Siracusa 19 novembre 2011
In migliaia in piazza con i sindaci per difendere l'acqua pubblica
Presenti Cgil, Ugl, Sel, Pd, Comitati, ambientalisti e sindaci da tutta la Sicilia
Scritto da Gagi  Sabato 19 Novembre 2011 - 22:31

Siracusa - Com’era nelle previsioni della vigilia, in migliaia, questa mattina a Siracusa, hanno risposto all’invito e all’appello del Coordinamento dei Sindaci per l’Acqua Pubblica, del Comitato Referendario Siciliano “2 Si per l’acqua bene comune, e della Cgil, assieme all’Ugl, partecipando ed aderendo alla manifestazione in difesa del diritto all’acqua pubblica, per la rescissione del contratto, per inadempienze contrattuali, con SAI 8, la società che nel siracusano gestisce il Servizio idrico integrato, e per l’approvazione di una nuova legge che, tenendo conto del risultato referendario, riordini l’intero settore.

Un lungo corteo, seppur nel breve tragitto da Piazza Pancali, dov’era previsto il concentramento, a Piazza Archimede, sede della Prefettura, ha caratterizzato un appuntamento che ha visto a Siracusa la presenza di oltre duemila cittadini e la partecipazione di almeno una trentina di sindaci, con tanto di fascia tricolore, in rappresentanza dei loro Comuni e dei loro cittadini per gridare forte e denunciare il tentativo di mercificazione che si sta facendo di un bene comune qual è l’acqua.

Sindaci in prima fila, che hanno aperto il corteo, provenienti dai 12 Comuni che in provincia di Siracusa (Avola, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Melilli, Palazzolo Acreide, Rosolini, Sortino) si rifiutano di consegnare gli impianti a SAI 8, la società privata che gestisce il servizio idrico integrato, con la quale si chiede di rescindere il contratto per tutta una serie di inadempienze contrattuali (mancati investimenti, mancate garanzie finanziarie, mancato pagamento dei canoni annuali, e disservizi con bollettazioni stratosferiche). Con loro, a tenere lo striscione “Acqua Bene Comune”, c’erano anche la maggior parte dei 9 Comuni (Augusta, Buccheri, Noto, Portopalo, Solarino) che hanno avuto la sfortuna di consegnare i loro impianti (seguendo uno scadenzario programmato a suo tempo quando nel 2008 venne affidato il servizio).

Solidali con i colleghi siracusani anche i sindaci di molti Comuni siciliani: Vittoria, Barrafranca, Licodia Eubea, Bivona, Burgio, Mazzarino, Petralia Sottana, che vivono lo stesso dramma della privatizzazione e dei disservizi per i loro cittadini.

Sindaci, comunque, da questa mattina non più soli nella battaglia che li vede contrapposti al privato, ma anche ai Commissari inviati dalla Regione Siciliana per costringerli a cedere gli impianti ad un privato che non offre garanzie, nonostante una sentenza del CGA abbia sentenziato che la delibera di affidamento del contratto risulta essere illegittima, avendo cambiato radicalmente le condizioni del bando.

A stringersi attorno a questi primi cittadini e alle loro comunità, questa mattina in piazza, per il ripristino della democrazia e della legalità all’interno dell’Ato, attualmente commissariato dalla Regione, come è stato più volte sottolineato negli interventi, erano presenti organizzazioni sindacali rappresentative come la Cgil, guidata dal segretario provinciale Paolo Zappulla, l’Ugl con il suo segretario Tonino Galioto, le associazioni ambientaliste, da Legambiente, al Wwf, all’Ente Fauna Siciliana, a gruppi politici come Sinistra Ecologia e Libertà, il consigliere provinciale Alessandro Acquaviva, il Pd con il segretario provinciale Gianni Cafeo, il capogruppo al Consiglio comunale di Siracusa Garozzo, il deputato regionale Roberto De Benedictis, Futuro e Libertà con il vice coordinatore nazionale, on. Fabio Granata e i gruppi consiliari, il presidente del Consiglio Provinciale Michele Mangiafico, ex parlamentari come Fausto Spagna e Raffaele Gentile, tutti i Forum regionali per l’Acqua guidati da Antonella Leto, coordinatrice regionale del Comitato Referendario, assieme a Josè Sudano, e importanti presenze nazionali come Luca Nivarra, relatore dei due quesiti referendari assieme al professore Stefano Rodotà, e Paolo Carsetti, segretario nazionale del Forum e del Movimento italiano per l’acqua pubblica, promotori dei 2 referendum sull’acqua, a testimonianza dell’importanza e del livello di attenzione che sul problema della privatizzazione di un bene comune come l’acqua, che altri, quei “poteri forti trasversali ad un certo tipo di politica”, più volte richiamati dal palco dai sindaci e dagli oratori, stanno trasformando in un vero e proprio business, senza alcuna garanzia di qualità e di livelli occupazionali.

