La Gestione delle Acque

E IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

·Un sistema europeo più moderno ed efficiente

·L’attuazione della Legge Galli in Sicilia

·L’attività del Consorzio ATO nella provincia di Siracusa

·Compiti dell’ATO

·Compiti del Gestore del servizio

·Le tariffe

Un sistema europeo più moderno ed efficiente

In Italia i gestori dei servizi didistribuzione dell’acqua e di depurazione fino a pochi anni fa erano migliaia, quasi uno per ogni comune, anche il più piccolo. Ciò ha comportato un sistemaper larga parte inefficiente ed economicamentenon più sostenibile. Alti sono infatti i costi di gestione, con forti differenze di efficacia ed efficienza, e quasi mai al maggior costo richiesto dal Comune corrispondeva un reale miglioramento del servizio.

Se si raffronta la realtà italiana con quella degli altri partner europei dell’Unione, si può osservare come in paesi quali Francia, Germania, Inghilterra, simili al nostro per sviluppo e livello economico, i gestori del servizio idrico sono solamente poche decine su base nazionale.

Perottimizzare le gestionidal punto di vista economico, migliorare il servizio e per adeguarsi agli standard europei, nel 1994 fu approvata la cosiddetta Legge Galli (L.36/94) per la riforma del settore idrico.

Con la predetta legge fu avviata appunto una grande riforma dei servizi idrici che ha aperto la strada all’industrializzazione del sistema. Fu stabilita infatti una netta separazione di ruoli tra l’attività di indirizzo e controllo (di competenza dell’Autorità pubblica) e quella più propriamente gestionale (possibilmente attuata anche dal privato imprenditore in possesso del know-how necessario per affrontare e risolvere un tema così complesso come quello dell’acqua). La stessa Legge Galli propose anche l’introduzione di una visione unitaria del problema idrico, e cioè l’attuazione del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.). La necessità di avere una visione unitaria del problema idrico nasce dalla considerazione che l’acqua è un bene prezioso, fondamentale presupposto per la vita e la civiltà dell’uomo, disponibile in quantità limitate e come tale degno di tutela e salvaguardia. Per tale ragione l’erogazione dell’acqua per il consumo umano, così come ha stabilito la Legge Galli, deve tenere conto: 

*della necessità di avere una visione unitaria delle risorse idriche disponibili (perché l’acqua non tiene conto dei confini dei singoli comuni ma è un bene trasversale tra gli abitanti di più comuni); 

*di far sì che le tubazioni che portano acqua ai singoli cittadini non perdano il prezioso liquido lungo la strada (con gli inevitabili costi aggiuntivi per gli sprechi conseguenti) ; 

*di raccogliere e depurare l’acqua utilizzata nei luoghi autorizzati ed in condizioni tali da non costituire pregiudizio per la salute dei cittadini; 

*di riutilizzare l’acqua smaltita nel migliore dei modi mediante il riciclo nell’industria e nell’agricoltura (ancora adesso l’acqua finisce in mare spesso inquinando fiumi e mari).

Gli obiettivi generali della legge possono essere così sintetizzati:

*il miglioramento del servizio idropotabile offerto agli utenti;

*la maggiore efficienza economica;

*il rispetto sistematico dell’integrità ambientale;

*il superamento della frammentazione delle gestioni esistenti.

Una delle principali innovazioni introdotte dalla legge Galli prevede la costituzione di Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.), mirati al superamento della frammentazione gestionale esistente e delimitati sulla base di criteri sia idrogeologici che economici. Quasi in tutta Italia i perimetri degli A.T.O. sono stati definiti su ambito almeno provinciale se non anche, in alcuni casi, sovraprovinciale ed anche regionale. E’ di fatto questo il primo passo per il nostro avvicinamento all’Europa per quanto riguarda il servizio idrico, e cioè la riduzione delle mille gestioni idriche a poche decine di gestioni unitarie ed efficienti.

Punto chiave della riforma, come si è già detto, è la gestione integrata dell’intero ciclo dell’acqua attraverso la definizione del concetto di Servizio Idrico Integrato, identificato con l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione, distribuzione di acqua ad usi civili, di collettamento mediante la fognatura, di depurazione delle acque reflue e del riutilizzo per fini eventualmente agricoli ed industriali.

