«Il Csm è costretto a condannare le parole del premier»
Il Csm a tutela della Gandus: «Berlusconi denigrò i magistrati»
Quattro le pratiche sul Presidente del Consiglio approvate da Palazzo dei Marescialli
Riguardano i casi Mills, Saccà, Englaro e la vicenda dei rifiuti campani. Il Pdl insorge
 
Il Csm approva le pratiche a tutela dei magistrati attaccati nei mesi scorsi dal premier.
Dal processo Mills alle inchieste sui rifiuti campani.
E il centrodestra attacca: interventi senza ragione macchiati da pregiudizio.

Roma 11 settembre 2009 MASSIMO SOLANI

Dopo mesi di slittamenti, trattative e telefonate fra Palazzo dei Marescialli e il Quirinale, culminate con la lettera inviata
dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla fine il plenum del Csm ieri ha approvato le quattro pratiche a tutela dei magistrati che negli scorsi mesi erano stati oggetto delle accuse del presidente del Consiglio e di alcuni parlamentari del Pdl.
Quattro “sì” approvati a maggioranza (i laici del centrodestra hanno sempre votato contro) a cui palazzo dei Marescialli
ha affiancato altre due richieste, che saranno “girate” alla prima commissione, a tutela dei magistrati delle procura di Palermo
e Milano contro cui il premier si è scagliato due giorni fa e del procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, oggetto
degli attacchi di Berlusconi per le sue inchieste sul rapimento dell’imam Abu Omar.

Così a poche ore dall’ultimo affondo del premier contro la magistratura («So che ci sono fermenti nelle procure di Palermo e Milano. È follia pura che gente così, con i soldi di tutti noi, faccia cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese») la reazione del Csm, pur fra mille cautele, è di assoluta fermezza. E la prima delle pratiche approvate è stata proprio quella aperta in difesa di Nicoletta Gandus, presidente del collegio che condannò l’avvocato inglese David Mills, dopo le parole che Berlusconi affidò in una lettera indirizzata al presidente del Senato Schifani. Un testo che, secondo il testo approvato nonostante il voto contrario dei laici del Pdl e l’astensione del vicepresidente Mancino, conteneva «espressioni denigratorie » e «gravi accuse» delegittimanti nei confronti del Pm e dei giudici del suo processo. Parole e toni simili a quelli contenuti nella pratica a tutela dei magistrati della Cassazione che si espressero sul caso di Eluana Englaro (voto contrario dei laici del Pdl e dell’Udc, mentre i togati di Magistratura Indipendente hanno votato un secondo documento più “soft”). E parere favorevole il Plenum lo ha dato (anche qua i laici di centrodestra si sono opposti, mentre si è astenuto Mancino) anche sulle due delibere in difesa dei magistrati napoletani titolari dell’inchiesta su Agostino Saccà e dei loro colleghi che conducono le inchieste sui rifiuti chiedendo al premier rispetto delle competenze e delle prerogative della magistratura.

GLI ATTACCHI DEL PDL
Ma le decisioni del Plenum, come da consuetudine ormai per ogni pronunciamento che in qualche modo riguardi il governo Berlusconi, sono state il pretesto perunnuovo attacco del centrodestra al Consiglio Superiore della Magistratura. Che secondo Enrico Costa, responsabile organizzativo della Consulta Giustizia del Pdl e capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, «ancora una volta prende posizione, con pregiudizio e senza alcuna ragione, per censurare libere espressioni di giudizio nei confronti di magistrati come la Gandus che non avevano esitato, loro sì, a firmare contro il governo». «Sarebbe stato meglio - ha rincarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl - che una volta tanto gli organi istituzionali e sindacali delle toghe avessero levato la loro voce per sconfessare le subdole manovre affiorate sui giornali in quest i giorni ». Accuse a cui ha risposto la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti:


«Quando il CSM è costretto a rilevare e condannare i ripetuti attacchi del presidente
del Consiglio e di altri autorevoli esponenti del governo e della maggioranza a singoli magistrati e alla magistratura tutta  è veramente un brutto giorno per la giustizia italiana».