Guardia costiera: La rete di controllo
Satelliti, Radar, VTS, piazzati in punti strategici:
Zone faunistiche, parchi archeologici, riserve naturali, centri abitati:


ORGANIZZAZIONE - S.A.R. - CENTRALE OPERATIVA
Fonte: http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/centraleoperativa.cfm
La convenzione di Londra del 1974 sulla Sicurezza della Navigazione - Solas 1974 - ratificata dall'Italia con la legge
n. 313 del 1980, prevede che ogni Stato deve assicurare un servizio di ricerca e soccorso in mare con mezzi specializzati.
Successivamente, con legge n. 147 del 1989 l'Italia ha ratificato la Convenzione di Amburgo del 1979 sul soccorso marittimo e con D.P.R. n. 662 del 1994
ha dato attuazione all'Amburgo '79, individuando nel Ministero dei Trasporti e della Navigazione – ora Infrastrutture e Trasporti –
l'Autorità nazionale responsabile e nel Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, l'organismo nazionale che deve assicurare
il coordinamento dei servizi di soccorso marittimo ed i contatti con gli altri Stati.

Il Comando Generale esercita tali funzioni attraverso la sua Centrale Operativa. Ad essa fanno capo tutti i compiti di istituto operativi attinenti al coordinamento a livello nazionale ed internazionale di operazioni aeronavali nei settori della ricerca e soccorso, della polizia marittima, della prevenzione e lotta agli inquinamenti marini e, più in generale, della vigilanza su tutte le attività che si svolgono in mare. Per l'espletamento di tali attività la Centrale Operativa esercita il controllo operativo dei mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, direttamente o per il tramite dei Comandi periferici, sulla base di specifiche deleghe. L'attività preminente svolta dalla struttura è quella relativa all'organizzazione e coordinamento nazionale dei servizi di salvataggio in mare (S.A.R. - Search & Rescue); in tal senso essa esplica la funzione di I.M.R.C.C. (Italian Maritime Rescue Coordination Centre – Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo), definita dalla Convenzione di Amburgo '79.

Ai fini del soccorso la Centrale Operativa esercita la gestione di un sistema informativo computerizzato (NISAT Navigation Information System in Advanced Technology) che dispone le banche dati contenenti tutte le informazioni necessarie al coordinamento del S.A.R. marittimo nazionale, assicurando nel contempo la gestione automatizzata di sistemi ausiliari che ottimizzano e velocizzano lo svolgimento dei compiti di istituto. L'elaboratore centrale, collegato in rete con numerosi siti periferici e, tramite le stazioni radio costiere, con le unità navali in navigazione, segue costantemente la rotta delle navi maggiori mercantili nazionali in tutti i mari del mondo mediante il sottosistema ARES e memorizza i movimenti di merci pericolose o inquinanti via mare grazie all'HAZMAT, consentendo interventi operativi più pronti ed efficaci in caso di emergenza. Nell'immediato futuro tali informazioni saranno fatte confluire nella rete europea "Safeseanet", di cui la Centrale operativa costituirà uno dei nodi. Per lo svolgimento dei propri compiti la Centrale Operativa utilizza complessi sistemi di telecomunicazione in frequenza radio e si avvale delle moderne tecnologie satellitari per le comunicazioni di emergenza a lunga distanza. La copertura radio nell'area SAR assegnata all'Italia, che si estende in quasi tutto il Mediterraneo centrale è assicurata da una rete di sessantacinque ponti radio in frequenza VHF, mentre un sistema digitalizzato via cavo permette alla Centrale Operativa di utilizzare, a seconda delle esigenze, uno o più apparati ricetrasmettitori in frequenza HF disponibili presso le quattordici Direzioni Marittime (MRSC). E' in corso, altresì, la realizzazione di una rete in frequenza UHF, che disporrà di sette stazioni remote gestite dalla C.O. tramite la rete numerica interforze. Tale sistema, necessario per ottimizzare il controllo operativo degli aeromobili, affiancherà una Rete Radio Automatizzata per la copertura profonda in varie frequenze radio e per la ricerca radiogoniometrica. Il programma prevede la realizzazione di numerosi siti posti a notevole altitudine per consentire il massimo della copertura: sono già stati realizzate le stazioni del Monte Conero e del Monte Maielletta, che assicurano la copertura dell'alto Adriatico.
Grazie ai sofisticati sistemi di telecomunicazione radio e satellitari la Centrale Operativa assicura le comunicazioni relative al servizio radio internazionale di assistenza sanitaria ai naviganti. E' stato recentemente realizzato un sistema di link in frequenza radio per lo scambio di informazioni con gli aeromobili della Guardia Costiera. Esso, grazie ad una particolare compressione, permette di trasferire con facilità dati di natura grafica per la localizzazione immediata di unità in navigazione.