Sul piano pratico, il nuovo sistema di gestione del servizio idrico prevede l’azione dei seguenti soggetti con le competenze in appresso specificate:

*la Regione detta le linee fondamentali di indirizzo e le regole generali di organizzazione del servizio a cui si dovranno attenere i singoli A.T.O. nel controllare e regolare il servizio reso dai gestori del sistema idrico integrato;

*l’A.T.O. definisce:

-il Piano d’Ambito, cioè lo strumento pianificatorio, di durata trentennale nel caso dell’ATO Siracusa, che definisce la cornice entro cui dovrà avvenire la realizzazione del Servizio Idrico Integrato;

-la forma di Gestione e le modalità di affidamento del Servizio;

-il livello della tariffa media nell’Ambito e la sua articolazione.

Inoltre l’ATO controlla lo stato di attuazione del Piano d’Ambito ed il livello di qualità del Servizio che il Gestore deve assicurare.

Agli ATO la legge Galli, come già detto, ha assegnato il compito di redigere i Piani d’Ambito. Tale documento è il principale riferimento del Servizio Idrico Integrato perché definisce le modalità di gestione dei servizi, programma la realizzazione di reti ed impianti mancanti, programma la realizzazione della manutenzione straordinaria delle reti esistenti, determina i livelli di qualità dei sevizi e soprattutto calcola la tariffa media di Piano, sulla base delle indicazioni del cosiddetto “Metodo Normalizzato”, fissato per Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 1/8/1996 (D.M. LL.PP. 01/08/96).

La tariffa media di Piano è l’altra principale e profonda innovazione della nuova disciplina tariffaria che, ispirandosi al principio della copertura integrale dei costi, prevede che essa sia calcolata sulla base della qualità della risorsa idrica, del servizio fornito, dei costi di gestione, delle opere e degli adeguamenti necessari e della remunerazione del capitale investito. La tariffa costituisce quindi il corrispettivo del servizio, e va calcolata rispettando le prescrizioni del Metodo Normalizzato.

L’attuazione della Legge Galli in Sicilia

La riforma del quadro normativo di regolazione e gestione dei servizi idrici in Sicilia è stato avviata nel 1999 con il recepimento della Legge Galli nell’ordinamento della Regione Siciliana. 

A partire dal 2000, tale processo di rinnovamento ha subito una forte accelerazione per una serie di cause socio-economiche e politiche. L’inadeguatezza delle infrastrutture idriche e fognarie, la mancanza in alcune aree dei depuratori, hanno evidenziato le carenze del precedente sistema gestionale, caratterizzato dall’eccessiva frammentazione. Pertanto la Regione Siciliana, lo Stato Italiano e l’Unione Europea hanno promosso congiuntamente un’azione volta al superamento di tali carenze, con l’obiettivo di colmare il divario esistente con le altre aree europee più sviluppate. 

Il processo di rinnovamento ha preso dunque le mosse da due fatti particolarmente significativi:

*l’emergenza idrica del 2002 derivante da un’annata particolarmente siccitosa (forse più per la zona occidentale della Sicilia), che ha messo a nudo l’estrema precarietà dei nostri servizi idrici ed ha convinto tutti dell’insostenibilità dell’assetto organizzativo preesistente,tant’è che il Presidente della Regione Siciliana fu nominato, dal Governo Nazionale, Commissario Straordinario per l’Emergenza Idrica ;

*la disponibilità, nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno dell’Unione Europea (Q.C.S.) per le regioni italiane dell’Obiettivo 1, di fondi per un intervento strutturale sulle reti idriche al fine di estenderle, potenziarle e mantenerle. I fondi dell’Unione Europea (oltre 500 milioni di euro per la Sicilia di cui circa 67 milioni di euro, e cioè quasi 130 miliardi delle vecchie lire, per l’intera Provincia di Siracusa) sono condizionati all’attuazione di una riforma strutturale del servizio idrico mediante l’attuazione della Legge Galli e la conseguente industrializzazione del servizio secondo criteri di economicità ed efficienza.

Con Decreto del Presidente della Regione Siciliana del 7/08/2001 la Regione Sicilia ha disciplinato le forme di cooperazione tra i Comuni e le Province Regionali per il governo e l’uso delle risorse idriche, imponendo che gli ATO siciliani si costituissero in forma di consorzio o di convenzione tra gli enti locali interessati. 

