Milano, Berlusconi a Palazzo di giustizia
"Commissione d'inchiesta per pm milanesi"
"Ecco come verranno controllate le toghe"
"Mai conosciuto l'avvocato inglese",  "Non è vero che attacco i giudici"
poi dice "sono un cancro". E sui manifesti antitoghe: "Indebito paragone Br-pm".
Palamara (Anm): "Parole inaccettabili"

MILANO 9 maggio 2011- "Chiederemo una commissione d'inchiesta per verificare se ci sia un'associazione a delinquere".
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si presenta per la prima volta in Aula per il processo Mills ma non rinfodera
le armi contro i magistrati. Anzi. Per pura causalità mentre dal Quirinale Giorgio Napolitano chiedeva di "onorare
la magistratura", il premier parlava con i giornalisti in una pausa del processo che lo vede imputato in corruzione in atti
giudiziari per sparare a zero contro i "pm cancro della democrazia". Solo sui manifesti che equiparavano giudici e brigatisti rossi il Cavaliere fa retromarcia: "Paragone indebito", dice. E poi non ricorda, ma non lo esclude, di aver mai parlato di "brigatismo giudiziario". Per il resto le solite sparate e i soliti attacchi. Il processo Mills. "L'avvocato David Mills era uno dei tantissimi avvocati di cui all'estero si era servito occasionalmente il gruppo Fininvest. Io non ricordo di averlo mai conosciuto" si legge in una dichiarazione del presidente del Consiglio, contenuta nel libro-intervista Viaggio in un'Italia diversa scritto da Bruno Vespa nel 2008 fatto distribuire dallo staff del premier in una pausa del processo. Nel libro di Vespa, Berlusconi si sofferma anche sui 600.000 dollari che, secondo il pm Fabio De Pasquale, sarebbero serviti al premier per corrompere l'avvocato britannico ed indurlo così a testimoniare il falso nei processi All Iberian e tangenti alla Gdf avviati sempre a Milano nei confronti del cavaliere. Per Berlusconi si è trattato di un "compenso professionale. Tale somma - afferma sempre il premier a Vespa - non fu dichiarata per evitare di pagare le imposte al fisco inglese e di dover dividere questo denaro con i colleghi del suo studio, visto che aveva condotto tutte le relative operazioni all'estero e  professionalmente". E comunque il Cavaliere definisce il processo in cui è imputato come "già morto". Infatti la prescrizione arriverà nel gennaio 2012 e col nuovo disegno di legge, quello sulla prescrizione breve voluto appositamente dal premier per stopparlo, si accorcerà di sei mesi.

"Caso Ruby, processo altra barzelletta". "Se ci sarà", il processo sul caso Ruby sarà
"un processo mediatico, un'altra barzelletta", ha detto il premier a margine dell'udienza.

Commissione d'inchiesta sui pm di Milano. Il presidente del Consiglio ha auspicato la costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta contro "il cancro" per la giustizia rappresentato dai pm politicizzati come quelli di Milano che seguono il processo Mills, "per verificare se ci sia un'associazione con fine a delinquere". ''Per 24 volte i pm di Milano mi hanno rivolto accuse infondate secondo me - ha spiegato il premier - cercando di usare il diritto come arma contro quello che loro ritengono un loro avversario politico".

Berlusconi ha aggiunto: ''Ci sono tentativi reiterati da parte degli stessi pm di eversione.
E questo non è un cancro della democrazia?''. Infine, parlando del processo Mills ha detto:
"Questo è il processo peggiore di tutti, perché non c'é prova, né movente", sottolineando che il caso "è già prescritto.
È inutile che lo Stato spenda tutti questi soldi. Se non ci fosse Berlusconi  questo processo si chiuderebbe subito".

"Indebito il paragone Br-pm".  "I magistrati vittime delle Br e del terrorismo sono figure quasi eroiche a cui deve andare la riconoscenza dell'intero Paese", ha detto Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti in una pausa dell'udienza. Il premier ha risposto a una domanda sulla Giornata della Memoria, definendo indebito il paragone tra Br e pm, riferendosi ai manifesti apparsi a Milano:  "Sono assolutamente una cosa indebita". Il premier inoltre ha spiegato di aver chiamato Roberto Lassini, indagato per la vicenda dei manifesti, per "fare una telefonata di ringraziamento vista la sua rinuncia alla candidatura" per le elezioni milanesi.

"Brigatismo giudiziario? Non ricordo di averlo detto". ''Non mi ricordo, può darsi, ma leggo tante frasi sui giornali che non ho mai detto''. Così Silvio Berlusconi in Tribunale a Milano ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se a proposito di certi magistrati avesse utilizzato l'espressione ''Brigatismo giudiziario'' riportata da alcuni organi di stampa nelle scorse settimane
e a lui riferita. ''Forse è una frase che è stata riferita da qualcuno - ha aggiunto il premier - ma leggo tante frasi a me attribuite che non ho mai detto''.

