Adamo Bove: uno strano suicidio
Dirigente Telecom, si sarebbe gettato da un cavalcavia a Napoli. Aveva 40 anni l'ex poliziotto e responsabile security governance del Gruppo Telecom. Il suo nome spuntato nell'inchiesta sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate.

Napoli, 21 luglio 2006 - apparentemente si è suicidato Adamo Bove, ex poliziotto e responsabile security governance
del Gruppo Telecom. Secondo le prime ricostruzioni il dirigente si sarebbe gettato da un cavalcavia a Napoli.

Il dirigente si sarebbe lanciato dal cavalcavia di via Cilea, a Napoli, nel quartiere collinare del Vomero, schiantandosi su una carreggiata della tangenziale. Il suicidio è avvenuto intorno alle 12. Bove è rimasto ucciso sul colpo. Il cadavere, e le successive operazioni di rimozione, hanno bloccato completamente il traffico nella zona collinare.

Bove lavorava nello stesso settore dell'azienda, quello della sicurezza, del quale e' stato a lungo responsabile Giuliano Tavaroli
Il nome di Tavaroli e' emerso piu' volte nel corso degli accertamenti svolti dagli investigatori nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate. Accertamenti che si sono spesso incrociati con quelli relativi all'inchiesta sul sequestro di Abu Omar. Tavaroli, tra l'altro, e' stato legato da lunga amicizia con Marco Mancini, uno degli 007 del Sismi coinvolti nell'inchiesta sul sequestro dell'ex imam di Milano.

Secondo alcune ipotesi circolate oggi il nome di Bove, che fino al settembre del 2005 e' stato capo della security di Tim alle dirette dipendenze dell'amministratore delegato Marco De Benedetti, sarebbe anche emerso nel corso degli accertamenti legati all'inchiesta romana sul cosiddetto ''Laziogate'', ma alla Telecom non risulta tale circostanza.

Bove, 40enne, si è laureato in giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma.
Svolgeva la funzione di Responsabile della Funzione Security Governance, nell'ambito dell'Unità di Servizio Security del gruppo Telecom.

Dal gennaio 2003 era anche Responsabile Funzione Coordinamento Internazionale Security del Gruppo Telecom Italia. Da novembre 1998 a febbraio 2000 ha lavorato nella Direzione Generale di Telecom Italia con incarichi di Security Management a livello nazionale.
Fino all'ottobre 1998 è stato funzionario della Polizia di Stato (Commissario Capo). Dal 1995 al 1998 ha svolto la sua carriera nelle Forze dell'ordine.

Caso Bove, si indaga per istigazione al suicidio
22.07.06
I Pm che indagano sulla morte dell´ex dirigente Telecom Adamo Bove, hanno aperto un fascicolo con l´ipotesi di istigazione al suicidio e sequestrato i computer e le agende dell´ex funzionario di polizia. Un gesto, quello compiuto dal responsabile sicurezza dell´azienda telefonica lanciatosi da un ponte della tangenziale di Napoli, che gli inquirenti vogliono chiarire
del tutto. I sequestri del materiale informatico e di alcune agende, disposto anche dalla magistratura romana in coordinamento con i colleghi della procura di Napoli, sono avvenuti nel corso di perquisizioni eseguite nelle due abitazioni
di Bove, a Roma e a Napoli, e negli uffici dove il dirigente lavorava.

Dall'esame dei file e degli appunti, la squadra mobile, coordinata dal pm di Napoli Giancarlo Novelli, intende verificare se sia possibile risalire
alle cause del suicidio. Intanto si apprende che Adamo Bove era stato ascoltato, nelle scorse settimane, come persona informata sui fatti dal Pm della Procura di Roma Pietro Saviotti nell'ambito dell'inchiesta avviata sull'ipotesi di reato di violazione della privacy. 
i tratta dell'indagine sul presunto traffico di tabulati telefonici che sarebbero stati ceduti illegalmente ad agenzie private e 007.

L´ex funzionario di polizia stava ricostruendo per la procura di Roma il flusso delle informazioni e il traffico di tabulati, sia Tim che Telecom,
finiti nel mirino degli investigatori dopo le denunce presentate da alcuni utenti accortisi di essere spiati. L'inchiesta su Telecom Italia, secondo quanto si è appreso avrebbe messo in luce alcune falle nel sistema Radar, un software messo a punto per proteggere dal rischio-frodi il traffico sulla telefonia mobile ma più volte oggetto di violazioni. Una circostanza, quest´ultima, che sarebbe emersa proprio grazie alle indagini avviate
su presunti dipendenti infedeli e svolte dall'ufficio di cui era responsabile Adamo Bove.