In Sicilia sono stati individuati nove ATO, sulla base dei confini amministrativi delle 9 Province siciliane. Allo stato attuale tutti gli ATO hanno approvato i propri Piani d’Ambito definendo così la tariffa di riferimento. La gestione delSII risulta affidata in 3 ambiti: Catania, Caltanissetta,Enna e Siracusa, mentre le altre Province, sono in avanzato stato di ricerca del gestore.

L’attività del Consorzio ATO nella provincia di Siracusa

L’Autorità d’Ambito per il Servizio Idrico Integrato della Provincia di Siracusa è stata costituita il 13/12/2002 nella forma di Consorzio tra i Comuni e la Provincia Regionale di Siracusa, così come liberamente deciso dai Consigli Comunali di tutti i Comuni della Provincia.

Gli organi di governo del Consorzio sono l’Assemblea dei Sindaci, che ha ampi poteri di indirizzo e controllo del Consorzio, il Consiglio di Amministrazione, che ha potestà gestionali sulla base degli indirizzi ricevuti dall’Assemblea ed il Collegio dei Revisori dei Conti. 

Presidente dell’Assemblea dei Sindaci e del Consiglio di Amministrazione è, per norma regionale, il Presidente della Provincia Regionale di Siracusa.

Per quanto concerne la forma di gestione, ragioni di trasparenza dell’azione amministrativa e celerità connesse con la necessità di accedere ai finanziamenti pubblici per l’avviamento del Servizio Idrico Integrato hanno fatto propendere il Consorzio per l’affidamento a società di capitali individuata attraverso l’espletamento di gara con procedura ad evidenza pubblica di livello europeo, ai sensi delle direttive europee e nazionali in tema di appalti di servizi idrici.

Dopo l’esperimento di ben due gare ad evidenza pubblica il Consorzio, non senza avere acquisito il parere favorevole della Commissione di Gara, ha individuato il soggetto gestore, affidando formalmente il servizio, con delibera n.4 del 19-12-05 dell’Assemblea dei Rappresentanti, all’Associazione Temporanea di impreseSOGEAS Spa (Capogruppo) e SACECCAV Depurazioni SACEDE Spa (Associata). La predetta Commissione di Gara peraltro era costituita da eminenti docenti universitari, nel campo del diritto e dell’economia, dal direttore generale di un A.T.O. della Toscana e da un magistrato di grande esperienza.

Allo stato attuale si è in attesa della presentazione degli atti richiesti all’Impresa aggiudicataria per la stipula formale del contratto di concessione.

Compiti del Consorzio ATO Siracusa

I principali compiti del consorzio ATO, così come stabilito dal quadro normativo vigente, possono così riassumersi:

*scegliere la forma di gestione del S.I.I, salvaguardando e valorizzando il patrimonio tecnico e le risorse umane delle esistenti gestioni;

*deliberare l’affidamento del S.I.I.;

*predisporre ed aggiornare il programma degli interventi sul territorio ed il piano finanziario;

*determinare ed aggiornare l’articolazione tariffaria del servizio idrico in conformità a quanto stabilito dagli articoli 13 e seguenti della legge Galli;

*controllare l’operato del gestore del servizio idrico allo scopo di tutelare l’interesse degli utenti;

*assicurare la corretta applicazione della tariffa;

*verificare il raggiungimento degli obiettivi e livelli di servizio previsti dal Piano d’Ambito;

*valutare l’andamento economico-finanziario della gestione;

*definire nel complesso tutte le attività necessarie a verificare la corretta e puntuale attuazione del Piano.

Al fine di fornire opportune informazioni al cittadino sul modello di gestione è stato istituito presso la sede provvisoria di Via Necropoli del Fusco 7, Siracusa, un Ufficio Tutela del Consumatore e Controllo della Tariffa. L’Ufficio, utilizzando veicoli informativi anche multimediali, fornirà le informazioni essenziali sulla trasformazione del S.I.I., sulla tariffa, sul piano degli investimenti e sui benefici in termini di qualità del servizio che l’utente dovrà ottenere. Altro obiettivo dell’Ufficio, così come ha stabilito l’Assemblea del Consorzio, sarà la costituzione di un tavolo permanente di confronto tra i cittadini ed il Consorzio stesso per raccogliere tutti i suggerimenti, consigli, raccomandazioni e richieste che Associazioni di categoria imprenditoriali, Organizzazioni sindacali, Associazioni di cittadini e cittadini singoli medesimi formuleranno con la finalità di rendere il S.I.I.più efficiente e rispondente alle aspettative della cittadinanza tutta.

