Acerra, fermato il sindaco
Rimosso dalla Ps il blocco contro l'inceneritore
17.08.2004       
Una nuova “guerra dei rifiuti” si è aperta in Campania. E questa volta a guidarla è un sindaco, oggi fermato e caricato su un cellulare insieme
a mezza giunta e agli organizzatori del comitato contro il nuovo inceneritore. «Pantano di Acerra come Scanzano»: sono gli slogan che da lunedì sera
si sentono ai cancelli del cantiere del nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. In mattinata il presidio è stato tolto con un ingente spiegamento di forze dell’ordine e molta tensione, ma nessun incidente.

«No all'inceneritore, sì alla salute», si leggeva sui cartelli mentre il sindaco, gli assessori e un'altra quindicina di persone superavano i cordoni
di poliziotti a difesa dell’impianto in fase di realizzazione. Dai megafoni , i comizi improvvisati dicevano: «dobbiamo vincere e si può vincere,
come hanno vintoquelli di Scanzano. È necessario mantenere i presidi, non dobbiamo abbandonare».

Poi i poliziotti hanno prelevato di peso i manifestanti per far passare camion e ruspe. Allontanato dal sito e caricato di forza sul cellulare anche
il sindaco, Espedito Marletta, oltre ad alcuni componenti della giunta, e il senatore di Rifondazione Comunista Tommaso Sodano. Tutti portati in Questura per l'identificazione.

Subito dopo l'intervento della polizia, l’attività del cantiere è ripresa. La zona, dove sostano ancora alcune decine di abitanti, resta però presidiata dalle forze dell'ordine, presenti con un largo spiegamento di uomini.

«Vorremmo vedere così tanti poliziotti impegnati a bloccare le ecomafie e i beni dei camorristi e non a imporre l'apertura di un cantiere prima della nuova valutazione d'impatto ambientale già decisa» , dichiara il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.

«Il mega impianto previsto ad Acerra - aggiunge Pecoraro - resta incompatibile con un territorio già fortemente inquinato e con una sana politica sui rifiuti che non può prevedere impianti di quelle dimensioni e tecnologia. Abbiamo più volte detto che insistere sul Piano rifiuti e sul contratto con Fibe rappresenta un accanimento inspiegabile. Nonostante gli impegni, nessuna decisione è stata assunta su riduzione e raccolta differenziata, nè per garantire una produzione di vero combustibile da rifiuti. Qualunque impianto, quindi, anche ridotto di termovalorizzazione si ridurrebbe a bruciare rifiuti e si trasformerebbe in un vecchio inceneritore».

«Questo grave blitz voluto proprio a Ferragosto - ha concluso Pecoraro - dimostra che si vuol imporre un vecchio inceneritore e non un moderno
ciclo dei rifiuti. Per questo, i Verdi continueranno a sostenere le iniziative di lotta del sindaco e della comunità locale contro l'impianto.
Chiediamo al Governo di sospendere l'ordinanza di apertura del cantiere prima della nuova Via. Se sarà realizzata seriamente,
questa non potrà che bocciare l'impianto».
 

RIFIUTI: RUSPE ARRIVANO DI NOTTE, AD ACERRA E' RIVOLTA
articolo di resoconto giornata di lotta Tuesday August 17, 2004 at 11:32 PM
Le ruspe per dare il via ai lavori di costruzione del termovalorizzatore ad Acerra sono arrivate nel cuore della notte scortate da un migliaio di agenti delle forze dell'ordine. Un arrivo atteso, ma che ha scatenato una dura azione di protesta che si e' conclusa con la denuncia di 21 manifestanti, tra cui il vicesindaco e altri esponenti dell'amministrazione comunale. Ad Acerra i cittadini ribadiscono il no al termovalorizzatore, l'impianto che sara' utilizzato per bruciare le ecoballe di rifiuti producendo cosi' energia elettrica. Temono che i fumi della combustione possano aggravare la situazione ambientale, gia' pesante per un accertato inquinamento da diossina. E cosi', con in testa il sindaco Espedito Marletta e il senatore di Rifondazione Comunista, Tommaso Sodano, sono giunti numerosi al cantiere per bloccare le ruspe. Al loro fianco anche i no global, guidati dal portavoce dei Disobbedienti, Francesco Caruso e da don Vitaliano Della Sala. Il cantiere, aperto con un'ordinanza firmata la scorsa settimana dal presidente del Consiglio dei ministri di intesa con la Regione e il ministero dell'Ambiente, e' stato liberato qualche ora dopo con un intervento della polizia. Gli agenti hanno sollevato di peso i manifestanti che si erano piazzati su una pala meccanica. ''Oggi e' stata scritta una pagina nera per la democrazia'', ha detto il sindaco Marletta che ha voluto accompagnare i manifestanti denunciati in questura e al quale e' giunta nel pomeriggio anche la solidarieta' del segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti. I cittadini sono decisi a non arrendersi: hanno annunciato che proseguiranno a presidiare la zona. Gli amministratori, invece, sono pronti a un ricorso al Tar del Lazio per bloccare le opere. Il commissario di governo per l'emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, nell'annunciare l'imminente avvio dei lavori anche a Santa Maria La Fossa (nel Casertano), per il secondo termovalorizzatore destinato, nelle previsioni, a scongiurare nuove crisi in Campania, difende le scelte compiute e ripete che la salute dei cittadini avra' le massime garanzie: ''L'immediato inizio dei lavori avviene in via provvisoria e nelle more del procedimento di aggiornamento della valutazione di impatto ambientale''. ''Resta inteso - precisa - che qualora i risultati dell' attivita' di aggiornamento della valutazione di impatto ambientale accertassero la non compatibilita' dell'impianto non si dara' luogo alla prosecuzione dei lavori e quindi si procedera' alla delocalizzazione dell'impianto''. Contestualmente e' stata decisa l'istituzione di un Osservatorio sull'ambiente. Dichiarazioni che non tranquillizzano i manifestanti.