Per assicurare le telecomunicazioni di emergenza in qualsiasi parte del mondo e per l'immediata localizzazione delle navi in situazione di pericolo la Centrale Operativa è equipaggiata con i terminali del sistema INMARSAT  ed è collegato con la Stazione satellitare COSPAS/SARSAT della Guardia Costiera a Bari.
La La Centrale esercita, infatti, il coordinamento operativo del sistema Cospas Sarsat e della Stazione satellitare di Bari, nonché svolge la funzione di Punto di contatto nazionale per l'attività di ricerca e soccorso nell'ambito dell'organizzazione internazionale che gestisce detto sistema spaziale per la localizzazione delle unità navali in emergenza. Il Cospas/Sarsat è un sistema satellitare per la rilevazione e localizzazione dei messaggi di emergenza emessi da radioboe installate a bordo di vettori terrestri, navali o aerei in situazioni di pericolo. (COSPAS - Cosmicheskaya Sistyema Avariynich Sudov - Sistema spaziale per il soccorso di navi in pericolo; SARSAT Search and Rescue Satellite-Aided Tracking - Localizzazione per la ricerca ed il soccorso con l'ausilio di satelliti). La Centrale Operativa ha la responsabilità di allertare le organizzazioni di soccorso terrestre o aeronautico, qualora i segnali di emergenza emessi dalle radioboe provengano dall'entroterra, o di intervenire direttamente nei casi di emissioni provenienti da zone marittime, rilanciando eventualmente le chiamate di soccorso anche agli MRCC stranieri, qualora necessario.

Nell'ambito del GMDSS (Global Maritime Distress and Safety System), sistema globale di comunicazioni via radio e via satellite finalizzato all'immediato allertamento dei centri di soccorso in mare e alla diffusione di notizie di importanza vitale per i naviganti, la Centrale Operativa gestisce il NAVTEX: è un servizio interamente automatizzato a stampa diretta per la trasmissione in tempo reale di avvisi ai naviganti, informazioni meteorologiche ed altri avvisi urgenti alle unità in navigazione.

La C.O. riceve tutti gli avvisi a livello regionale dai Maridipart e ne coordina la trasmissione in frequenza utilizzando un software che permette la programmazione di quattro stazioni trasmittenti telecomandate a Roma, Cagliari, Augusta e Trieste. Gli avvisi meteorologici sono ricevuti mediante una linea CDN dal Centro di Meteorologia e Climatologia Aeronautica di Pratica di Mare. Oltre ai suddetti compiti prioritari nel settore della ricerca e soccorso, la Centrale Operativa assolve inoltre altre incombenze, non meno importanti, in vari settori di grande valenza strategica per l'implementazione e la sicurezza delle attività commerciali che si svolgono in mare, non tralasciando gli aspetti operativi connessi con la lotta agli inquinamenti marini. Nel settore della "Security" la Centrale Operativa svolge la funzione di "proper recipient" per gli allarmi relativi ai sistemi SSAS (Ship Security Alert System). In osservanza di quanto previsto dai recenti emendamenti alla Convenzione di Londra sulla salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS): un sistema computerizzato consente di ricevere i messaggi di allerta lanciati dalla nave in navigazione in conseguenza di eventuali situazioni che mettano in pericolo la sicurezza dell'unità. La notizia viene immediatamente trattata per l'adozione dei provvedimenti urgenti che il caso richiede. La Centrale Operativa esercita inoltre le funzioni di VTS centrale, svolgendo un'attività di coordinamento e di supervisione del sistema nazionale di controllo del traffico marittimo, basato su una rete di sensori radar e radiogoniometrici disseminati lungo tutte le coste nazionali, controllati, a livello locale , da oltre novanta centri VTS locali e quattordici centri VTS di area. In tale contesto è stata recentemente realizzata in C.O. una postazione che consente il controllo remoto di una rete di telecamere che saranno posizionate, a regime, in tutti i principali porti nazionali, per un controllo diretto delle situazioni di emergenza nelle aree portuali. La vigente normativa comunitaria prevede che tutti gli Stati membri si dotino di un sistema di radiolocalizzazione satellitare della flotta peschereccia, con lo scopo di controllare costantemente le posizioni e le rotte delle unità da pesca, sia di bandiera nazionale che di altri Stati comunitari o di Paesi terzi che abbiano stipulato accordi di pesca con l'Unione Europea. Un centro di controllo nazionale (CCNP), costituito in ogni Stato, provvede ad esercitare il controllo avvalendosi di sistemi computerizzati che visualizzano su monitor ed archiviano i dati cinematici delle unità in pesca, trasmettendoli anche ai centri di controllo esteri qualora le unità di bandiera nazionale siano operative nelle relative zone esclusive di pesca. Con D.P.R. 9 novembre 1998, n. 424, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto è stato designato quale autorità responsabile del CCNP. Tutte le funzioni di natura tecnica connesse con la gestione del Centro Nazionale di Controllo (visualizzazione e registrazione dei data report, controllo degli allarmi, polling, ecc) sono pertanto svolte dalla Centrale Operativa.