Compiti del Gestore del servizio

Il Gestore dovrà garantire il corretto espletamento del S.I.I utilizzando i beni e le opere pubbliche afferenti ai servizi stessi realizzate o in corso di realizzazione nei diversi Comuni che costituiscono l’ATO. 

Il Gestore è responsabile del buon funzionamento dei servizi a decorrere dalla data di presa in consegna di opere ed impianti. Esso è tenuto a garantire i livelli minimi di servizio stabiliti dalla Legge relativi sia all’erogazione idrica che allo smaltimento delle acque reflue.

Per il comparto idrico in particolare dovrà essere garantita nel lungo termine una dotazione idrica giornaliera di 280 l/abitante. A regime il Gestore dovrà assicurare che in tutte le abitazioni arrivi acqua potabile con pressione adeguata e tutto il giorno tale da consentire le normali attività del cittadino. La qualità delle acque potabili distribuite deve essere conforme a quanto previsto dalle norme vigenti. Il gestore dovrà inoltre provvedere ad attuare una progressiva riduzione delle perdite nelle condotte di adduzione e di distribuzione, secondo il piano predisposto nell’offerta avanzata, contenente l’indicazione, anno per anno, dei risultati che intende raggiungere. La riduzione delle perdite in rete comporterà una riduzione significativa dei costi di approvvigionamento, in quanto minore sarà la quantità di acqua che andrà dispersa nel sottosuolo. 

Per quanto concerne il settore fognario depurativo, il Gestore dovrà garantire la completa raccolta ed il convogliamento delle acque reflue, prodotte da tutti i centri urbani dell’ATO, presso idonei impianti di depurazione. Il servizio di depurazione delle acque dovrà garantire che la qualità delle acque trattate risponda ai limiti prescritti dalle norme vigenti. 

Il Gestore, oltre a fornire tutte le prestazioni e i materiali occorrenti per la custodia, la conservazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria, necessari per il corretto esercizio e la funzionalità delle opere, dovrà eseguire numerose nuove opere che consentiranno di migliorare i livelli di servizio. I nuovi interventivengono previsti nel Piano Operativo Triennale che deve essere sottoposto alla preventiva approvazione dell’ATO.

Per l’ATO Siracusa il primo Piano di intervento infrastrutturale ha un importo complessivo di circa 130 milioni di euro (di cui circa 67 milioni di finanziamento pubblico). L’attuazione del I POT per l’ATO di Siracusa consentirà di ottenere un primo miglioramento globale del Servio Idrico Integrato, soprattutto per quanto concerne la protezione dell’ambiente. Saranno infatti completate alcune importati reti fognarie urbane, saranno realizzati nuovi depuratori per i comuni della provincia ancora sprovvisti e si procederà altresì all’adeguamento degli impianti di depurazione esistenti alle disposizioni di legge.

Alla fine del primo quadriennio tutti i Comuni della provincia di Siracusa saranno quindi dotati di moderni ed efficienti depuratori delle acque reflue con notevoli benefici in termini di tutela ambientale.

Di seguito si riporta la previsione di investimento nei primi quattro anni di gestione del servizio suddivisa per settore di intervento e per fonte di finanziamento (M€ = milioni di euro).

Tariffe

Tra le attività di controllo che il Consorzio esercita è particolarmente importante quella sull’applicazione della tariffa, per le comprensibili implicazioni sul costo della vita della nostra Comunità che vive una particolare situazione di crisi economica ed occupazionale. La definizione della tariffa, come già evidenziato, deve rispettare la metodologia di calcolo fornita dal metodo normalizzato. 

Si riporta nella seguente figura un confronto tra le tariffe medie per il primo anno di gestione inserite nei piani d’ambito di ciascun ATO siciliano (Fonte: adatt. ANEA, Blue Book 2005).


