Rapporti con industriali e forze armate

Junio VAlerio Borghese e’ proprietario di una tenuta in Calabria, di un castello ad Artena, nel Lazio, di una villa a Nettuno e di alcni immobili a Roma, oltre che di una famosa collezione di quadri. Ma non risulta che egli attinga al suo patrimonio, per altro non solidissimo per finanziare il Fronte Nazionale. In compenso ha rapporti molto stretti con alcuni grossi nomi della finanza e dell’industria americana e inglese e, in Italia, con ambienti industriali di Milano, Genova, La Spezia, Livorno e, tramite il principe Filippo Orsini ex assistente del soglio pontificio, con il Vaticano.

Tra la fine del ’68 e la primavera-estate del ’69 ha compiuto un lungo giro nelle citta’ italiane. A La Spezia ha preso contatti con alcuni esponenti dell’unione industriale, come a Milano.

Il 12 aprile ’69 a Genova, ha tenuto una riunione alla quale hanni preso partei figli di un grosso armatore, un dirigente dell’IMI, tale Fedelini, e altri esponenti del’industria.

Ai primi di maggio, seconda riunione genovese (Borghese alloggia al Jolly Hotel assieme alla guardia del corpo composta da quattro fedelissimi. e il 9 gigno la terza. Questa volta sono presenti anche l’armatore Roberto Cao di San Marco e un importante petroliere della Val Polcevera. Qualcosa comunque non deve aver funzionato nel corso di questo "raid" perche’ di recente alcuni industriali di La Spezia hanno denunciato per truffa (sembra 50 milioni) due esponenti del Frontte Nazionale.

Junio Valerio Borghese e’ riuscito ad allacciare buoni rapporti con le forze armate, in questo favorito dallla sa fama di "valoroso" ex combattente. Vi sono almeno due episodi che testimoniano la popolarita’ che gode tra i soldati.

Il 26 settembre 1966, a una manifestazione del Comitato Tricolore indetta aRoma dall’MSIe dalla Nuova Repubblica di Randolfo Pacciardi, Borghese pronuncio’ un discorso per denunciare il "trradimento del governo sulla questione dell’ Alto Adige", ricevendo un entusiastico consenso non solo dai dirigenti delle associazioni combattentistiche ma anche da parte dei molti ufficiali in servizio che erano presenti.

Il 23 ottobre 1969, alla celebrazione della battaglia di El Alamein, in Piazza Venezia a Roma, e’ stato letto un messaggio di Borghese tra i grandi applausi non solo degli ex paracadutisti ma anche di numerori alti ufficiali della repubblica italiana.

Inotre Borghese ha collegamenti con l’AUCA (Associazione Ufficiali Combattentistici Attivi denunciata nel luglio ’69 dal sinaco di Bologna per un documento che incitava al colpo di stato militare, rivolgendosi anche a "chi ha militato nel campo opposto" e con la Comunita’ dei Ragazzi del 3° Corso di Modena un’altra associazione di militari in servizio.

Quando manca il contatto diretto, viene usato questo sistema per stabilire contatti con gli ufficiali: i sottoufficiali reclutati dal Fronte Nazionale segnalano, con rapporti periodici, tutti quegli elementi – discorsi, letture, telefonate ecc. – utili a stabilire la predisposizione "sicuramente anticomunista" del possibile candidato. Se il soggetto alla fine e’ giudicato idoneo viene avvicinato da un aderente del Fronte Nazionale che sia suo pari grado.

Uno dei punti di maggiore forza di Valerio Borghese resta naturalmente la Marina. A La Spezia dove egli e’ particolarmente introdotto esiste una grossa officina di riparazione di carri armati. i cari guasti in giacenza sono molti e tutti forniti di regolare "bassa" ma sembra che per la maggior parte sarebbe sufficiente la rapida sostituzione di qualche pezzo e sarebbero in grado di funzionare.

Non ostante l’apparente distacco il Fronte Nazionale e’ strettamente collegatoa quasi tutte le forze di estrema destra a partire dall’MSI. Borghese infatti e’uno dei finanziatori del suo organo ufficiale "Il Secolo d’Italia", ed e’ legato personalmente ad alcuni personaggi come Luigi Turchi (figlio di Franz, direttore della "Piazza d’Italia" Grande elettore del presidente Nixon in favore del quale ha compiuto un viaggio di propaganda tra gli immigrati degli stati uniti) e Giulio Caradonna organizzatore dello squadrismo romano.

Turchi e Caradonna sono tra gli uomini di fiducia dei colonnelli greci, cosi’ come lo e’ lo stesso Borghese che risulta abbia avuto rapporti con Costantino Plevris, l’uomo del KYP incaricato della "questione italiana".

Oltre all’aspetto "aristocratico" della sua figura che gli permette di stabilire contatti ad alto livello, Borghese utilizza anche lla fama di uomo d’azione per rscuotere la fiducia di tutti i gruppi di estrema destra extraparlamentare. Il gioco gli e’ quasi sempre riuscito, specie con Ordine Nuovo di Pino Rauti il giornalista amico di Costantino Plevris che e’ stato indicato come il "signor P." citato nel rapporto inviato al Ministero degli Esteri greco al suo ambasciatore a Roma.

Buoni i rapporti con Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie i cui aderenti hanno frequentato per molto tempo il Circolo dei Selvatici di Via dell’Anima.

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