«Benedetto nucleare»
- Spot atomico dalle diocesi: Il nucleare è cosa buona e giusta. -
Nei giornali diocesani 47 pagine pro energia nucleare.
Dietro l'operazione l'agenzia di comunicazione che lavora per Enel e Vaticano.
27/05/2009 Radio Vaticana apre alla pubblicità con Mab.q ed Enel
Radio Vaticana rinnova le sue trasmissioni in Fm e apre per la prima volta alla pubblicità. Il primo inserzionista è Enel: la campagna partirà
il  6 luglio con uno spot in cinque lingue appositamente studiato per la ‘radio del Papa’, che conterà su circa 300 passaggi fino al 27 settembre. Della raccolta pubblicitaria, che sarà istituzionale e internazionale, si occuperà Mab.q, concessionaria guidata da Egidio Maggioni attiva nel campo della comunicazione e della raccolta per media cattolici. Radio Vaticana, l’emittente radiofonica della Santa Sede, rinnova le sue trasmissioni in Fm e apre per la prima volta alla pubblicità. Il primo inserzionista è Enel: la campagna partirà il prossimo 6 luglio con uno spot in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco) appositamente studiato per la ‘radio del Papa’, che conterà su circa 300 passaggi fino al 27 settembre. Gli spazi commerciali saranno mandati in onda in fasce orarie appropriate e non interromperanno mai le trasmissioni. Della raccolta pubblicitaria, che sarà istituzionale e internazionale, si occuperà Mab.q, concessionaria attiva da alcuni anni nel campo della comunicazione e della raccolta per media cattolici, e che per radio Vaticana si occuperà anche di vagliare attentamente, insieme alla direzione dell’emittente, qualità ed eticità degli spot proposti. “La nostra concessionaria – ha spiegato il presidente di Mab.q Egidio Maggioni – cercherà soprattutto di rivolgersi a clienti istituzionali e internazionali, quelli più adatti a comunicare i propri messaggi attraverso una radio ascoltata in tutto il mondo come la Radio Vaticana”. L’emittente, per affrontare in modo più dinamico e adeguato le sfide del futuro e confermare la sua vocazione all’internazionalità e all’innovazione tecnologica, ha fra l’altro rinnovato il palinsesto di One-O-Five Live, il canale in modulazione di frequenza (Fm 105 MHz), attivo principalmente sulla zona di Roma ma ormai accessibile su gran parte del territorio nazionale e pronto ad affrontare la sfida globale anche in internet. Una sfida che ha anche costi non indifferenti, ed è questo il motivo per cui per la prima volta la ‘radio del Papa’ ha deciso di aprire le porte alla comunicazione pubblicitaria. Alla conferenza stampa in cui ieri sono state annunciate queste novità erano presenti oltre a Maggioni anche il direttore di Radio Vaticana Padre Federico Lombardi e il presidente dell’Enel Piero Gnudi.
6 luglio 2010
inizia la campagna per la "beatificazione": "Il nucleare è cosa buona e giusta."
L’undicesimo comandamento suonerebbe così, secondo l’opuscolo dal messianico titolo Energia per il futuro : quarantasette pagine di omelia incondizionata a favore dell’energia dell’atomo, confezionate dalla MAB.q – agenzia che cura la comunicazione dell’Enel – e distribuite urbi et orbi in allegato con i periodici ufficiali di diverse diocesi italiane, da Oristano a Trento, da Agrigento a Padova. La benedizione atomica, si legge nell’opuscolo, arriverebbe proprio dal Pontefice il quale «ha auspicato l’uso pacifico della tecnologia nucleare». Nessun dubbio: qualche riga più in là emerge ancora più netto l’orientamento della Chiesa, «la cui posizione ufficiale in materia è stata espressa dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente emerito del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace: “La Santa Sede è favorevole e sostiene l’uso pacifico dell’energia nucleare, mentre ne avversa l’utilizzo militare”». Seguono quaranta e più pagine di spot cuciti addosso all’idea che l’atomo sia una scelta salvifica: pulita, sicura, poco costosa, capace di rinfilare l’Italia dentro i tetti fissati dal protocollo di Kyoto. Peccato che se e quando si metteranno in moto i reattori nucleari, l’Italia sarà già in ritardo per il rispetto degli accordi sul clima. Ma tant'è: quale sponsor migliore, per l’atomico made in Italy, di un viatico religioso? Scopri lo sponsor I giornali delle diocesi prendono le distanze dai contenuti: non sono stati loro a redarre l’opuscolo, si sono limitati a ospitarlo come una pubblicità, anche se in nessuna pagina sta scritto che si tratta di un’inserzione a pagamento e men che meno da chi è finanziata. Per capire chi in realtà abbia firmato questa operazione di sdoganamento catto-nucleare, facendola passare per un’obiettiva e asettica informazione, bisogna scivolare fino all’ultima pagina. Qui, nel retrocopertina, si scopre che a curare la pubblicazione è stata tale MAB.q, ermetica sigla dietro cui si nasconde l’agenzia di comunicazione di Egidio Maggioni, responsabile del Centro Tv Vaticana, che nel suo portafoglio clienti vanta un intero filone religioso – Radio Vaticana, Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, Teleradio Padre Pio, Azione Cattolica, Comune di Lourdes – ma anche nomi di peso come Fondazione Cariplo, Regione Lazio ed Enel. Enel, appunto, che della torta nucleare si accaparrerà una fetta consistente: suoi quattro degli otto reattori che sorgeranno in Italia. L’Ente nazionale energia elettrica nell’opuscolo figura più o meno come una comparsa nei titoli di coda, sfuggente, pressoché invisibile: risulta aver messo a disposizione solo il suo archivio fotografico ed offerto la collaborazione di un suo esperto, ma è intuibile chi abbia ispirato il progetto, attraverso il suo braccio operativo Sviluppo Nucleare Italia. Ed è intuibile che MAB.q sia l’anello di congiunzione tra l’Enel e la Chiesa. Del resto, quando Radio Vaticana aprì le porte alla pubblicità, è stato proprio il gigante dell’energia elettrica l’inserzionista di punta. Quanto abbia fruttato l’allegato ai periodici diocesani non è dato sapere: alcuni di loro, di fronte alle proteste dei lettori, si sono affrettati a prendere il largo dai contenuti e a giustificare la scelta con le difficoltà economiche causate dall’abolizione delle tariffe postali agevolate per la stampa. Nessuna smentita o distinguo sono arrivati invece dal Vaticano, a cui non potrebbe essere sfuggita una strumentalizzazione, se di questo si trattasse, delle parole del Papa, a cui viene attribuita una netta posizione pro-nucleare. Singolare, e chissà quanto casuale, è poi notare che nella geografia scomposta della distribuzione del libretto compaiano alcuni fra i territori più accreditati per l’installazione delle centrali come Oristano, che si candida a ospitare un impianto nella piana di Cirras, e Agrigento, dove designato sarebbe il centro di Palma di Montechiaro. Qui, semmai dovessero sorgere, i reattori saranno avviati con tanto di aspersione dell’acqua santa.


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