CNA SIRACUSA LANCIA L'ALLARME:

 “La Pubblica Amministrazione non paga e le imprese rischiano il collasso”
COMUNICATO STAMPA  Siracusa, 23 Novembre 2009

Che la crisi non sia finita le imprese lo sanno bene, lo stanno vivendo sulla propria pelle
e sopratutto su tre ambiti fortemente connessi tra loro: il credito, i pagamenti e le imposte.
Se del credito abbiamo ormai detto di tutto, avanzato proposte, in alcuni casi trovato anche delle soluzioni
come il fondo di garanzia costituito da Provincia e CCIAA per le PMI, rimane ancora molto da fare
sul secondo aspetto che rappresenta la naturale causa del terzo.

In pratica registriamo ormai da troppo tempo un fortissimo ritardo, accentuato con il propagarsi della crisi, con cui
i clienti degli artigiani e delle piccole aziende pagano i lavori eseguiti, le prestazioni effettuate o le forniture consegnate.
Ritardi che nel recente passato non andavano oltre i 60gg. oggi sfondano tranquillamente la soglia dei 180gg.
Questa condizione diventa ancor più disperata se il debitore della piccola azienda è un ente pubblico. In questo caso
i tempi di attesa diventano ancor più lunghi fino a superare addirittura i 365gg. È facile intuire come una situazione così
intricata finisca per avere delle ricadute pesantissime nella vita delle imprese, costrette a lottare quotidianamente
in un mercato sempre più bloccato ed a corto di liquidità.

Quasi sempre queste ricadute assumono contorni tragici nel momento in cui la stessa P.A, debitrice nei confronti dell'impresa,
pretende dalla stessa il pagamento di tributi, tasse, contributi previdenziali che, non venendo versati, mettono l'impresa
nella paradossale  condizione di non poter più lavorare (si pensi al caso delle imprese che non possono ottenere
il Documento Unico di Regolarità Contributiva - DURC).

A tutto questo si aggiunga che le imprese debitrici sono costrette dal sistema di riscossione a rimborsare le somme dovute
con oneri aggiuntivi stratosferici e senza beneficiare del massimo di dilazione temporale previsto dalla legge.

Afferma Antonino Finocchiaro della CNA:
"Mi sento di rompere gli indugi e fare alcune proposte concrete."
In primo luogo tempi certi di pagamento delle pubbliche amministrazioni magari con limiti massimi
di 90 giorni ed operando con la certificazione dei crediti delle imprese e favorendo il sistema delle compensazioni.
In secondo luogo la riduzione degli interessi dei debiti previdenziali anche attraverso un condono prevedendo
l'applicazione unicamente degli interessi legali e garantendo poi il rientro dei debiti erariali e previdenziali
in 15 anni e non in 7, applicando queste misure lo stato sicuramente incasserebbe di più anche nel breve periodo
perché le imprese aderirebbero massicciamente.