Per consentire al cittadino di accedere con facilità ai servizi gestiti dalla Centrale Operativa, in particolare per quanto concerne il soccorso delle piccole unità da diporto, in tutto l'ambito nazionale è stato attivato un numero telefonico di emergenza denominato "Numero blu 1530". Si tratta di un servizio completamente gratuito, che conferma l'impegno del Corpo delle Capitanerie di Porto per la salvaguardia della vita umana in mare, garantendo la sicurezza ed il tranquillo svolgimento delle attività balneari e turistiche in qualsiasi sito dei nostri 8.000 Km di costa. Presso la Centrale Operativa è installata un'apposita centrale telefonica, dove confluiscono tutte le chiamate effettuate da utenti, mediante apparecchi cellulari, per il successivo rapido collegamento diretto degli stessi con le sale operative delle Capitanerie di Porto competenti per giurisdizione. Le chiamate che provengono da rete fissa sono ricevute direttamente dalla Capitanerie di Porto nella cui giurisdizione è ubicato l'apparecchio telefonico emittente. Il "Numero blu" è stato recentemente potenziato con un sistema informatizzato che consente una più rapida individuazione degli utenti, grazie ad un'interfaccia grafica, e lo smistamento automatizzato delle chiamate di soccorso, nonché l'archiviazione su file e la presentazione su video grafico delle situazioni di emergenza. E' in corso l'estensione del sistema alle Direzioni Marittime, per lo scambio in tempo reale delle informazione relative alle operazioni in atto tra il MRCC ed i quattordici MRSC.

La Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, in sintesi, costituisce una struttura altamente specializzata, dotata di un'organizzazione interna, in termini di personale ed attrezzature, in grado di esercitare le proprie funzioni di coordinamento in tempo reale, nei molteplici settori di competenza, anche in aree marittime geograficamente remote, ininterrottamente 24 ore su 24.


ORGANIZZAZIONE - S.A.R. - CENTRALE OPERATIVA - NISAT
http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/nisat.cfm

La Centrale Operativa del Comando Generale si avvale di un sistema informatico di ultima generazione costituito da un elaboratore centrale a tecnologia RISC collegato in rete locale con un gran numero di stazioni periferiche, costituite a loro volta da altri sistemi RISC e personal computers. Ha la caratteristica di essere "aperto", ossia di poter essere interfacciato con banche dati esterne con la massima flessibilità. Il N.I.S.A.T. è inoltre in grado di collegarsi con tutte le soluzioni telematiche in uso per la trasmissione di dati: reti a commutazione di pacchetto X25/X400/ISDN/ linea commutata/sistemi satellitari/radiofrequenza.

Il sistema N.I.S.A.T. ha consentito un notevole passo in avanti nella gestione dei compiti della Centrale Operativa nei settori della sicurezza della navigazione, salvaguardia della vita umana in mare e lotta agli inquinamenti marini.
Infatti, un’informatizzazione avanzata permette di avere a disposizione, in tempo reale, i dati necessari agli operatori per poter intervenire efficacemente nei casi di emergenza.

I settori d'intervento della Centrale Operativa fanno capo ai vari sottosistemi che compongono il NISAT:

COSPAS SARSAT per la rilevazione satellitare delle emergenze in mare

ARES per il controllo del traffico navale mercantile nazionale;

HAZMAT per il controllo del trasporto di merci pericolose o inquinanti;

LOCSAT per la radiolocalizzazione satellitare delle unità nazionali da pesca

MAREM per quanto concerne la lotta agli inquinamenti marini.

NAVTEX per la trasmissione di avvisi urgenti e di pericolo ai naviganti



COSPAS SARSAT

Si tratta di un sistema satellitare, nato da un accordo tra gli Stati Uniti d'America, l'ex Unione Sovietica, il Canada e la Francia, per la rilevazione e localizzazione dei messaggi di emergenza emessi da radioboe installate a bordo di vettori terrestri, navali o aerei in situazioni di pericolo. (COSPAS - Cosmicheskaya Sistyema Avariynich Sudov - Sistema spaziale per il soccorso di navi in pericolo; SARSAT Search and Rescue Satellite-Aided Tracking - Localizzazione per la ricerca ed il soccorso con l'ausilio di satelliti).

L'organizzazione Cospas/Sarsat nazionale fa capo alla Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Essa, nella sua duplice funzione di MRCC (Maritime Rescue Coordination Center) e di SPOC (Search and Rescue Point of Contact) ha la responsabilità di allertare le organizzazioni di soccorso terrestre o aeronautico, qualora i segnali di emergenza emessi dalle radioboe provengano dall'entroterra, o di intervenire direttamente nei casi di emissioni provenienti da zone marittime, rilanciando eventualmente le chiamate di soccorso anche agli MRCC stranieri, qualora necessario.

Le radioboe sono attualmente di tre tipi, differenziati a seconda del vettore:
- "EPIRB" (Emergency Position-Indicating Radio Beacon) utilizzati a bordo di unità navali;
- "ELT" (Emergency Locator Transmitter) installati sugli aeromobili;
- "PLB" (Personal Locator Beacon) usati sui vettori terrestri.

L' attivazione dei trasmettitori può essere manuale o automatica (per esempio in caso di impatto al suolo o di contatto con l'acqua).

Le frequenze in uso sono la 121.5 Mhz, riservata al soccorso aeronautico ma assegnata anche alle radioboe, e la 406,025 Mhz, riservata esclusivamente ai trasmettitori di emergenza satellitari. Esistono anche ELT operanti sulla frequenza 243Mhz; questi sono però rilevabili solo dalla costellazione dei satelliti SARSAT.

