Il noto cardiochirurgo del Civico di Palermo è indagato per detenzione di materiale illegale su minori e accusato di concussione, truffa e peculato: si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'associazione Abc da lui presieduta, in cambio di una corsia preferenziale. Nella stessa inchiesta perquisizioni e sequestri nei confronti di imprenditori e società nel settore delle forniture sanitarie in Sicilia e nel Lazio
Palermo 06/05/2008 La Sicilia
Direttore della Divisione di Cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo, è agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione, truffa e peculato. Il medico è anche indagato dalla Procura di Palermo per il reato di detenzione di materiale pedopornografico. La notizia ha trovato conferma negli ambienti giudiziari.
L'ipotesi di reato contestata a Marcelletti fa riferimento all'articolo 600 ter del codice penale che fa riferimento alla pornografia minorile. In particolare l'articolo del codice punisce chi sfrutta i minori per produrre materiale pornografico; chi ne fa commercio; chi distribuisce, divulga o pubblicizza con qualsiasi messo, anche per via telematica, lo stesso materiale pornografico; o "chiunque, anche al di fuori delle ipotesi previste dai commi precedenti, consapevolmente cede ad altri, anche a titolo gratuito, materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori".
Il provvedimento di arresto è stato adottato nell'ambito di un'indagine condotta dalla Finanza e dalla Mobile di Palermo. Il gip di Palermo, che ha accolto la richiesta della procura delle repubblica di Palermo, ha ritenuto sussistenti a carico di Marcelletti due episodi di concussione, 5 di truffa aggravata al servizio sanitario nazionale e 8 di peculato ai danni dell'ospedale Civico.
Gli investigatori hanno eseguito a Palermo e nel Lazio diversi decreti di perquisizione e sequestro, nei confronti di imprenditori e società operanti nel settore delle forniture sanitarie, aggiudicatari di appalti banditi dall'azienda ospedaliera del Civico. L'indagine è stata avviata in seguito a una denuncia contro ignoti per minacce, presentata da un familiare di un appaltatore dell'Azienda Civico.
Secondo gli inquirenti, il primario si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, in cambio di una "corsia preferenziale" idonea ad assicurare ai degenti e al genitore-accompagnatore una sistemazione migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario.
In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati sottratti all'azienda sanitaria pubblica ricavi economici che le sarebbero spettati sulla base del regime di cura intramoenia, con condotte fraudolente: da qui l'accusa di truffa aggravata. Secondo le Fiamme Gialle, poi, la destinazione delle somme a un'associazione solidaristica sarebbe stata solo apparente.
Dalle indagini sarebbe emersa una gestione illecita dell'ente da parte di Marcelletti. Infatti, buona parte dei fondi dell'associazione Abc sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell'ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal cardiochirurgo insieme a persone estranee all'associazione.
Marcelletti si sarebbe appropriato di somme incassate nell'ambito delle attività di visita specialistica che egli svolge all'interno dell'Arnas Civico, che avrebbero dovuto essere riversate nelle casse dell'ente pubblico, fatti salvi i successivi conguagli degli onorari spettanti al medico.
La guardia di fha perquisito questa mattina la clinica Paideia, nel residenziale quartiere Fleming, a Roma. Alla Paideia, come in altre cliniche romane, Marcelletti risulta avere uno studio che frequentava solo molto saltuariamente.
Nel pomeriggio, sempre da ambienti giudiziari, si è appreso che Marcelletti è indagato dalla Procura di Palermo anche per il reato di detenzione di materiale pedopornografico.
