Prof. Carità come giudica
la delibera con la quale la G. M. ha intitolato a Giorgio Almirante il
soprapasso ferroviario
che la Commissione per la toponomastica
invece aveva proposto di intitolato ai giudici Falcone e Borsellino?
“Per me è un atto di arroganza
e di inopportunità politica da parte di una giunta ormai agli sgoccioli
del suo mandato che sta cercando in fretta e furia
di mettere in cantiere tutta
una serie di iniziative che la prossima amministrazione si troverà
suo malgrado ad amministrare”.
Ma, secondo Lei è legittima questa scelta della giunta?
“Diciamo che è legittima,
nel senso che la giunta può non osservare i pareri espressi dalla
commissione per la toponomastica e deliberare in difformità,
ma dando le dovute motivazioni”.
Perchè la commissione
per la toponomastica si espresse negativamente contro la proposta del sindaco
Graci
di intitolare una strada ad
Almirante?
“Le strade si intitolano a cittadini che sino distinti per i loro contributo dato alla storia del nostro paese, alla crescita della nostra società, che si siano distinti nelle lettere e nelle arti e nella scienza, agli eroi, patrioti e a quanti hanno contribuito all’unità del nostro paese e alla liberazione dell’Italia dalle dittature.”
E Almirante non rientra in queste categorie?
“Affatto. Almirante fu di indiscussa
fede fascista, teorizzò la razza pura in Italia e diresse la rivista
La Razza e perseguitò gli antifascisti, ordinandone
la fucilazione. Sono queste
le motivazioni per cui la Commissione per la Toponomastica non intese accogliere
favorevolmente la proposta del sindaco.”
Ma Almirante dopo la guerra fu eletto democraticamente in Parlamento e fu riconosciuto come un gran politico:
“Che sia stato eletto democraticamente
non vuol dire che la sua storia personale, la sua militanza politica nel
Fascismo siano state cancellate. A meno
che qualcuno non voglia fare
revisionismo e la Commissione per la Toponomastica non ha inteso stendere
un velo sul passato di Almirante”.
Cosa accadrà ora?
“L’ultima parola spetta ora al
Prefetto di Agrigento e alla Commissione per la Storia Patria. Certamente
la Commissione Toponomastica non starà ferma
e farà i propri passi.
In ogni caso chiederemo alla prossima amministrazione di revocare questa
delibera”.
E se il prefetto dovesse accogliere la proposta della Giunta?
“Vorrà dire che il giorno
dopo del sì del prefetto, chiunque potrà proporre di intitolare
una strada a Benito Mussolini. E visto che il Progresso
non alberga a Licata, si potrebbe
pensare di ripristinare l’intitolazione dell’attuale piazza Progresso in
piazza Benito Mussolini, con buona pace per la storia.
E tutto ciò accade alla
vigilia del 70° anniversario dello sbarco degli Alleati in Sicilia
che intesero allora di liberarci dal Fascismo.
L’augurio è che le Associazioni
e le scuole intervengano per protestare contro questa assurda delibera”.
![]() |