Il "caso dell'Istituto Giovanni Verga", una scuola senza sede.
    LA SCUOLA SIRACUSANA NON HA FATTO ONORE A SE STESSA.
Siracusa lì 28 settembre 2009

È bello vedere negli occhi di un compagnetto di giochi di mio figlio l’entusiasmo di sapere che alla prossima apertura scolastica, pur appartenendo a scuole diverse, si sarebbero incontrati. Tutto questo è purezza, genuinità, spontaneità… ma ambedue sono giustamente ignari di quanta amarezza,  cattiveria, egoismo, strumentalizzazioni e giochi di potere ci siano dietro a ciò che per loro appare come una bella casualità.

Sono un genitore di due alunni della scuola Verga, si, proprio il Verga, la scuola della tribolazione, la scuola che ha scomodato il quieto vivere delle autorità cittadine, perche chiedeva più sicurezza per i propri alunni; la scuola che ha scomodato il quieto vivere dei dirigenti scolastici degli istituti ai quali è stato chiesto un po’ di spazio; la scuola che ha scomodato gli insegnanti e disturbato i genitori di questi istituti.

Ho partecipato e partecipo al comitato dei genitori nato per necessità, rovinandosi un’estate per capire e realizzare la soluzione più diligente ed opportuna nel rispetto di tutti e nel diritto al servizio scolastico primario di tutti. E permettetemi di dire che è semplicemente vergognoso quanto abbiamo dovuto udire e subire in merito ad un problema che nessuno ha voluto comprendere pensando che fosse un problema del Verga e che il Verga se lo doveva piangere. Nessuno ha capito o non ha voluto che si capisse che il problema del Verga è invece da inquadrare come problema della scuola siracusana che da anni ed anni va avanti con poca considerazione (ed il Verga oggi ne è una palese vittima) e soprattutto con enormi e scandalosi sprechi, consistenti in ingenti quote per affitti di strutture private ed una pessima programmazione di edilizia scolastica (così come invece la nostra città meriterebbe), per i quali la classe politica odierna così come la precedente dovrebbero rendere conto alla cittadinanza.

Noi genitori e soprattutto i nostri figli siamo stati trattati come malati infettivi da tenere a debita distanza, da farci capire e percepire di essere scomodi e fastidiosi con divieti di toccare quello o quell’altro perché “la classe non è del Verga: non è la vostra!”. Non è la nostra? La vostra… ma di cosa stiamo parlando di proprietà privata? Qualche dirigente pensa di essere il padrone e qualche insegnante il custode della proprietà? La scuola è di tutti ed è al servizio di tutti i cittadini. Provo un certo sconcerto e disgusto dinanzi a questo quadro, il luogo, tempio dell’insegnamento formativo non solo del sapere ma anche dei principi e dei valori che acquisiti nella propria vita daranno una società migliore per il domani, è già esso stesso pieno di falsità e senza scrupoli: come si fa ad insegnare la tolleranza, l’altruismo, la solidarietà, la fratellanza se poi al momento del dunque si è dei veri e propri caini?; e tutti quei bei Natali con quelle recite.. a quale scopo, per farsi dire bravi ed auto ompiacersi?

Scusate lo sfogo, sono certo che non tutti sono così ma con questa mia lettera vorrei invitare a riflettere su quanto accaduto e non cadere nello stesso errore un domani che spero non si ripresenti più. Rispetto per tutti, rispetto tutti ma si abbia la decenza di rispettare anche il Verga e le scelte dei genitori senza che nessuno tenti con sotterfugi di qualsiasi genere di obbligare ad abbandonare una scuola che tanto ha prodotto, che tanto ha realizzato e che tanto riconoscimento ha avuto ed ha
(e dimostrazione ne sono le sempre crescenti iscrizioni) dai cittadini/genitori del nostro quartiere. Senza offesa per nessuno:
è giusto che ogni scuola ambisca ad essere il fiore all’occhiello degli istituti della città ma la capacità non si mostra con le parole ma con i fatti ed i fatti dicono che l’eccellenza del Verga è un bene prezioso da custodire e rilanciare per il bene del quartiere, della cittadinanza ed il prestigio stesso di Siracusa.

Giovanni C.
Comitato Genitori Verga