ROMA 16 marzo 2011- Nell'inferno del Giappone i numeri
sono disperati, come le soluzioni.
Il bilancio provvisorio conta ventimila tra morti
e dispersi, ma nessuno sa dire se questa sarà una cifra vicina alla
realtà.
a paura è che sia molto più alta. A
Fukushima, si combatte il surriscaldamento dei reattori con cannoni ad
acqua e aereoplani senza pilota. Al dramma nucleare e dello tsunami si
aggiunge il maltempo: sulla zona di Fukushima soffiano venti forti in prossimità
della costa, che provocano nevicate e aumentano il rischio valanghe. A
Sendai, una fitta uno spesso manto di neve copre il mare di rovine e le
temperature scendono sotto lo zero, riducendo, ora dopo ora, le speranze
che qualcuno sia ancora vivo sotto le macerie, dopo i miracoli dei giorni
scorsi.
Le condizioni meteo e la mancanza di sostentamenti
portano allo stremo la popolazione della prefettura, già provata.
Il governatore di Fukushima, Yuhei Sato, sfoga in
un'intervista televisiva tutta la rabbia dei suoi concittadini, per
la risposta disordinata delle autorità all'emergenza. Nei centri
allestiti per ospitare gli sfollati manca il cibo, combustibile e medicine.
"Ci manca tutto", ha dichiarato Sato Ishinomaki, allo
scenario infernale si aggiunge l'angoscia dell'impossibilità di
dare
sepoltura ai cadaveri. In Giappone è tradizione
cremare i defunti, ma il forno locale può accettare fino a 18 corpi
al giorno.
Per ora le vittime sono ospitate in edifici scolastici
convertiti in obitori, ma le autorità pensano ad una sepoltura di
massa.
L'inferno delle centrali. Sul
fronte della gestione dell'emergenza nucleare, alle crisi dei tre reattori
coinvolti sinora
si aggiunge anche la situazione del reattore 4. Non
c'è più acqua nella vasca di raffreddamento e il livello
di radiazioni "è estremamente alto", dopo una presunta esplosione
dell'idrogeno in questo particolare reattore. Gli esperti Usa ritengon
che ormai è difficile mettere in atto altre
misure di intervento. Secondo il responsabile della Commissione nucleare
Usa Gregory Jaczko le radiazioni intorno ai reattori dell'impianto di Fukushima
in Giappone sono "letali". Secondo Jaczko, è "molto difficile per
i lavoratori in loco avvicinarsi ai reattori, la radioattività potrebbe
dimostrarsi mortale in un breve periodo
di tempo". Per spegnere gli incendi nelle centrali,
sono stati utilizzati dei cannoni ad acqua. I contenitori dei quattro reattori
in emergenza risultano fortunatamente integri, mentre
restano "silenziosi" gli altri due reattori della centrale, il 5 e il 6,
che
erano spenti per manutenzione al momento del terremoto.
Diversa la situazione nel cuore dei quattro reattori, dove è racchiuso
il nocciolo. Qui si continua a iniettare acqua di
mare nel circuito di raffreddamento, per coprire completamente le barre
di combustibile. Garantire la refrigerazione evitando
l'accumulo eccessivo di calore è indispensabile. Senza pompaggio
di acqua, il calore e la pressione aumenterebbero
a un livello tale fa portare alla fusione del nocciolo, lo scenario peggiore.
WikiLeaks: "Gli Usa avvertirono
i giapponesi". L'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica,
già due anni
fa aveva messo in guardia il governo giapponese sul
pericolo che le centrali nucleari del Paese asiatico non fossero in grado
di resistere a sismi di particolare potenza. E' quanto
emerge da cablogrammi diplomatici riservati, diffusi dal sito di Assange,
il cui contenuto è ripreso oggi sul quotidiano
britannico The Daily Telegraph. Stando ai documenti citati dal giornale,
un dirigente dell'agenzia di controllo Onu comunicò
alle autorità di Tokyo che le misure di sicurezza negli impianti
erano obsolete, e che un terremoto davvero forte avrebbe "posto seri problemi".
La replica delle autorità nipponiche consistette
nel formale impegno a migliorare gli standard in tutte
le centrali, e in particolare a istituire un centro di reazione rapida
proprio in quella di Fukushima 1: dagli stessi cablo risulta però
che lo scenario più grave preso in considerazione contemplava un
movimento tellurico d'intensità non superiore ai 7 gradi sulla scala
aperta Richter, dunque due in meno rispetto all'effettiva forza del terremoto
di cinque giorni fa. Infine, sempre secondo i testi divulgati da WikiLeaks,
tre anni fa un parlamentare nipponico piuttosto noto, Taro Kono, confidò
a diplomatici statunitensi che in Giappone erano stati "occultati" diversi
incidenti nucleari avvenuti nel passato.
Clinton, "Interrogativi sul nucleare anche negli Usa".
Il Segretaro di Stato Usa, Hillary Clinton ha dichiarato oggi che "La crisi
giapponese pone gli Stati Uniti di fronte alla questione dei rischi e dei
costi dell'energia nucleare".
La dichiarazione è inserita in un discorso
più ampio sull'energia, ma è la prima volta che un memebro
dell'amministrazione Usa esprime delle riserve sul nucleare. Una tecnologia
che il ministro dell'Ambiente Usa ha finora definito "sicura", mentre
la Casa Bianca continua a includere l'atomo nelle
"opzioni energetiche".
Oettinger: "Situazione seria".
Il commissario europeo per l'Energia, Guenther Oettinger, definisce quella
di Fukushima, una "vera catastrofe", ribadendo che la situazione non sembra
affatto sotto controllo. "Si può dire che questa centrale non è
più controllata, non c'è più chi la controlla". Yukia
Amano, capo dell'Agenzia internazionale per l'energia Atomica dichiara
che "La situazione all'impianto nucleare giapponese di Fukushima è
molto seria, ma non è fuori controllo". Amano dovrebbe partire domani
per il Giappone accompagnato da un team di esperti. Intanto, Gli Usa hanno
consigliato a tutti i cittadini statunitensi che si trovano fino a 80 chilometri
dalle centrali, Il Pentagono ha dato lo stesso ordine alle forze Usa e
ai piloti presenti in zona.
Imperatore Akihito: "Prego per
le persone". L'imperatore del Giappone, Akihito, in un messaggio tv, si
è detto "profondamente preoccupato per la crisi in atto, prego per
la sicurezza di tante persone. Mi auguro sinceramente che
la gente riuscirà a superare questo momento
infelice, aiutando e prendendosi cura del suo prossimo".
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