Le segnalazioni di allerta emesse dalle radioboe sono rilevate dai satelliti in orbita polare e rilanciate alle stazioni riceventi a terra (LUT-Local User Terminal), che decodificano i messaggi, definendo la posizione di emissione.

La stazione ricevente rinvia quindi i dati al MCC (Mission Control Center) associato, per la successiva informazione del MRCC/SPOC.

In Italia esite un'unica LUT, ubicata a Bari, gestita da personale delle Capitanerie di Porto; essa opera su un'area di servizio che comprende, oltre all'area italiana, anche l'Europa Centro Orientale, il Mediterraneo, parte dell'Asia Medio Orientale e parte dell'Africa Centro Orientale, dalla latitudine 60° Nord alla latitudine 20° Nord.

ARES (Automazione Ricerca E Soccorso) L'A.R.E.S. (Automazione Ricerca e Soccorso) è un sistema di riporto che consente di conoscere in qualunque momento la posizione, la rotta, la velocità e la destinazione delle unità mercantili nazionali in navigazione.

Tali informazioni, in caso di necessità, permettono di individuare rapidamente entro una specifica area le unità navali in difficoltà, oppure quelle che possono prestare soccorso a navi o persone in pericolo.

Al sistema partecipano obbligatoriamente tutte le navi mercantili italiane di stazza lorda superiore a 1600 tonnellate, che devono fornire alla partenza i dati relativi al viaggio da intraprendere. Nel corso del viaggio ad intervalli stabiliti (ogni 24 ore se la navigazione è effettuata entro il Mediterraneo, ogni 48 ore se compiuta fuori degli Stretti) le unità devono comunicare la loro posizione ed infine segnalare, una volta a destinazione, l'arrivo in porto.

Ogni altra unità navale, indipendentemente dal tonnellaggio o dalla bandiera, può partecipare volontariamente al sistema ARES.

La trasmissione dei messaggi attraverso le stazioni radio-costiere designate dall'organizzazione italiana SAR (I.M.R.C.C.) è gratuita.

Tutte le informazioni riguardanti le navi (posizione, carico, etc) comunicate all'IMRCC, sono tenute strettamente riservate ed usate esclusivamente per fini di ricerca e soccorso.

Con Decreto del Ministro della Marina Mercantile in data 22 luglio 1987 è stato predisposto un sistema di monitoraggio delle unità mercantili denominato ARES - Automazione Ricerca e Soccorso al fine di potenziare il servizio di ricerca e soccorso in mare.
Il sistema ARES è stato concepito per fornire informazioni aggiornate sui movimenti delle unità navali affinchè in caso di pericolo si possa ridurre il tempo morto tra il momento della perdita del contatto con una nave e l'inizio delle operazioni di ricerca e soccorso nonchè individuare rapidamente le navi che possono essere chiamate a fornire assistenza.
Il Decreto Ministeriale del 22 luglio 1987 si applica a tutte le navi mercantili italiane di stazza lorda superiore a 1600 tonnellate, le navi di stazza lorda inferiore a 1600 tonnellate possono partecipare al sistema volontariamente.
Sono esentate dall'obbligo le navi che effettuano viaggi tra porti nazionali di durata inferiore alle 24 ore e quelle che effettuano viaggi internazionali di durata inferiore alle 12 ore.
Per quanto riguarda le modalità di partecipazione all'ARES e le procedure di compilazione e di inoltro dei messaggi, si informa, che in data 07 giugno 2002 il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha approvato il Manuale ARES edizione 2002 che sostituisce ed abroga la precedente edizione del 1990.

Le unità che rientrano nel campo di applicazione del Decreto in data 22 luglio 1987 (superiori a 1600 tonnellate) sono invitate a prendere visione delle nuove modalità di compilazione e trasmissione della messaggistica ARES.
Tutte le unità devono compilare la scheda di registrazione nave in allegato al Manuale ed inviarla al Comando Generale delle Capitanerie di Porto per l'aggiornamento della banca dati.

L'HAZMAT (Hazardous Materials), previsto dalle direttive 93/75 e 96/39 della Comunità Europea, è un sistema di monitoraggio dei movimenti delle navi che trasportano carichi pericolosi o inquinanti in arrivo o in partenza da porti comunitari.

Le segnalazioni riguardanti i movimenti delle navi e la natura dei carichi trasportati, originate dai comandi di bordo, sono inviate all'IMRCC dalle Autorità Marittime a cui pervengono tramite gli Agenti Marittimi.

I messaggi, di tipo formattato, contengono una serie di informazioni standard necessarie per il riporto dei dati riguardanti la navigazione e quelli relativi al carico trasportato. Vengono inviati all'IMRCC tramite posta elettronica, per essere automaticamente inseriti nel sistema grazie ad un apposito software.

L'HAZMAT è in grado di interfacciarsi con l'ARES e con gli altri sottosistemi di elaborazione dati. 

Al momento le informazioni sono messe a disposizione dei Paesi comunitari o di altri che ne facciano richiesta con sistemi di telecomunicazione convenzionali (fax, E Mail). Recentemente l'Italia ha aderito ad un protocollo d'intesa tra alcuni Paesi dell'Unione Europea per la realizzazione dell'EU EDI HAZMAT (Sistema di scambio dati elettronico - Electronic Data Interchange) per la connessione in rete delle banche dati HAZMAT.
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LOCSAT Nel quadro di attuazione delle direttive comunitarie riguardanti il controllo dell'attività di pesca, è stato sviluppato un progetto per la realizzazione di un sistema di radiolocalizzazione satellitare della flotta peschereccia, denominato Vessel Monitoring System - VMS.

