Agli inizi del 1964 Delle Chiaie ricomincia a teorizzare, come gia’ ha fatto nel 1960, la necessita’ di organizzarsi clandestinamente. Vanta certi contatti con ufficiali del SIFAR, sostiene che sta per succedere qualcosa di grosso e che bisogna prepararsi. In primavera, in diverse sezioni di Avanguardia Nazionale, si svolgono dei corsi teorico-pratici sulla tecnioca di fabbricazione degli ordigni esplosivi a miccia e a tempo. Le lezioni sono impartite dallo “scienziato”, uno studente di ingegneria, meridionale, che e’ anche l’autore dei manifesti del gruppo. Vi prendono parte un po’ tutti i fedelissimi di Stefano Delle Chiaie, e in piu’ Saverio Giacci, Paolo Pecoriello e Pio D’Auria. Non manca, naturalmente, Mario Merlino.
TESTIMONIANZA N. 8
“Mario Merlino mi disse che lui, Delle Chiaie e altri due erano stati avvicinati da un ufficiale dei carabinieri e da un sottufficiale, tale Pizzichemi o pizzichemini, non ricordo il nome, i quali gli avevano proposto di nascondere dell’esplosivo in alcune sezioni del PCI, che loro poi avrebbero provveduto a perquisire. Aggiunse che gli suggerirono,, come obbiettivi ideali degli attentati, la sede romana della DC, della Confindustria in Piazza Venezia e quella della RAI.”
La provocazione contro il PCI non riesce perche’ i tre fascisti che avevano cercato di infiltrarsi in una sezione comunista vengono riconosciuti e cacciati. Ma le bombe alla RAI e alla sede della Democrazia Cristiana scoppiano davvero. Per questi arrestati e condannati i fratelli Strippoli, Nerio Leonori, Antonioi Insàbato a Carmerlo Palladino, tutti di Avanguardia Nazionale.
Quando dopo qualche mese escono di prigione, i cinque accusano Stefano Delle Chiaie di averli traditi, perche’ gli aveva garantito una “copertura” che in realta’ non c’e’ stata.
Nonostante abbiano molto da fare, i fascisti di Avanguardia Nazionale non trascurano quello che resta il loro territorio di caccia preferito, cioe’ l’ambiente universitario. Il 25 aprile 1964, durante le celebrazioni della resistenza, assaltano gli studenti di sinistra, sotto gli occhi dei poliziotti impassibili, e nella notte del 26 giudati da Serafino Di Luia, irrompono nella Casa dello studente per farsi consegnare tre “sinistri”, ne feriscono gravemente due e se ne vanno indisturbati cantando in faccia ai poliziotti che non sono intervenuti “il 25 aprile e’ nata una puttana e gli hanno messo nome repubblica italiana”. Il mattino dopo occupano la sede dell’ ORUR, organismo rapprsentativo studentesco, ed espongono una bandiera con la svastica. Qualcuno protesta e i fascisti fanno una sortita, colpiscono a colpi di martello degli studenti tra i quali c’e’ il figlio del professor Pasquale Saraceno, che riporta delle fratture guaribili in due mesi. La polizia si rifiuta sempre dio intervenire, cosi’ come il rettore Ugo Papi al quale si sono rivolti alcuni docenti democratici, Gli studenti aggrediti ormai non sporgono neppure denuncia, anche perche’ chi si decide a farlo viene minacciato personalmente di piu’ gravi rappresaglie. E’ in questo clima che il gruppo univeritario fascita Caravella ottiene la maggioranza assoluta nelle elezioni universitarie.
All’inizio del 1965 Avanguardia Nazionale accorre sollecita al richiamo di Giorgio Almirante che si appresta a scatenare un’altra offensiva contro la gestione “molle” del segretario Arturo Michelini al congresso del MSI di Pescara. I lavori si trasformano in una gigantesca rissa. Dopo essersi scannati in pubblico Michelini e Almirante si accordano in privato: il primo conservera’ la segreteria del parito, al secondo andra’ la carica di presidente del gruppo parlamentare missino alla camera. Alcuni delegati al congresso scrivono delusi: “Il MSI e’ un porcaio in cui alcune migliaia di imbecilli fanno la coda per avere l’onore di riempire la greppia a quattro ruminanti. Ma Stefano Delle Chiaie non si scandalizza. Promuove l’unita’ dei gruppi universitari di destra, sempre divisi sul problema del controllo dei fondi dell’organismo rappresentativo. Avanguardia Nazionale, Caravella, Ordine Nuovo, i pacciardiani di Primula Goliardica, uniti danno il via a una nuova sereie di violenze. Il 12 aprile 1965 arrivano al punto di interrompere la lezione che Ferruccio Parri sta tenendo all’istituto di Storia Moderna. Inneggiando al fascismo, lanciano candelotti lacrimogeni nell’aula, picchiano degli studenti e insultano e prendono a spintoni lo stesso Parri, il retore Papi non inteviene. La polizia ferma e identifica gli studenti aggrediti, lasca che gli aggressori si allontanino indisturbati. Sono gli stessi che in quei giorni, aizzati da una campagna razzista condotta dal “Tempo” e dal “Messaggero”, danno la caccia ai “capelloni” di Piazza di Spagna.
Alla vigilia del congresso nazionale del PCI, nel’inverno del 1965, apaiono sui muri di Roma migliaia di fassi manifesti stalinisti volti a fomentare la scissione del partito: trai vari “committenti” di Avanguardia Nazionale non potevano mancare i Comitati Civici.
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