SICILIA, MELILLI, LETTERA DI UN PADRE A SE STESSO, DAL "TRIANGOLO DELLA MORTE"
 16 maggio 2011, "...le campane di Melilli suonano sempre a morto, non c'è felicità nei volti dei melillesi
ed io...mi condanno senza appello per aver fatto  nascere due innocenti all'inferno..."

Dal 1998 ho la malaugurata sfortuna di vivere a Melilli.
Credo sia il posto peggiore d’Italia. Si respira veleno che le raffinerie elargiscono in gran copia. La gente non sorride mai.
Vedo solo facce tristi e rassegnate ad una vita breve e monotona. Mai un sorriso, mai una gioia.

 


Vedo solo schiere di disoccupati che come i topi del piffero magico vanno appresso ai cosiddetti politici locali nella vana speranza di barattare nefandezze
con un posto di lavoro all’inferno. Quattro cialtroni che non fanno che approfittare della dabbenaggine e della ingenua credulità popolare per farsi eleggere
e quindi “amministrare...” il denaro di quei poveri diavoli che non sanno come mantenere le famiglie.

E’ molto triste constatare come il bisogno abbia ridotto gli uomini di questo posto ad esseri senza volontà, senza dignità, senza speranza.
Tutto ciò è voluto altrove. E’ voluto da chi oltre 50 anni fa trovò terreno facile per i propri intrallazzi nella totale assenza di scrupoli di pochi criminali che,
celati sotto il nome di “politici”, consentirono una ormai irreversibile colonizzazione del territorio a chi ha portato solo morte, malattie, depressione e
cancellazione di ogni speranza di una vita sana, serena, felice.

Stasera ero in terrazza per far giocare la mia figlioletta che a soli 8 anni mi interroga chiedendomi “Perché a casa nostra c’è sempre questa puzza?
Perché nell’aria c’è sempre tanto fumo ? Perché c’è sempre quel rumore che non ci fa dormire ? Perché quando fa caldo non possiamo aprire i balconi,
altrimenti soffochiamo per la puzza ? Perché non ce ne andiamo ? ”

Stasera, mentre la bimba giocava, un rumore sinistro ha dilacerato l’aria. Erano due F16 che sfrecciavano carichi di bombe verso Tripoli.
Mi ha chiesto “Dove vanno ? Sono caccia ? Vanno a buttare le bombe vero ?”

Mi sono sentito un verme. Mia figlia ha solo 8 anni e che cosa ha visto della vita ?
Veleni del petrolchimico, malattie dei suoi compagnetti di scuola (l’ultimo è un linfoma di una bimba della sua età), morti di cancro, e ora anche la guerra.
A soli 8 anni tutta la sua vita le parla solo di morte e suo padre non fa che dirle che da grande e prima possibile dovrà andarsene da questo paese, paes
nel senso di nazione. In Italia non c’è speranza per gli onesti. Qui ormai regnano indisturbati l’arrogante prevaricazione delle multinazionali di cui i nostri
governanti sono servi, la corruzione a 360°, la totale negazione della meritocrazia, la nefandezza elevata a regola di vita, la mancanza di lavoro come arma
di ricatto, la condanna dell’onestà e la magnificazione del crimine.

Un mondo “bunga bunga” dove l’immoralità, la corruzione, la disonestà, la complicità con il crimine organizzato, la droga, la prostituzione non solo
dei corpi ma, soprattutto, delle coscienze, sono requisiti indispensabili per la sopravvivenza.

Mentre pensavo a tutto ciò e sentivo una morsa al cuore e allo stomaco, nel paese di fronte, a Villasmundo, si levavano giochi pirotecnici che fanno
ancora sorridere i poveri allocchi che lodano gli amministratori per aver loro donato “la festa” ..... !!!
Nello stesso tempo sentivo le campane della chiesa.
Ricordo quand’ero bambino, al mio paese, le campane della chiesa suonavano al vespro e rallegravano gli animi. Segnavano l’inizio del riposo dopo
una lunga giornata di proficuo lavoro onesto, pulito, felice.

Avrei dovuto rallegrarmi a sentire le campane, ma non è stato così.
Il motivo è molto semplice: le campane suonavano il loro giornaliero e stonato messaggio
monocorde. Le campane di Melilli suonavano a morto! E non c’è da chiedersi qual è la causa della morte, tanto qui è sempre quella.
Allora ho realizzato di essere il peggiore dei peccatori. Ho commesso il peccato più grande che un essere umano possa commettere. Ho tradito il mio sangue.
Ho fatto nascere due innocenti all’inferno. Questo è il mio peccato e io non mi assolvo. Io mi condanno senza appello.
Ho guardato mia figlia e ho pianto.