|
Il PNF fu fondato a Roma il 7 novembre 1921 per iniziativa di Benito Mussolini come trasformazione in partito dei Fasci Italiani di Combattimento, movimento politico fondato, sempre da Mussolini, a Milano, in piazza San Sepolcro, il 23 marzo 1919, l'organo ufficiale del partito era Il Popolo d'Italia quotidiano fondato da Mussolini nel 1915. Dopo la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, Mussolini fu incaricato dal re Vittorio Emanulele III di formare un nuovo governo.Il primo governo Mussolini fu un governo di coalizione sostenuto da una maggioranza composta dal Partito Popolare italiano e da altri gruppi di estrazione liberale. In seguito alla modifica della legge elettorale in senso maggioritario, il PNF ottenne una netta maggioranza alle elezioni politiche dell'aprile 1924, duramente contestate dalle opposizioni, che ne denunciarono le irregolarità: si ricorda il caso Giacomo Matteotti, che dopo aver denunciato i brogli, fu di lì a poco assassinato; il 3 gennaio del 1925 Mussolini, con un discorso alla Camera dei deputati,dichiarò provocatoriamente di assumersi la responsabilità storica di quanto accaduto, promettendo di chiarire la situazione nei giorni immediatamenrte seguenti. Infatti, fu celebrato un processo per il delitto Matteotti a carico di alcuni estremisti fascisti che furono condannati. Nel dopoguerra il processo sarà riaperto con gli stessi imputati, le conclusioni saranno simili e mai nessuno ha accertato responsabilità dirette e penali di Benito Mussolini nel delitto Matteotti. Il partito si dissolse con l'arresto di Mussolini (25 luglio 1943) e la conseguente caduta del regime fascista. Liberato dai tedeschi il 10 settembre, Mussolini costituì il 13 settembre un nuovo Partito Fascista Repubblicano ("PFR") Il PFR cessò la sua esistenza con la morte di Mussolini e con la fine della Repubblica di Salò (28 aprile 1945). La Costituzione della Repubblica Italiana, nelle Disposizioni transitorie e finali, vieta tuttora "la riorganizzazione, |
![]() |