Il sistema, in Italia ribattezzato "LOCSAT" (localizzazione satellitare) ha lo scopo di controllare costantemente le posizioni e le rotte delle unità da pesca, archiviarne i relativi dati in un apposito database e presentare, su consolle grafica, lo scenario, in tempo reale oppure riferito a situazioni pregresse.

La localizzazione è resa possibile da un apparato di bordo - la "Blu box" - che si avvale di un ricevitore GPS e di un trasmettitore satellitare INMARSAT-C, in costante collegamento con una stazione a terra, ubicata presso la Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che riceve ed elabora i dati relativi alla navigazione dei pescherecci.

Il LOCSAT, oltre a visualizzare su monitor la posizione e la rotta delle unità controllate, segnala eventuali messaggi di allarme, qualora si verifichino emergenze a bordo o nel caso in cui il peschereccio si trovi in area non consentita ovvero se la "Blu box" venga manomessa. 

Anche il LOCSAT, attualmente in fase di consegna alla Guardia Costiera, è strutturato con architettura di rete: tredici sottocentri di controllo di area (CCAP) presso le Direzioni Marittime ed un Centro Nazionale presso la Centrale Operativa di Roma (CCNP). Le unità nazionali sottoposte al controllo saranno inizialmente circa settecento, con previsione di espansione modulare sino al raggiungimento del controllo satellitare di oltre cinquemila unità, costituenti l'intera flotta peschereccia nazionale.

MAREM Il sistema è sostanzialmente un data-base contenente tutte le informazioni relative alle risorse esistenti sul territorio nazionale per la lotta agli inquinamenti marini, tenuto conto che la legge 31.12.1982, n.979 attribuisce alle Autorità marittime competenze operative in tale settore.

Il MAREM, che è anche equipaggiato con uno specifico software per la gestione delle emergenze ambientali marittime, è stato recentemente interfacciato, a livello sperimentale, con il server di RAMSES, sistema in rete per la trasmissione di informazioni satellitari afferenti l'avvistamento di sversamenti di idrocarburi in mare.



 INMARSAT
http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/inmarsat.cfm

Le comunicazioni marittime via satellite nascono nel 1976. Dal 1979 la rete INMARSAT, un consorzio internazionale con sede a Londra, fornisce i servizi di radiocomunicazione marittima via satellite su scala mondiale. Il consorzio è composto attualmente da 79 Paesi, che ne finanziano l'attività in misura proporzionale all'utilizzo dei servizi. 

Inizialmente INMARSAT era riservato alle sole navi, ma venne in seguito esteso anche agli aeromobili. Con la creazione di terminali sempre meno ingombranti e costosi, è stato possibile impiegarlo nelle comunicazioni mobili terrestri. L'infrastruttura del sistema di comunicazione INMARSAT è costituita da: 

•satelliti Ship 
•Earth Stations (SES) e Mobile Earth Sations (MES) 
•Land Earth Stations (LES) 
•Network Coordination Station (NCS) 
 

INMARSAT impiega quattro satelliti, ognuno dei quali copre una regione definita: Atlantico Ovest, Atlantico Est, Indiano e Pacifico. Restano escluse le ragioni polari oltre i 70° di latitudine.
L'Italia rientra nella Regione Atlantica e dispone della stazione del Fucino i cui terminali remoti, ad attivazione automatica, sono allocati nella Centrale Operativa - I.M.R.C.C..
La Centrale Operativa è inoltre collegata punto-punto sulla rete telefonica e telex con la stazione costiera di Roma-Radio, per l'instradamento immediato delle segnalazioni di soccorso satellitari. 
Le comunicazioni via satellite avvengono su frequenze molto elevate (1,5-1,6 GHz) con antenne altamente direttive che consentono l'impiego di basse potenze. L'emissione non risente dei fenomeni atmosferici e le comunicazioni sono estremamente affidabili e riservate. L'utente (SES o MES) digita il numero di una delle molte stazioni costiere terrene disponibili e ricevuto il tono di linea libera, compone il numero dell'utente terrestre o marittimo che desidera contattare. 
I quattro sistemi INMARSAT oggi esistenti si differenziano nei servizi offerti e nella tipologia dei terminali: INMARSAT-A, INMARSAT-B, INMARSAT-C, INMARSAT-M. 

INMARSAT-A
E' il sistema con cui INMARSAT iniziò ad operare, e che conta più di 20.000 utenti in maggioranza navi. Mette a disposizione funzioni bidirezionali di telefonia, fax, telex, posta elettronica e comunicazione dati da e per ogni parte del mondo. Questo sistema analogico a larga banda (50 Khz) richiede un alto livello di segnale e le dimensioni dell'antenna non possono scendere sotto un preciso limite. L'EGC (chiamata di gruppo) permette di contattare le navi in una zona geografica delimitata. Il servizio FLEETNET permette l'invio di messaggi riservati alle navi di una stessa flotta. Questi terminali vengono ora gradualmente sostituiti dall'INMARSAT B.

