Perche' proprio gli anarchici

Ma perche' si scelgono proprio gli anarchici? Per diversi motivi, alcuni dei quali possono essere cosi' riassunti per il momento.

Innanzi tutto gli anarchici costituiscono la parte piu' debole dello schieramento di sinistra, perche' priva di protezione, senza amici, di fatto isolata politicamente. Inoltre sono pressocche' privi di organizzazione, e seguaci di una teoria politica articolata in varie tendenze, alcune delle quali sono spesso indefinibili o mal definite: due caratteristiche che permettono ogni tentativo di infiltrazione e di provocazione al loro interno. Esiste poi la possibilita di utilizzare la loro firma, i loro simboli in tutta una serie di attentati i cui obbiettivi (chiese, banche, caserme, ecc.) non sarebbero attribuibili a nessuna forza di sinistra, sia parlamentare che exstraparlamentare.

Da non sottovalutare il valore simbolico negativo che essi incarnano agli occhi della maggioranza dell'opinione pubblica., la piu' sprovveduta, facile preda di ogni tentativo di manipolazione "culturale": per l'italiano medio, gli anarchici rappresentano le forze scatenate e digregatrici dello stato, il rifiuto delle istituzioni e di ogni valore borghese, senza idee o alternative precise; "hanno paura", una paura, una paura generica e indefinibile, che di conseguenza impone il ricorso a forze che sianoo in grado di ristabilire l'ordine e l'autorita' minacciati da nichilismo.

Infine gli anarchici abilmente, "pubblicizzati" da una massiccia campagna di informazione tendente a esagerare e mitizzare questo loro ruolo negativo, consentono anche un'escalation della repressione che si attui in modo subdolo e strisciante, che coinvolga lentamente, usando tempi lunghi, le stesse forze della sinistra piu' solida e organizzate (sindacati e PCI), senza provocare traumi ne nell'opinione pubblica moderata ne nelle forze politiche costituzionali.

Quanto succede in Italia in tutto l'anno 1969 e' esemplificativo di questa manovra. Ecco alcuni esempi.

Tra aprile e maggio a Palermo vengono attuati numerosi attentati: Contro la chiesa Regina Pacis, le stazioni dei Carabinieri di Castellammare e Pretoria, una caserma dell'esercito e il carcere del'Ucciardone. La responsabilita' viene attribuita, con grande clamore della stampa, agli anarchici. E non conta che poco piu' tardi, il 15 maggio, siano rintracciati i veri colpevoli: sette neofascisti della Giovine Italia i quali per', guarda caso, si erano dimessi dall'organizzazione proprio alcuni giorni prima degli attentati.

Lo stesso avviene a Roma, nell'inverno 68-69, per i 12 attentati ai distributori di benzina e nel dicembre '69 per quelli a una caserma dei Carabinieri e per l'ordigno in una cassetta pstale; a Reggio Calabria, in dicembre, per gli attentati all'ufficio della SIP, ad una chiesa e alla Questura.

Fatti analoghi avvengono in po' dappertutto nelle citta' italiane. A Legnano, dove due giovani fascisti compiono degli atti vandalici lasciando come firma una A cerchiata e la scritta "Viva Mao"; a Reggio Emilia, dove un'altro fascista e' autore di un'attentato contro la Questura; a Terni, dove i muri di alcune chiese sono profanati con scritte blasfeme. E si tenta di attribuire agli anarchici la responsabilita' della catena di attentati dinamitardi compiuti sui treni tra l'8 e il 9 agosto, anche questi di chiara marca come verra' dimostrato poco dopo.

Per far capire la complessita' della manovra che si andava preparando sulle spalle degli anarchici, serve rileggere, tra i tanti, questo articolo della "Stampa" di Torino che esce in quei giorni. Sotto il titolo "scomparsi gli anarchici per evitare gli interrogatori", il quotidiano della FIAT scrive: "Fino a qualche tempo fa gli anarchici a Milano erano pochi, privi di mezzi per nulla organizzati. Ora qualcuno ha pensaato di fruttare le loro utopie. Cosi gli anarchici sono stati corteggiati e finanziati dall'estrema destra totalitaria e dall'estremismo di sinistra." Come si vede. il pogrom antianarchico e' gia giustificato e programmato e nello stesso tempo si e' aperto il discorso sugli opposti estremismi, di destra e di sinistra, che al momento buono potra' servire alle forze moderate per invocare il ripristino dell' "ordine" turbato.

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