecchio. Viene riconosciuto dal supertestimone Cornelio Rolandi come "l'uomo con la borza nera" che egli dice di aver trasportato, pochi minuti dopo le quattro di quel pomeriggio di sangue, vicino alla banca di Piazza Fontana.

Con Pietro Valpreda sono coinvolti, con l'imputazione di associazione a delinquere e concorso in strage, altri cinque ragazzi del circolo 22 marzo: Roberto Mander, 17 anni, studente di seconda liceo, figlio di un direttore di orchestra; Emilio Borghese, 18 anni, figlio di un alto magistrato; Roberto Gargamelli, 19 anni, figlio di un cassiere della Banca Nazionale del Lavoro dove e' scoppiata una della bombe; Emilio Bagnoli 24 anni, studente d'architettura. Il sesto imputato e' Mario Merlino, classe 1944, laureato in filosofia, figlio di una famiglia della media borghesia romana; il padre e' avvocato, e' impiegato all'organizzazione cattolica Propaganda Fide.

Passata la confusione frenetica dei prìmi giorni d'inchiesta, quando si comincia ad andare a guardare con calma la biografia politica degli imputati, la presenza fra esse di Mario Merlino fa tirare un sospiro di sollievo tra i cronisti dei giornali di sinistra. Merlino e' un ex fascista, si e' recato di recente in viaggio nella Grecia dei Colonnelli ed e' il fondatore del 22 marzo: ergo, invece che a degli anarchici, qui si e' di fronte a degli "anarco-fascisti", "piu' vicini a Goebbels che a Bakunin", secondo quanto scrive frettolosamente il settimanale comunista "Vie Nuove". E gia' che c'e', per definire meglio l'ambiente, il giornalista ci aggiunge il solito pizzico di droga.

I conti a questo punto, oltre che alla polizia e al pubblico ministero, quasi tornano anche alla sinistra italiana: in fondo se le cose stanno davvero cosi', se non si tratta nemmeno di anarchici, ma di anarco-fascisti, perche' Pietro Valpredas non pòotrebbe davvero essere l'autore della strage di Milano? Salvo accorgesi subito dopo, quando i particolari si definiscono meglio, che si e' fatta una grande confusione, si e' rischiato di cadere nella trappola: neanche quella dell'estremismo anarchico, di sinistra, colpevole, ma l'altra trappola, ben piu' pericolosa, della colpevolezza degli opposti estremismi, di destra e di sinistra, anarchia e fascismo, che ormai si sono compenetrati, e assieme hanno ucciso.

Perche' non ci siano dubbi, per far opera di chiarezza assoluta, e' necessario qui definire esattamente chi e' Mario Merlino e quale ruolo egli ha svolto nel piano della preparazione degli attentati.

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