INMARSAT-B
Sistema totalmente digitale e conforme al GMDSS, operativo dal 1994. Sta soppiantando il più vecchio standard A, grazie ad un più razionale uso dei canali che consente un notevole risparmio nei costi di esercizio. Oltre alla comunicazione telefonica e telex, offre una vasta gamma di servizi, tra cui la trasmissione fax a 9,6 kb/s e dati fino a 64 kb/s. La trasmissione avviene in banda stretta (20Khz), consentendo l'utilizzo di una maggior numero di canali e una riduzione delle tariffe. E' ideale per gli utenti che trasmettono grandi quantità di dati: piattaforme petrolifere, ricerca oceanografica, sismica etc.

INMARSAT-C
Utilizzando terminali semplici e poco costosi, mette a disposizione un servizio di comunicazione dati o telex digitale, conforme al GMDSS con il metodo "store and forward": il messaggio viene trasmesso alla stazione costiera terrestre, poi il collegamento viene chiuso per mantenere al minimo i costi per il mittente. La stazione costiera trasmetterà entro pochi minuti il testo al destinatario; se l'inoltro non è possibile, ne avvisa il mittente; se richiesto, richiama il mittente per confermargli l'avvenuto recapito. Servizi disponibili :

•trasmissione bidirezionale di messaggi mediante "pacchetti dati"; 
•report dei dati con interrogazione del terminale di bordo; 
•richiesta di posizione; 
•avvisi di emergenza. 
Il sistema consiste in una antenna molto piccola, un terminale elettronico e un PC compatibile, che può essere già di proprietà dell'utente. Non è possibile la trasmissione facsimile sul segmento spaziale, ma l'utente di bordo può richiedere che il messaggio venga inoltrato via fax dalla stazione costiera all'utente terrestre.

INMARSAT-M
Fornisce comunicazioni telefoniche, fax, dati in forma digitale per mezzo di terminali piccoli e poco costosi. Il segnale analogico viene scomposto in "bit" e trasmesso in banda stretta alla velocità di 2400 bps: ciò permette di ridurre le dimensioni dell'antenna e di aumentare il numero dei canali disponibili, abbassando i costi di esercizio e le tariffe.



NAVTEX Cos'è?
Il NAVTEX è un servizio che prevede la diffusione di avvisi ai naviganti e previsioni meteo.
Fonte: http://www.guardiacostiera.it/navtex/index.cfm

Modalità di fruizione

Tale servizio è fruibile gratuitamente sulla frequenza 518 Khz con apposito ricevitore disponibile presso i rivenditori di apparecchiature nautiche
ed alle pagine 718/1,2, 3, 4, 5, 6, 7 di TELEVIDEO RAI. 

Su MEDIAVIDEO alle pagine 415, 416, 417, 418 e 419 nel bacino 400 di Meteo e Trasporti

Per saperne di più...

NAVTEX (acronimo per NAVigational TELeX) è un servizio internazionale di divulgazione automatica con stampa diretta di bollettini di navigazione, meteorologici ed informazioni urgenti ad uso delle navi, ed in generale di quanti vanno per mare e sono interessati all’uso di tali informazioni.

Il NAVTEX svolge un ruolo integrante nel sistema G.M.D.S.S. e per tale motivo la sua adozione è imposta dall’IMO (Emendamenti 1988 alla Convenzione SOLAS 74/78).

E’ stato sviluppato con lo scopo di realizzare un sistema a basso costo, di semplice uso ed automatico, in grado di ricevere informazioni relative alla sicurezza della navigazione, sia in mare aperto che sotto costa. Le informazioni trasmesse sono di vari tipi e gli apparati installati a bordo delle navi permettono di selezionare le tipologie che si desiderano ricevere. 

Il servizio usa una singola frequenza con trasmissioni effettuate da stazioni fisse ognuna in una ben definita area (NAVAREA), sincronizzate con un sistema a divisione di tempo al fine di evitare mutue interferenze; in ognuna delle trasmissioni sono contenute tutte le informazioni necessarie.

Il globo terrestre è stato suddiviso in aree, per ognuna delle quali è stato designato un paese coordinatore del servizio. Il Mediterraneo è inserito nella NAVAREA III, la cui nazione coordinatrice è la Spagna. 

L’Italia appartiene alla NAVAREA terza, che comprende:

Mediterraneo, Mar Nero e Mar d’Azov.

In tale contesto , la Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto ha assunto la veste di Coordinatore nazionale per il servizio NAVTEX, con il compito di assicurare, la diffusone sulla frequenza di 518 Khz di avvisi ai naviganti e previsioni meteo. 