Palamara (Anm): "Dal premier affermazioni inaccettabili". Quelle pronunciate oggi dal presidente del Consiglio sono per il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), Luca Palamara, "affermazioni inaccettabili". "Basta ad inutili insulti e invettive. Non vogliamo essere trascinati su un terreno di scontro. Sono affermazioni che a più riprese abbiamo definito gravi e inaccettabili, che non fanno bene al Paese e di fronte alle quali i magistrati continueranno a fare il loro dovere", ha detto Palamara. Sulla giornata di oggi, il presidente dell'Amn ha poi spiegato: "Oggi è la giornata della memoria. Noi non siamo una istituzione in conflitto, ma vogliamo ricordare il contributo della magistratura che, in questi anni, ha applicato la legge anche in momenti di emergenza". Palamara, che ha definito 'inequivoche' le parole del presidente della Repubblica 4, ha sottolineato che il discorso del capo dello Stato in occasione della Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo è "un momento di conforto per andare avanti". Ma anche, aggiunge il presidente dell'Anm, "il rispetto che la magistratura ha sempre avuto nei confronti di tutte le altre istituzioni e che, purtroppo, nell'ultimo periodo, nei confronti della magistratura, alcuni rappresentanti del governo e delle forze politiche hanno perso".

Spataro: "Le accuse ci scivolano addosso".  ''L'ha detto ancora una volta...''. È con stupore che il capo del pool antiterrorismo Armando Spataro ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni odierne del premier: ''Siamo tranquilli - ha aggiunto il magistrato - perché le accuse ci scivolano addosso. Ci è di conforto la posizione del capo dello Stato''

Borrelli: trivialità da strada. Definire i magistrati "cancro e metastasi" è "una trivialità da strada". Lo ha detto Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani Pulite ed ex procuratore generale di Milano. Dal 2002 ad oggi - ha aggiunto Borrelli -  cioè da quando all'inaugurazione dell'anno giudiziario pronunciò il suo famoso "Resistere, Resistere, Resistere", "si resiste meno, la pubblica opinione è debole e forse non esiste più nemmeno".

Contestazioni fuori al Palazzo di giustizia. Non sono mancate le contestazioni all'esterno del Tribunale di Milano. Un uomo che si è qualificato come presidente degli 'Avvocati senza frontiere' ha urlato frasi contro il premier in direzione dei suoi sostenutori. Il contestatore, che ha gridato: "vergognatevi buffoni" è stato allontanato (FOTO 5) dalle forze dell'ordine.


"Ecco come verranno controllate le toghe"
Giustizia, il Pdl e Berlusconi vogliono la commissione di inchiesta
La commissione di inchiesta sull'uso politico della giustizia prende forma in una proposta.
Dito puntato contro la "politicizzazione di parte della magistratura e della caratterizzazione
di una corrente della stessa come un autentico soggetto politico che si propone di modificare
il sistema politico e di trasformare radicalmente il sistema economico"

ROMA 9 maggio 2011- Annunciata da Silvio Berlusconi dopo l'udienza del processo Mills, la commissione di inchiesta sull'uso politico della Giustizia prende forma in una proposta Pdl alla Camera (prima firmataria Iole Santelli). Un testo che riprende una proposta già presentata nella legislatura 2001-2006.

Cinque le circostanze da verificare visto il fenomeno della "politicizzazione di parte della magistratura e della caratterizzazione - si legge nella relazione di accompagnamento - di una corrente della stessa come un autentico soggetto politico che si propone di modificare il sistema politico e di trasformare radicalmente il sistema economico".

Presentata il 4 febbraio 2010 la proposta prevede che, nel termine di un anno, si accertino: le disfunzioni che "hanno eventualmente leso i diritti fondamentali dei cittadini garantiti dalla Costituzione, l'eventuale "presenza all'interno dell'ordine giudiziario di orientamenti politico-ideologici e di rapporti di interdipendenza con forze politiche parlamentari o extraparlamentari"; "l'eventuale influenza di motivazioni politiche sui comportamenti delle autorità giudiziarie; le conseguenti "deviazioni della giustizia determinate dalla gestione politicamente mirata dell'esercizio dell'azione penale"; la "effettività del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale e l'eventuale esistenza di un esercizio discrezionale e selettivo della funzione giudiziaria"; gli "eventuali tentativi di interferenza di magistrati, singoli o associati, con l'attività di governo,
in contrasto con il principio costituzionale della separazione dei poteri".

La Commissione, parlamentare di inchiesta, si spiega, nello svolgimento della propria indagine "dovrà tenere presente il principio che nel nostro ordinamento democratico la sovranità appartiene al popolo e, quindi, anche l'amministrazione della giustizia deve essere esercitata nel rispetto assoluto di questo principio e mai contro una parte dei cittadini e in favore di altri".

La commissione avrà il potere di: "acquisire copia di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso" e "documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari anche se coperti dal segreto", può "ordinare, quando occorra,
il sequestro di atti e accertamenti tecnici" e "esaminare le persone che possano fornire notizie utili ai fini dell'inchiesta".

Alla commissione non si può opporre il segreto di stato ed è l'organismo che "stabilisce quali atti e documenti non debbano essere divulgati". Saranno sempre coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari. I componenti della commissione saranno obbligati al segreto.