 


Come è evidenziato in figura la tariffa nella provincia di Siracusa per il primo anno di gestione è fra le più basse in Sicilia.

La tariffa media così calcolata va poi articolata in funzione dei livelli di consumoe dei componenti del nucleo familiare. Quindi nessun “minimo convenuto” che rischia di far pagare acqua mai consumata. Poiché le tariffe sono commisurate al numero di componenti del singolo nucleo familiare (utenza), la famiglia numerosa avrà una maggiore disponibilità di acqua a tariffa agevolata. Vi sarà, pertanto, pari opportunità per tutti i cittadini ed ognuno avrà assicurata la sua quantità d’acqua a tariffa agevolata.

Tariffe “sociali”

Il Consorzio, tenendo ben presente la necessità di tutelare le fasce sociali più deboli, ha approvato una articolazione tariffaria che prevede, oltre la fascia agevolata come di seguito descritta, una fasciasuper agevolataper consumi fino a 15mc/anno per ciascuna persona, come risultante dallo stato di famiglia. Tale dotazione, a costi veramente bassi e al disotto dei costi puri del servizio, è stata pensata per tutelare le fasce deboli della cittadinanza come gli anziani ed i pensionati che, a fronte di fabbisogni idrici modesti, possono effettivamente avere assicurata un’erogazione del servizio di livello europeo senza subire contraccolpi economici eccessivamente onerosi.

In pratica viene assicurata una dotazione idrica di circa 41 litri al giorno di acqua potabile a circa 0.25 €/mc.

Immediatamente dopo la “tariffa superagevolata” è stata ipotizzata una tariffa agevolata per consumi da 16 a 50 mc/anno con tariffe di 0.40 €/mc per il servizio di acquedotto. In pratica con un consumo medio pro-capite di 137 litri al giorno di acqua potabile ciascuno degli utenti potrà usufruire ancora di un sistema tariffario particolarmente economico. 

Al di sopra di tali consumi la tariffa idrica progressivamente sarà incrementata anche con la finalità di incoraggiare un uso più razionale del bene acqua, riducendo gli sprechi che provocano sperpero di risorse economiche della comunità ed un impatto negativo sull’ambiente.

Esempi di bollettazioni

A titolo di esempio, si riporta il calcolo della tariffa mensile per due tipologie di utenza:

*singola persona con bassi consumi (es. pensionato);

*nucleo familiare composto da quattro persone.

Tabella I – Calcolo della tariffa per singola persona con bassi consumi (esempio: un pensionato)


Consumo giornaliero (l/g)
80
Consumo annuo (mc/anno)
29,2
Fascia tariffaria
Consumo

(mc)

Costo Unitario

(€/mc)

Costo

Totale

Super agevolata fino a 15mc
15
0,25
3,75 
Agevolata da 16 a 50 mc
14,2
0,40
5,68 
Canone annuo (€ 7.95/N. 1 persona)
7,95 
Totale annuo servizio acquedotto
€ 17,38 
Totale annuo servizio fognatura
29,2
0,095955
2,80 
Totale annuo servizio depurazione
29,2
0,262618
7,67 
TOTALE ANNUO
27,85
TOTALE MENSILE
2,32
Tabella II – Calcolo della tariffa per nucleo familiare composto da quattro persone

Consumo giornaliero per persona (l/g)
150
Consumo annuo per persona (mc/anno)
54,75
Fascia tariffaria
Consumo

(mc)

Costo Unitario

(€/mc)

Costo

Totale

Super agevolata fino a 15mc
15
0,25
3,75
Tariffa agevolata da 16 a 50 mc
35
0,40
€ 14,00
Tariffa 1 da 50 a 100 mc
4,75
0,76
3,61
Canone annuo (€ 7.95/N. 4 persona)
1,99
Totale annuo servizio acquedotto
€ 23,35
Totale annuo servizio fognatura
54,75
0,095955
5,25
Totale annuo servizio depurazione
54,75
0,262618
€ 14,38
TOTALE ANNUO PER PERSONA
€ 42,98
TOT. ANNUO NUCLEO FAMILIARE
€171,92
TOT. MENSILE NUCLEO FAMILIARE
14,33