Qualcosa di marcio si muove in città.
Siracusa una città in vendita e le strane nebbie sul Porto.
Una città assediata dagli speculatori con la "complicita" delle Amministrazioni.
Dopo il "sacco degli anni '60 e gli sventramenti del ventennio fascista, con l'abbattimento di interi rioni
per fare spazio all'architettura "trionfale", con orrori come corso Littorio,  oggi Corso Matteotti,
si sono abbattute su Ortigia le mani di nuovi speculatori, che hanno devastato abbattuto distrutto e ricoperto.
Ora il Comune vuole concedere il permesso di costruire l'ennesimo MegaVillaggio turistico a Murro di porco.
in prossimità dell'area protetta del Plemmirio, la Provincia svende sottocosto un palazzetto nel cuore di Ortigia,
con un asta che fissa il prezzo di partenza a soli 270.000 euro per una costruzione di 2 appartamenti e 3 bassi commerciali;
ed il Consiglio comunale discute sull'abbattimento dell'orrendo "parcheggio Talete" solo per liberare la visuale a mare
agli alberghi che nasceranno nel Ex-carcere borbonico e nel palazzo delle Poste.
Con la scusa della razionalizzazione e del risanamento; come in piazza san Giuseppe,
come lungo le mura di levante, con il Parcheggio Talete e relativo ponte
si prosegue nella distruzione della città

Una successione di episodi sta mostrando, in questi giorni, singolari convergenze nel panorama politico siracusano.
A partire dal 12 settembre scorso quando il Ministro Prestigiacomo si accorge improvvisamente che a Siracusa esiste
il parcheggio Talete: è lì da dieci anni e finora non se ne era accorta ma da Ministro, si sa, si vedono più cose
Attenzione, non dice solo che è un “ecomostro” – ed effettivamente è brutto assai –  ma che «è eminentemente inutile
che una volta eliminato, «si potrebbe definire un riassetto armonico di tutta l'area». A quale assetto armonico pensava
il Ministro, di colpo così insofferente alla bruttura del parcheggio Talete? Segue un dibattito surreale su abbattimento
si/no abbattimento, con il sindaco Visentin che non sa spiegare perché sta spendendo dei soldi su un’opera che vuole demolire,
e tutti capiscono che c’è sotto qualcos’altro. La svolta arriva il 23 novembre, quando il coordinatore cittadino del PD
Paolo Gulino, ed il capogruppo del PD al comune, Garozzo, emanano un comunicato stampa che con un doppio salto mortale incomincia col dire “Non si demolisca il parcheggio Talete” e poi piroetta fra venti e moti ondosi fino a concludere che si può demolire ma all’interno di un progetto di porto turistico, completando “la chiusura dello specchio acqueo con il braccio lato Borgata così da ottenere un confortevole approdo per la diportistica e la marineria siracusana”. E sostengono che
la Prestigiacomo ed il sindaco Visentin “devono prendere in considerazione le osservazioni del Partito Democratico, che è decisamente favorevole al nuovo assetto urbanistico”. Il fatto che il coordinatore ed il capogruppo del PD cittadino abbiano espresso questa loro posizione a nome del PD ma senza che nel PD si sia mai discusso di questo, non è solo l’ennesimo indice
di una pratica da padroni d’osteria in un partito assai poco democratico, ma una condizione essenziale della strategia. Puntualmente, infatti, il 2 dicembre seguente, arriva la sorpresa: una società che si chiama “Port Royal s.r.l.” annuncia che è pronto un progetto di un nuovo approdo turistico, esattamente davanti il parcheggio Talete. Non se ne prevede la demolizione ma è solo questione di tempo… E così infatti, in una città senza programmi e senza piani, che al di fuori di ogni piano e di ogni programma nascono le opere che cambiano la città. Come è avvenuto per tutto, parcheggio Talete compreso (opera di protezione civile), per il terzo ponte, per gli alberghi, per i megacentri commerciali, per i villaggi turistici.. insomma, la polpa.