Fini a tutto campo contro Berlusconi
"In via di superamento, non sarà presidente"
Alla tramissione Potere di RaiTre il presidente della Camera esclude l'approdo del premier al Quirinale:
"Ma quale leader, segue solo gli umori ed è allergico ai contrappesi".
Bossi lo insulta: "E' uno stronzo...". il Paese è quasi in mano alla Lega

ROMA 9 maggio 2011- E' un attacco a tutto campo quello portato dal presidente della Camera Gianfranco Fini a Silvio Berlusconi, nel corso della registrazione della puntata di Potere che andrà in onda stasera su RaiTre. "Berlusconi non sarà mai presidente della Repubblica, semplicemente perché non controllerà la maggioranza del prossimo Parlamento", ha sentenziato. Nonostante "la maggioranza in Parlamento e un largo consenso tra la gente", Berlusconi è "un fenomeno in via di superamento, perché il biglietto da visita con cui si è presentato in politica, quello del miracolo italiano, si è infranto contro la realtà", ha aggiunto il leader di Fli.  "Negli ultimi dieci anni a Palazzo Chigi - ha sottolineato ancora - ci è stato lui per otto anni, non può sempre dire che è colpa degli altri: credo che questo gli italiani l'abbiano capito".

Poi, a una domanda su una possibile analogia tra l'attuale presidente del Consiglio e Benito Mussolini, Fini ha dato ancora una volta una risposta dura: "Non dica sciocchezze. Mussolini appartiene a un'altra storia, a un'altra epoca. Una dittatura
che con le leggi razziali ha dato vita a una vergogna senza fine. Berlusconi semmai vuole piegare le leggi al suo personale tornaconto". Il presidente della Camera ha coniato quindi un neologismo per definire la condotta politica di Berlusconi:
"Da leadership è diventata followship, perché segue i sondaggi: non guida una comunità, ma ne segue gli umori".

Quindi, ha proseguito, "Berlusconi non è un aspirante dittatore, non vuole creare un regime: lui vorrebbe governare, forte del consenso, senza alcuna regola. E' un modo di governare poco rispettoso della nostra Costituzione, è allergico ad ogni contrappeso. Non conosce cosa significa dibattito e voto all'interno di un partito. Ha uno spasmodico bisogno di essere amato, e quando non riesce a riempire con i fatti il suo consenso finisce con l'aver bisogno di avere un nemico: l'alleato infedele, il comunismo, i complotti internazionali, il giornalismo di regime". Malgrado i toni durissimi, Fini ha però negato l'esistenza di rancore con il premier.  "Non c'è astio tra me e Berlusconi - ha detto - Io non sopporto le colossali bugie come quando lui dice 'Fini se ne è andato'. E l'altra colossale panzana di un patto tra me e i magistrati".

Il presidente della Camera nel corso della trasmissione si è soffermato anche sulle prossime elezioni amministrative. "Il semplice fatto che il presidente Berlusconi non perda occasione per attaccare a testa bassa non soltanto Gianfranco Fini, l'ho detto, è un'ossessione, ma il Terzo polo, dimostra che sa che il Terzo polo avrà un consenso maggiore di quello che lui dice", ha affermato ancora Fini. Un consenso dovuto, secondo il leader di Fli, al fatto che il Terzo polo "raccoglie un sentimento che nella pubblica opinione c'è. E' il sentimento di quella pubblica opinione che si è stancata di quel che Berlusconi chiamava teatrino" e di cui Berlusconi è diventato "uno dei personaggi centrali".

Bossi all'attacco: "Fini è uno str...". Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, ha dichiarato durante un comizio per le amministrative: "Diciamo la verita: la Lega ha quasi in mano il Paese, Berlusconi può fare, ma deve avere l'accordo della Lega". In precedenza, Bossi aveva respinto l'ipotesi che per il dopo Berlusconi sia possibile l'opzione di un governo tecnico: "Non siamo scemi, un governo tecnico ci fa arrivare tutti i clandestini del mondo".

Ma le esternazioni del Senatùr in giornata hanno toccato anche Napolitano, con cui ha negato di avere "asse privilegiato": "Io posso trattare con lui, moderare, ma Berlusconi è Berlusconi, è il mio alleato e l'altro è il presidente della Repubblica che firma le leggi". E come già ieri, torna a frenare sui pm di Milano, anche se con un linguaggio decisamente colorito: "Non si può dire che siano tutti stronzi".

Infine, un insulto a Fini: "E' uno stronzo, l'importante è che noi prendiamo voti e lui no". E un passaggio sull'inno suonato a Bologna: "C'era il Pdl che non ha un inno e quindi utilizza 'Fratelli d'Italià", ha spiegato il leader del Carroccio".