Berlusconi si difende: "Trentatré donne sono troppe anche per me".
"Accuse allucinanti andrò in tv a difendermi"
I bonifici alle ragazze? Erano solo aiuti"
"Andrò in Tv a difendermi, sarò presente a tutte le udienze". La spiegazione: "Vicino a me c'è sempre stata la mia fidanzata"
16 Marzo 2011 CLAUDIO TITO

ROMA - "So che siamo diversi. Siamo su opposte barriere. Ma vi parlo con la mano sul cuore. Questa volta seguo il mio istinto e voglio spiegare come stanno davvero le cose". Chiuso a palazzo Grazioli legge le agenzie con le notizie che annunciano la chiusura delle indagini per il processo "Minetti-Fede-Mora". I flash delle agenzie piombano sul tavolo di Silvio Berlusconi. E offrono il resoconto di quel che hanno riscontrato i magistrati di Milano. L'agenda serale del presidente del consiglio a quel punto cambia segno. La sua attenzione è catturata solo dalle carte dell'inchiesta. Decide di sfogarsi, anche con chi "si trova su sponde opposte". E annuncia: "Andrò in tv a spiegare tutto e a difendermi. Andrò a tutte le udienze".

A via del Plebiscito sono appena arrivati gli esponenti di "Forza Sud", il partito costruito da Gianfranco Micciché in seno al Pdl. Poco prima avevano varcato la soglia di Via del Plebiscito Claudio Scajola e il "responsabile" Saverio Romano. Oggetto dei colloqui: il rimpasto che oggi dovrebbe portare al trasferimento di Galan ai Beni Culturali e alla nomina dello stesso Romano all'Agricoltura.

Ma per il Cavaliere, adesso, l'emergenza è un'altra. E decide di offrire a Repubblica la sua personale interpretazione di quelle notizie. Mette sul tavolo il suo impianto difensivo. È un fiume in piena. E anche quando cade la linea, richiama e riprende il discorso. "Mentre leggevo quelle agenzie - dice subito - non credevo ai miei occhi. Pensavo che fosse uno scherzo di Bonaiuti".

I documenti dei pm, in realtà, non sono uno scherzo.
"Ma le pare possibile? È mai possibile che quelle cose rispondano al vero? Hanno messo in piazza 33 ragazze che passeranno
il resto della loro vita con il marchio della prostituta. E invece erano ragazze che hanno avuto solo il torto di partecipare
a cene con il presidente del consiglio in cui c'erano tre musicisti e 6 camerieri. Di questi sei camerieri, tre venivano
da un'agenzia e quindi non erano miei dipendenti. Cene spensierate, eleganti. Le ragazze facevano quattro salti in discoteca.
Da sole, perché a me non è mai piaciuto ballare. Niente di più. E ora vedo queste cose allucinanti".

Però, presidente, dai verbali emerge un clima ben diverso.
"Ma nessuno dei testimoni lo conferma. Io non posso credere a un uso della giustizia così barbaro e così lontano dalla realtà.
Io poi ho 75 anni e sebbene sia birichino... 33 ragazze in due mesi mi sembrano troppe anche per un trentenne.
Sono troppe per chiunque. Eppoi c'è un ostacolo in più".

Quale?
"Ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina che per fortuna sono riuscito a tenere fuori da questo fango.
Se avessi fatto tutto quello che dicono, mi avrebbe cavato gli occhi. E assicuro che ha anche le unghie lunghe.
La verità è che la giustizia di questi signori è senza senso".

E allora a cosa servivano tutti quei bonifici del ragionier Spinelli?
"Ma anche su quella vicenda ho visto cose allucinanti. Io non ho mai pagato una donna in vita mia. E poi può mai essere
possibile che uno paghi con dei bonifici bancari una prestazione sessuale? Ma dove si è mai visto? Io sono come una Caritas
quotidiana. Pago interventi chirurgici, il dentista, le tasse universitarie a tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono in grado
di farlo e sono felice di poterlo fare. Alcuni di quei bonifici servivano a pagare il mutuo ai genitori di una ragazza.
Dei signori in difficoltà. È chiaro che queste persone sono anche attirate dal fatto che io sono una persona con certe possibilità.
Ma io ho sempre aiutato e l'ho fatto anche con tante altre persone".

Ma ci sono anche delle intercettazioni a confermare le accuse dei pm.
"Ma nessuna di queste ragazze dice di essere stata pagata. Perché non è mai accaduto. Poi con bonifici bancari...
ma quando mai? Per di più 130 mila euro per una prestazione sessuale... Sono indignato. Anche perché negli altri paesi
le intercettazioni telefoniche non sono pubblicabili, solo da noi avviene una barbarie come questa".

Ma lei rifarebbe quella telefonata alla Questura di Milano?
"Posso giurare che una settimana prima avevo parlato con Mubarak per almeno 15 minuti di questa ragazza.
Ho tutte le testimonianze. Gli interpreti e i commensali possono confermarlo. In quei giorni poi mi stavo occupando della
crisi tra la Libia e la Svizzera. Ho pensato: e se anche da noi una parente di un premier straniero, in questo caso Mubarak,
va in prigione? Che succede? Abbiamo allora mandato una persona incensurata per risolvere il problema.
Senza contare che il presidente del consiglio ha il diritto di intervenire in campo amministrativo.
Mi hanno spiegato che Craxi fece cose simili in occasione del caso Sigonella".

Ma per i pm si è trattato di qualcosa di più di un intervento amministrativo.
"Io ho chiesto solo informazioni, nessuna pressione. Lo dicono anche i funzionari di polizia.
Non c'è una vittima e non c'è un trattamento privilegiato. È solo una montatura, uno scandalo".

Perché dovrebbe essere una montatura?
"Perché la gente, sa, è cattiva. Pensi che i genitori di alcune di quelle ragazze sono stati licenziati solo
per il fatto che c'è questa inchiesta. Tutte queste ragazze non possono più lavorare, non possono fare una sfilata,
nessuno offre loro un contratto. Io voglio difenderle pubblicamente".

Perché ne sente il bisogno?
"Perché per 14 mesi i telefoni sono stati messi sotto controllo.
I miei avvocati mi hanno imposto di non rispondere più alle loro telefonate.
E giustamente alcune di loro hanno pensato che le stessi scaricando.
Ma, lo ripeto, non c'è un solo motivo che giustifichi un reato. È fatto tutto solo per gettare fango sull'immagine di queste ragazze. Che rischiano di passare il resto della loro vita con una macchia indelebile. Per questo andrò in tv: per spiegare tutto questo, per difendermi e difendere quelle ragazze. E parteciperò a tutte le udienze dei processi. Anche se non sarà facile".

Perché non sarà facile?
"Perché non è per niente facile affrontare quattro processi e fare il presidente del Consiglio".