Stazioni di diffusione e periodi di trasmissione

Il sistema Navtex gestito dal Corpo delle Capitanerie di Porto, utilizza un software di gestione impiegato dalla Centrale Operativa del Corpo, e n.3 nuove stazioni (La Maddalena, Mondolfo e Sellia Marina), le quali a partire dal 1 gennaio 2012, hanno sostituito le vecchie stazioni Navtex di Cagliari, Trieste, Augusta e Roma (quest’ultima già dismessa in passato) la cui gestione tecnico/operativa era affidata alla Telecom.
A partire dal 1 gennaio 2012 è stato attivato il servizio Navtex nazionale che consente la diffusione degli avvisi ai naviganti e previsioni meteo anche sulla frequenza 490 Khz in lingua italiana, mediante l’impiego delle nuove stazioni di (La Maddalena, Mondolfo e Sellia Marina), utilizzando caratteri B1 e fasce orarie “time slot” assegnate dall’IMO così come segue:

Servizio Navtex internazionale (518 khz)

•LA MADDALENA (R) 02.50-06.50-10.50-14.50-18.50-22.50 U.T.C.
•SELLIA MARINA (V) 03.30-07.30-11.30-15.30-19.30-23.30 U.T.C.
•MONDOLFO (U) 03.20-07.20-11.20-15.20-19.20-23.20 U.T.C.
Servizio Navtex nazionale (490 khz)

•LA MADDALENA (I) 01.20-05.20-09.20-13.20-17.20-21.20 U.T.C.
•SELLIA MARINA (W) 03.40-07.40-11.40-15.40-19.40-23.40 U.T.C.
•MONDOLFO (E) 00.40-04.40-08.40-12.40-16.40-20.40 U.T.C. 
 

Responsabile del servizio NAVTEX e modalità di contatto

Ufficiale Capo della Centrale Operativa CV (CP) Leopoldo MANNA
Viale dell'Arte n.16 - 00144 Roma
E-mail [email protected]
Telefono 06-59084527/06-59804409 - Fax 065922737 



- ANTI IMMIGRAZIONE -
http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/antimmigrazione.cfm

L’Italia è uno dei paesi europei col maggiore sviluppo costiero ed i mari antistanti le sue coste, proprio per le civiltà che si sono succedute nel corso dei millenni, racchiudono un patrimonio enorme di tesori archeologici che dobbiamo difendere dai nuovi pirati subacquei, pronti a vendere all’estero quello che è patrimonio di tutto il nostro paese. 

Le difficili condizioni economiche di vari Paesi del nord Africa e dell'Est europeo, alimentano, ormai da tempo, un costante flusso migratorio clandestino verso quegli Stati Occidentali le cui dislocazioni geografiche rappresentano un’ancora di salvezza e le cui economie potrebbero garantire agli immigrati clandestini un tenore di vita difficilmente raggiungibile nei rispettivi Paesi d’origine. Il problema è particolarmente sentito in Italia dove per i motivi suddetti, il flusso migratorio è cresciuto in maniera sensibile facendo del nostro Paese una delle principali mete degli sbarchi dei clandestini. Il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera – in tal contesto è chiamato, unitamente alle altre Forze di Polizia, a fronteggiare i problemi di soccorso e di ordine pubblico che tale situazione ha generato.
L'attività antimmigrazione ha visto impegnato il Corpo delle Capitanerie di Porto già dal 1991, in esito a precise direttive governative, intese ad arginare il fenomeno dell'immigrazione clandestina in massa dalle coste albanesi verso il territorio italiano. Fu attivato un dispositivo aeronavale con il rischieramento a Durazzo e Valona di tre unità navali del Corpo, più di 80 uomini a terra nella base logistica appositamente allestita in quell'ambito portuale (Durazzo).

Unità navali e Reparti a terra hanno costituito la 1^ Squadriglia della Guardia Costiera, operante in Albania nell'ambito del 22° Gruppo Navale della Marina Militare, sotto il comando operativo dello Stato Maggiore della Marina.
Dopo il rientro in Italia ed il conseguente scioglimento del 22° Gruppo Navale avvenuto ai primi di dicembre 1993, il Comando Generale ha ritenuto necessario ricostruire la 1^ Squadriglia, fino ad allora operante nelle acque albanesi, a Brindisi, poichè, come era stato previsto, l'abbandono delle basi in Albania avrebbe causato l'irreparabile perdita di flussi informativi e la possibilità di prevenire e reprimere sul nascere i tentativi di esodo. Pertanto, dal 18 gennaio 1994 la 1^ Squadriglia è stata rischierata a Brindisi ed è rimasta operativa fino a giugno 2000.

La problematica riferita all'immigrazione clandestina ha ricevuto un impulso "drammatico" a partire dal 1992 nel litorale a sud della Sicilia, con particolare riferimento al tratto costiero compreso tra Porto Empedocle e Capo Passero (90 mgl) nonché alle isole di Lampedusa e Pantelleria, senza contare che una recrudescenza del fenomeno si è riscontrata anche nella zona di Trapani. In relazione al tratto di costa evidenziato, il Comado Generale ha provveduto a rinforzare più volte la zona con il rischieramento di unità navali d'altura. Lo sforzo posto in essere dagli Uffici Marittimi ha comportato la drastica riduzione del fenomeno nella zona predetta, mentre si è verificato un aumento dei tentativi di infiltrazione a Lampedusa e Pantelleria. Pertanto, il 16 aprile 1994, è stata costituita la 3^ Squadriglia Motovedette Guardia Costiera che si è rischierata in zona di operazioni dal 9 maggio 1994 ed è rimasta operante fino a maggio 2001.
Oltre all'attività riferita alle su esposte zone, tutti gli Uffici Marittimi della costa meridionale della Sicilia (Trapani, Porto Empedocle, Licata, Gela, Pozzallo e Siracusa) svolgono attività di polizia marittima con particolare riguardo al contenimento dell'immigrazione clandestina. Il 2 aprile 1997 è stato siglato a Tirana il Protocollo d'intesa (rinnovato ad aprile '98) relativo al controllo congiunto delle acque territoriali della Repubblica di Albania in cui è previsto che l'Italia si impegna a mantenere dislocato in Albania un Comando Navale denominato 28° Gruppo Navale per esercitare l'attività di sorveglianza ai fini della prevenzione di fenomeni illegali connessi all'immigrazione. L'Albania conferisce alle unità italiane di poter mettere in atto nei confronti del naviglio albanese, nelle acque nazionali ed internazionali, le attività di inchiesta di bandiera, fermo, visita e dirottamento in porti albanesi.




MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO
(ITALIAN COAST GUARD HEADQUARTERS)
EDIZIONE 2002 - EDITION 2002
I.M.R.C.C./004
(ITALIAN MARITIME RESCUE CO-ORDINATON CENTRE)
MANUALE ARES
(AUTOMATED SEARCH AND RESCUE SYSTEM)

Organizzazione
http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/

I COMPITI
Il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare  che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l'uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono della loro opera: primo fra tutti il Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti che ha "ereditato" nel 1994, dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all'uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento. Il Corpo dispone di un organico complessivo di circa 11.000 persone tra ufficiali, sottufficiali e truppa.

LE PRINCIPALI LINEE DI ATTIVITA'
Ricerca e soccorso in mare (SAR), con tutta l’organizzazione di coordinamento, controllo, scoperta e comunicazioni attiva nelle 24 ore che tale attività comporta

Sicurezza della navigazione, con controlli ispettivi sistematici su tutto il naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, attività di Port State Control,
anche sul naviglio mercantile estero che scala nei porti nazionali e maritime security, una combinazione di misure preventive dirette a proteggere le navi e gli impianti portuali contro le minacce di azioni illecite intenzionali (Reg. EU 725/2004) ed al miglioramento della sicurezza marittima nei porti (Dir. EU 2005/65 e D.Lgs 6 Novembre 2007, n. 203)

Protezione dell’ambiente marino, in rapporto di dipendenza funzionale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, utilizzando sinergicamente a tal fine anche risorse (centrali operative, mezzi aereonavali, sistemi di controllo del traffico navale) già attivati per compiti di soccorso, sicurezza della navigazione e di polizia marittima.

Controllo sulla pesca marittima, in rapporto di dipendenza funzionale con il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali: a tal fine il comando generale è l’autorità responsabile del Centro Nazionale di Controllo Pesca e le Capitanerie effettuano i controlli previsti dalla normativa nazionale e comunitaria sull’intera filiera di pesca; 

Amministrazione periferica delle funzioni statali in materia di formazione del personale marittimo, di iscrizione del naviglio mercantile e da pesca, di diporto nautico, di contenzioso per i reati marittimi depenalizzati.

Polizia marittima (cioè polizia tecnico-amministrativa marittima), comprendente la disciplina della navigazione marittima e la regolamentazione di eventi che si svolgono negli spazi marittimi soggetti alla sovranità nazionale, il controllo del traffico marittimo, la manovra delle navi e la sicurezza nei porti, le inchieste sui sinistri marittimi, il controllo del demanio marittimo, i collaudi e le ispezioni periodiche di depositi costieri e di altri impianti pericolosi.

ULTERIORI FUNZIONI
Sono svolte per i Ministeri della difesa (arruolamento personale militare), dei beni culturali e ambientali (archeologia subacquea), degli Interni (antiimmigrazione), di grazia e giustizia, del lavoro (Uffici di collocamento della gente di mare) e del dipartimento della Protezione civile, tutte aventi come denominatore comune il mare e la navigazione.

L’ampiezza e la varietà delle attività svolte pongono le capitanerie come organo di riferimento per le attività marittime e ne fanno un vero e proprio “sportello unico” nei rapporti con l’utenza del mare. Il Corpo si configura come una struttura altamente specialistica, sia sotto il profilo amministrativo che tecnico-operativo, per l’espletamento di funzioni pubbliche statali che si svolgono negli spazi marittimi di interesse nazionale. Tali spazi comprendono 155.000 Kmq di acque marittime, interne e territoriali, che sono a tutti gli effetti parte del territorio dello Stato, nonchè ulteriori 350.000 KMq di acque sulle quali l'Italia ha diritti eslusivi (sfruttamento delle risorse dei fondali) o doveri (soccorso in mare e protezione dell'ambientemarino): un complesso di aree marine di estensione quasi doppia rispetto all'intero territorio nazionale che, com'è ben noto ammonta a 301.000 KMq. Secondo le linee di tendenza che si stanno affermando in Europa, l’autorità marittima – guardia costiera deve esercitare un effettivo controllo sui mari per la salvaguardia della vita umana, per la sicurezza della navigazione, per il corretto svolgimento delle attività economiche (pesca e sfruttamento della piattaforma continentale) e per la tutela dell’ambiente marino.



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