13.04.2004
"Vuol sapere come siamo stati reclutati?"
Soldati senza divisa, reclutati via e-mail di Anna Tarquini

 Guadagnano anche mille dollari al giorno, in Iraq i nuovi mercenari sono circa 15mila e tra questi, si scopre ora, anche molti italiani. «Vuol sapere come siamo stati reclutati? Come nei film: una società di sicurezza privata che non vi diciamo qual è ci ha contattato via e-mail: servivano specialisti per la vigilanza privata e per sorvegliare gli oleodotti». Roberto Gobbi è titolare dell’Ibsa che sta per «Agenzia investigazioni, bonifica, servizi di sicurezza». Per lui lavorava Maurizio Quattrocchi, ex militare, uno dei quattro «operatori della sicurezza» rapiti in Iraq. Gobbi rivela: inviamo istruttori scelti per addestrare all’uso delle armi, guardie del corpo, persone specializzate nella vigilanza di oleodotti e siti industriali. Quattrocchi era addetto alla vigilanza di una persona. Salvatore Stefio, finito insieme agli altri nelle mani delle «Falangi di Maometto», è invece il direttore della Presidium international corporation, una società tutta italiana con sede legale alle Seychelles che opera nella sicurezza e nella difesa: offre sminatori, addestramento militare, intelligence. Anche Salvatore Stefio, ex guardia giurata, si era specializzato nella protezione degli oleodotti. Sempre per la «Presidium» lavora il terzo rapito, Umberto Cupertino; mentre dell’ultimo, Maurizio Agliana si sa soltanto che da sempre è impegnato nel campo della sicurezza e che ha un passato come volontario nella Protezione civile e nell’associazione della Misericordia. È un ex carabiniere ausiliario.

Soldati senza divisa Un ex carabiniere, un ex militare dell’esercito, un ex parà che in pochi anni ha messo in piedi una società para-militare con sede legale e telefono falsi, un volontario. I quattro italiani rapiti dai miliziani iracheni erano diretti in auto in Giordania, dopo essere partiti da Baghdad, quando sono stati bloccati nei pressi di Falluja dalle «Brigate Mujahidin». Contattati via e-mail per andare nel cuore della guerra. A fare cosa? Sicuramente non lavoravano per il governo italiano si è affrettato a precisare in una nota il ministero per gli Affari esteri. I quattro - ha riferito poi la Farnesina nel pomeriggio - erano dipendenti di una società americana di sicurezza, la Dts Llc security, con sede nel Nevada, la cui titolare è un’italiana Valeria Castellani. Amici e parenti erano all’oscuro di tutto, nessuno sapeva che fossero in Iraq.

Le «scuole di sicurezza» Salvatore Stefio, ex parà, aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera proprio tre giorni fa a proprosito della notizia - poi svanita nel nulla - del rapimento di alcuni italiani. Doveva tornare sabato. Ai suoi aveva raccontato di essere in Nord Europa. L’ultima telefonata a casa, prima di Pasqua, per dire che doveva trattenersi ancora un po. 34 anni, originario di Catenanuova in provincia di Enna, sposato con un figlio di 4 anni, a lui farebbe capo la «Presidium». Era stato capo della sicurezza di uno stabilimento della Nuova Pignone General Electric, in Nigeria. Nel ‘99 aveva frequentato un corso di specializzazione per operatore della sicurezza all’Epts di Livorno. Si era specializzato nella protezione di personaggi importanti e nella vigilanza di siti a rischio, come gli oleodotti.

Silenzi e carriere Anche Maurizio Agliana, 37 anni, è di Prato aveva frequentato la Epts (Executive protection training school) di Livorno, la scuola specializzata che raccoglie quasi sempre ex paracadutisti del reggimento «Col Moschin» della Folgore. Era partito il 4 aprile. La moglie non sapeva che fosse in Iraq. In passato Agliana era stato il vice responsabile per le Misericordie della tendopoli di San Giuliano di Puglia, nei giorni successivi al terremoto del 31 ottobre del 2002 in cui morirono 27 bambini e una maestra sepolti dalle macerie della scuola del piccolo paesino molisano.

Umberto Cupertino, 36 anni, di Sammichele di Bari, vive nella cittadina pugliese con la madre ed è una guardia privata. Anche in questo caso la famiglia era all’oscuro di tutto. «Si era allontanato da casa il 3 aprile, sapevo che doveva andare a Roma per lavoro - racconta il fratello Francesco. Al cellulare di Cupertino, originario di Sammichele di Bari fa capo uno dei numeri di riferimento della società Presidium.

Fabrizio Quattrocchi, originario di Catania, vive a Genova con la famiglia e collabora con l'agenzia di investigazioni e sicurezza Ibsa. Nell'esercito italiano ha servito in fanteria. Un professionista lo definiscono i colleghi, uscito dalle file dell’esercito. Era partito per Baghdad lo scorso novembre. In Iraq ci sono altri due specialisti inviati dall’Ibsa.