Processo Mills, il Pm: "Denaro da Berlusconi oltre ogni dubbio"
la difesa cerca di guadagnare altro tempo
Gli avvocati dell'ex premier chiedono di sentire altri 60 testimoni; e poi di leggere in aula le dichiarazioni di chi non è stato sentito in dibattimento. Ma i giudici, dopo una camera di consiglio, dicono no. Il pubblico ministero ha solo cominciato la requisitoria. Data della prescrizione sempre più vicina.

MILANO 11 febbraio 2012- E' stata ancora una giornata di battaglie legali, tra difesa e accusa, sul filo della prescrizione. Nel processo sul caso Mills, che vede Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari, i legali dell'ex premier sono riusciti a guadagnare tempo. Prima hanno chiesto di sentire una lunga lista di testimoni, una sessantina. Poi hanno domandato al tribunale di leggere in aula le dichiarazioni di chi non è stato sentito in dibattimento. I giudici hanno detto no, dopo essersi riuniti in camera di consiglio. Ma la requisitoria del pubblico ministero, Fabio De Pasquale, è cominciata solo a metà pomeriggio. Ed è stata rinviata al 15 febbraio.

"Non ho molto da dire, è una vicenda che mi riporta a 20 anni fa, nei processi di mafia venivano utilizzati questi formalismi", ha detto De Pasquale commentando l'atteggiamento della difesa. E ancora: "Non c'è altro da accertare, non c'è un teste che può dire che Berlusconi è da vent'anni che sta in Groenlandia".

"Siamo certi al di là di ogni ragionevole dubbio che questo sia denaro venuto dal gruppo Berlusconi", ha detto De Pasquale all'inizio della requisitoria, riferendosi ai 600 mila dollari percepiti da David Mills. Riteniamo che le prove portate in questo processo siano sufficienti, anche senza la precedente sentenza nel processo Mills, per giudicare colpevole Berlusconi. Ogni Tribunale assumerebbe la stessa decisione presa allora dalla decima sezione penale". "Mills agiva per Berlusconi, diceva le falsità per Berlusconi, schermava le società per Berlusconi", ha continuato. Ma la requisitoria è stata interrotta dal collegio giudicante. Continuerà il 15 febbraio. "Avrà bisogno ancora di tre quarti d'ora", ha detto.
 
Le parole del pubblico ministero, intanto, hanno fatto insorgere i capigruppo Pdl di Camera e Senato: "Non volevamo usare parole grosse, ma vediamo che i pubblici ministeri di Milano del processo Mills usano parole insultanti. Il comportamento loro e del tribunale è quello tipico di un tribunale speciale. Il Csm ci dia un'occhiata", ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl. E subito dopo arriva la dichiarazione di Maurizio Gasparri, numero uno dei senatori del partito: "Ormai è sempre più evidente la vera ed unica motivazione del processo, colpire ad ogni costo Silvio Berlusconi". "Le accuse contro il presidente
Berlusconi a Milano stanno deragliando sempre più dai binari della normale giustizia per entrare in quelle assai opinabili della persecuzione", ha detto Paolo Bonaiuti. L'avvocato, Niccolò Ghedini, non si è limitato ad attaccare il pubblico ministero. "Il problema non è il pm che è una parte, il problema è il tribunale che non è imparziale. In questo processo sono stati sentiti solo i testi dell'accusa".

Ma la vera incognita - il fattore decisivo di questo processo - è la prescrizione. I giudici, oltre
a quella del 15 febbraio, hanno fissato un'altra udienza il 25 febbraio. In quella data, salvo altri colpi di scena, potrebbe arrivare la sentenza. Il tribunale in camera di consiglio decideranno anche se il reato contestato a  Berlusconi è prescritto o meno.