La scelta laica del Partito Democratico
Movimento per la Vita, Il piatto è servito
UNA VERGOGNA CHE UMILIA LENTINI
Prevedere che sarebbe andata a finire così non era difficile. Noi l'avevamo previsto e scritto. Solo l'Assessore della Provincia di SIRACUSA Tati Sgarlata, assessore alla Pubblica Istrusuzione, Assessore del Partito Democratico, non immaginava tutto questo e non ha avuto problemi a legittimare con la sua presenza una iniziativa che ha offeso la coscienza civile dei lentinesi e dei suoi studenti. Gli insegnanti dal passato glorioso, militanti delle lotte di classe o consiglieri comunali della sinistra storica, ammutoliti da una prepotenza di altri tempi.
Virgilio Gionfriddo
Lentini (SR) 19-02-08 UNA INSEGNANTE INDIGNATA
Parroci, Movimento per la Vita, “cattolici” (aggettivo divenuto titolo a definire ruoli e profili), dirigente scolastico del Geometra che minaccia di fare il buttafuori (magari gli riesce meglio di altri lavori) a disquisire nell’auditorium del Polivalente di Lentini, fino alle 12.45 sulla necessità di cambiare in tale parte la legge 194, di modificarla in tal altra, di completarla in questa altra ancora, insomma di smantellarla un po’, e il piatto dello pseudo corso di formazione “Moratoria per la vita” è servito, condito dalle amabili diapositive  fatte scorrere dal parroco dove a immagini di teneri cerbiatti dagli occhi rassegnati, facevano eco le maledizioni bibliche contro le “mamme che, abortendo, uccidono i loro bambini”... roba da fare accapponare la pelle, echi lontani, vecchi di trenta anni che sembravano riportare indietro nel tempo, ad un medioevo delle idee, ad un mondo cieco  dove sembra recuperato il segreto della Verità Assoluta.
Niente contraddittorio, niente pluralità di punti di vista, con un assessore provinciale che sembra capitato lì per caso a parlare di inquinamento e guerre mentre il prete manda la diapositiva che ritrae il faccione sorridente di G. Ferrara e ci parla del suo impegno politico.
Sbotto, urlo di smetterla, mi sento offesa dalla rozzezza e dalla malafede. Poi guardo gli studenti, chissà cosa colgono in tutta quella bagarre. La mattinata  finisce con alcuni interventi dei ragazzi che mostrano sensibilità e insoddisfazione per come si sono svolte le cose. Esco, qualcosa mi si è “formato”: l’idea che la scuola non può funzionare così.
Prof. ssa Anna Vasile