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Considerate
se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici |
Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere,
anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi
giustificare.
Mi spiego: "comprendere" un proponimento o un comportamento
umano significa (anche etimologicamente) contenerlo,
contenerne l'autore, mettersi al suo posto, identificarsi
con lui.
Ora, nessun uomo normale potrà mai identificarsi
con Hitler, Himmler, Goebbels, Eichmann e infiniti altri.
Questo ci sgomenta, ed insieme ci porta sollievo: perché
forse è desiderabile che le loro parole (ed anche, purtroppo, le
loro opere)
non ci riescano più comprensibili. Sono parole
ed opere non umane, anzi, contro-umane, senza precedenti storici, a stento
paragonabili
alle vicende più crudeli della lotta biologica
per l'esistenza. A questa lotta può essere ricondotta la guerra:
ma Auschwitz non ha nulla a che vedere con la guerra,
non ne è un episodio, non ne è una forma estrema.
La guerra è un terribile fatto di sempre: è
deprecabile ma è in noi, ha una sua razionalità, la "comprendiamo".
Ma nell'odio nazista non c'è razionalità:
è un odio che non è in noi, è fuori dell'uomo, è
un frutto velenoso nato dal tronco funesto
del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo
stesso.
Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di
dove nasce, e stare in guardia.
Se comprendere è impossibile, conoscere è
necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare,
le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate:
anche le nostre.
Per questo, meditare su quanto è avvenuto è
un dovere di tutti. Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini,
quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi,
ammirati, adorati come dèi.
Erano "capi carismatici", possedevano un segreto potere
di seduzione che non procedeva dalla credibilità
o dalla giustezza delle cose che dicevano, ma dal modo
suggestivo con cui le dicevano, dalla loro eloquenza,
dalla loro arte istrionica, forse istintiva, forse pazientemente
esercitata e appresa. Le idee che proclamavano non erano
sempre le stesse, e in generale erano aberranti, o sciocche, o crudeli;
eppure vennero osannati, e seguiti fino alla loro morte
da milioni di fedeli.
Bisogna ricordare che questi fedeli, e fra questi anche
i diligenti esecutori di ordini disumani, non erano aguzzini nati,
non erano (salve poche eccezioni) dei mostri: erano uomini
qualunque.
I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere veramente
pericolosi; sono più pericolosi gli uomini comuni,
i funzionari pronti a credere e ad obbedire senza discutere,
come Eichmann, come Hòss comandante di Auschwitz,
come Stangl comandante di Treblinka, come i militari
francesi di vent'anni dopo, massacratori in Algeria,
come i militari americani di trent'anni dopo, massacratori
in Vietnam.
Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci
con strumenti diversi dalla ragione, ossia con i capi carismatici:
dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro
giudizio e la nostra volontà.
Poiché è difficile distinguere i profeti
veri dai falsi, è bene avere in sospetto tutti i profeti; è
meglio rinunciare alle verità rivelate,
anche se ci esaltano per la loro semplicità e
il loro splendore, anche se le troviamo comode perché si acquistano
gratis.
E' meglio accontentarsi di altre verità più
modeste e meno entusiasmanti, quelle che si conquistano faticosamente,
a poco a poco e senza scorciatoie, con lo studio, la
discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate.
E' chiaro che questa ricetta è troppo semplice
per bastare in tutti i casi: un nuovo fascismo, col suo strascico di intolleranza,
di sopraffazione e di servitù, può nascere
fuori del nostro paese ed esservi importato, magari in punta di piedi
e facendosi chiamare con altri nomi; oppure può
scatenarsi dall'interno con una violenza tale da sbaragliare tutti i ripari.
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