La mappa dei siti in Italia
dove vorrebbero costruire le centrali nucleari:
16 Marzo 2011
Un dossier presentato per una interrogazione parlamentare da Ermete Realacci, presenta una mappatura
effettuata nel 1979 dei possibili siti per la costruzione di centrali nucleari e siti per la sistemazione delle scorie.
La mappa, a cura del Comitato nazionale per l'energia nucleare (CNEN),
è stata riconosciuta dal governo come ancora valida.

 Gli esperti avevano individuato le locazioni seguendo queste indicazioni base, i vincoli per identificare i siti:
devono essere geologicamente stabili, devono avere tanta acqua ed essere relativamente poco popolosi.

Se ne trovano in ogni regione italiana,

Piemonte
a nord di Chivasso lungo il Po e lungo la Dorea Baltea a sud di Ivrea
Lombardia
seguendo il corso del Po zone a sud di Mantova a sud di Cremona, fino al delta del fiume
Veneto foce del Piave.
Lazio
Le coste presentano diversi siti, come la zona costiera di Montalto di Castro (Viterbo);
l’area di confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte (Viterbo);
l’area costiera di Borgo Sabotino (Latina).
Calabria:
la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cosenza;
la zona costiera ionica vicino alla foce del Neto (Crotone)
La zona a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca);
la zona costiera ionica in corrispondenza di Sella Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro).

Sicilia
la costa nel comune di Licata,
la costa tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo,
la costa intorno a Gela e quella a sud di Mazara del Vallo).

Sardegna diversi gli insediamenti previsti 

Si tratta di locazioni tutte nelle vicinanze di corsi d'acqua o della costa:
vengono escluse regioni come l'Umbria, la Liguria, nonostante la lunga costa ma troppo densamente popolata.

 Per quanto riguarda le scorie, la Sogin,
società controllata dal Ministero del Tesoro per la gestione degli impianti nucleari,
ha individuato 52 aree
chee avrebbero le caratteristiche per sistemare i siti di smaltimento.
Le aree sono ciascuna di circa 300 ettari, devono poter accogliere oltre ai depositi per le scorie di varia gradazione
anche un parco tecnologico che a regime avrà oltre mille ricercatori.
Ce ne sono in quasi tutta Italia, in particolare
Viterbo, zona Maremma,
Basilicata al confine con Puglia,
colline emiliane
Piacentino
Monferrato.

Le zone saranno scelte in accordo con le regioni attraverso un'asta:
la città che accetterà di avere nel proprio territorio una zona di smaltimento scorie riceverà forti incentivi economici.


IN ARANCIONE I SITI NUCLEARI IDENTIFICATI DAL CNEN