Sicilia, il chirurgo Marcelletti da Cuffaro a Veltroni
PALERMO - Molti fremono per la nascita del Pd. Perché la creatura potrebbe presentare qualche affanno già ai primi vagiti. Ma c' è un medico di fama, un cardiochirurgo pediatrico come Carlo Marcelletti, pronto a dare una mano in sala parto per aiutare il leader che più gli piace, Walter Veltroni. E qualcuno forse si sorprenderà di ritrovarlo nella lista dei 33 componenti del coordinamento siciliano pro Walter visto che, con sfortunate e brevi incursioni in politica, oltre al camice bianco del suo ospedale palermitano, Marcelletti ha indossato quattro casacche. Passando dall' «illusione» di Forza Italia con Gianfranco Micciché alle «promesse senza seguito» di Totò Cuffaro, dalla «ribellione» di Francesco Musotto contro gli azzurri a quello che definì il «finto autonomismo» di Raffaele Lombardo. Deluso, ma tenace, deciso a spendersi per «denunciare gli intrecci fra sanità e mafia, politica e malaffare», lo specialista zompato su tutte le tv del mondo ai tempi degli interventi sulle gemelline siamesi spera adesso nel successo di Veltroni e azzarda la diagnosi sul nascituro: «La creatura non sembra venir fuori robusta. Perché ha da fare i conti con tutte le tensioni correntizie che ci sono». Come proteggerla? Propone incubatrice e terapia intensiva? Si limita a un consiglio: «Tocca a Veltroni non cedere agli apparati. Se vuole fare una cosa buona per questo Paese non può riciclare l' 80% di quelli che hanno già avuto un ruolo. Occorrono facce nuove». Lo ha detto anche a Veltroni, dopo i contatti stabiliti attraverso uno dei candidati alla guida del Pd in Sicilia, Giuseppe Lumia, vice presidente dell' Antimafia. Una telefonata del sindaco di Roma che ringraziava, come riferisce Marcelletti: «Mi ha parlato di meritocrazia e ammodernamento del mercato, le cose che volevo sentirgli dire. Mi sono sembrate simili a quelle di Montezemolo. Quel che cattura è il Veltroni progressista, kennediano, non massimalista. I suoi discorsi non appartengono né alla destra né alla sinistra. Vi si ritrovano ideali fortemente ispirati anche da Montezemolo e non solo...». Lo dice mentre le sue mani preziose sfiorano i testi di Ichino, Giavazzi e Alesina, confusi fra quelli di patologia.
Cavallaro Felice 12 settembre 2007 Corriere della Sera
Il medico ai domiciliari dopo gli sviluppi di un'inchiesta del 2007
Al centro delle indagini, illeciti negli appalti per l'Ospedale civico.
Palermo, soldi in cambio di ricoveri
arrestato il primario Marcelletti
Tra i reati ipotizzati truffa ai danni dello Stato, peculato e concussione Da chiarire il rapporto con un minore che ha fatto scattare l'accusa di pedopornografia E' stato arrestato a Palermo il medico di fama nazionale Carlo Marcelletti, primario e cardiochirurgo pediatrico presso l'ospedale del capoluogo siciliano. Le accuse nei confronti del sanitario, ora agli arresti domiciliari, sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e concussione. Inoltre, secondo indiscrezioni, il pediatra sarebbe accusato anche di pedopornografia in relazione al rapporto che intratteneva con un minore in un contesto extraprofessionale.
Marcelletti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, in cambio di una "corsia preferenziale" idonea ad assicurare ai degenti e al genitore-accompagnatore una sistemazione migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario.
In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati sottratti all'azienda sanitaria pubblica ricavi economici che le sarebbero spettati sulla base del regime di cura intramoenia, con condotte fraudolente: da qui l'accusa di truffa aggravata. Secondo la Guardia di Finanza, poi, la destinazione delle somme a un'associazione solidaristica sarebbe stata solo apparente. Dalle indagini sarebbe emersa infatti una gestione illecita dell'ente da parte di Marcelletti. Buona parte dei fondi dell'associazione Abc, secondo l'accusa, sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell'ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal cardiochirurgo insieme a persone esterne all'associazione.
Infine, Marcelletti si sarebbe appropriato di somme incassate nell'ambito delle attività di visita specialistica che egli svolge all'interno dell'Arnas Civico, che avrebbero dovuto essere riversate nelle casse dell'ente pubblico, fatti salvi i successivi conguagli degli onorari spettanti al medico.
L'indagine, partita nel 2007 in seguito a una denuncia contro ignoti per minacce presentata da un familiare di un appaltatore dell'ospedale, riguarda anche le forniture sanitarie all'Ospedale civico di Palermo. Contestualmente all'arresto del primario, diversi decreti di perquisizione e sequestro nei confronti di imprenditori e società aggiudicatari di appalti banditi dall'azienda ospedaliera palermitana sono stati eseguiti sia in Sicilia che nel Lazio. Inoltre altre tre persone di cui non sono state fornite le generalità, imprenditori sanitari e fornitori di attrezzature ospedaliere, sono indagate a piede libero assieme al cardiochirurgo Carlo Marcelletti per il reato di truffa.
Gli accertamenti sono stati condotti dalla Squadra mobile e dal Nucleo di Polizia tributaria di Palermo della Guardia di Finanza che parlano di "gravi indizi di colpevolezza in ordine a due condotte di concussione consumata, cinque di truffa aggravata in danno del sistema sanitario nazionale ed otto di peculato a danno dell'Azienda ospedaliera Civico".
La fama di Marcelletti è legata in particolare all'essere stato il primo in Italia a trapiantare il cuore di un bambino. Dopo aver tentato senza successo la carriera politica candidandosi a sindaco di Ancona, otto anni fa era diventato un personaggio mediatico in seguito al tentativo di separare due gemelline siamesi peruviane. L'operazione non riuscì e scatenò polemiche per la scelta di sacrificare una delle due bambine per lasciare in vita l'altra.
![]() |