Il primo sindaco a prendere la parola in Piazza Archimede è stato quello di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell’Ato Idrico, che guida il Coordinamento dei Sindaci siracusani. Amenta nel ripercorrere le lunghe tappe di questa assurda vicenda che ha visto commissariare da parte della Regione i sindaci e il loro ruolo all’interno dell’Ato, ha denunciato le pressioni nei confronti dei singoli primi cittadini e la campagna di “mistificazioni”, in aggiunta al sistema della “macchina del fango”, che sono state avviate da “quei poteri forti” che sostengono la privatizzazioni senza investimenti, per “fare cassa” sui cittadini.

Così come ha denunciato anche uno dei sindaci che ha consegnato gli impianti, Gaetano Pavano di Buccheri, con “tariffazioni quintuplicate rispetto ad una pessima qualità del servizio”. A sollevare l’illegittimità dei commissariamenti che hanno interessato i 12 Comuni della provincia di Siracusa, costretti a rivolgersi al TAR, sono stati il sindaco di Avola, Tonino Barbagallo, quello di Carlentini Pippo Basso, e di Melilli Pippo Sorbello che per primo, rivolgendosi anche al CGA, ha messo in discussione la legittimità dell’affidamento del servizio a SAI 8. E proprio quest’ultimo ha definito “un saccheggio” l’operazione avviata in provincia con la complicità e la copertura di “certa politica e di certa stampa”.

Hanno preso la parola poi anche il sindaco di Mazzarino, di Barrafranca e l'on. Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona, che all’Assemblea Regionale Siciliana segue la proposta di legge presentata dai Comitati Referendari e da 120 Consigli Comunali, per un riordino del Sistema Idrico Integrato, prevedendo altresì, come suggerito dal sindaco Amenta, finanziamenti per la realizzazione degli impianti e dei depuratori attraverso una nuova rimodulazione dei fondi strutturali (molte misure non rispondono alle esigenze del territorio e i finanziamenti ritorno all’UE).

A parlare di una nuova stagione che vede insieme gli Enti Locali e il sindacato a difesa dei cittadini e dei lavoratori, è stato il segretario della Cgil, Paolo Zappulla, anche a nome dell'Ugl, rinnovando l’invito ai sindaci a ritrovarsi fianco a fianco anche in tutte le altre battaglie per lo sviluppo, l’occupazione e i servizi.  A chiudere gli interventi i rappresentanti dei Comitati e dei Forum per l’Acqua Pubblica, Antonella Leto, Luca Nivarra e Paolo Carsetti.

Subito dopo i sindaci sono stati ricevuti dal Prefetto Vicario, Giusi Scaduto, che ha garantito tutto l’impegno e l’attenzione della Prefettura verso una vicenda che investe gli interessi dei cittadini e del territorio, chiedendo tutta la documentazione prodotta anche per i ricorsi al TAR e al CGA, che, tra l’altro, a giorni dovrebbe pronunziarsi sul “giudizio di ottemperanza” sul futuro del contratto con SAI 8 dopo la prima sentenza di illegittimità dell’atto di affidamento.

A chiudere una giornata che ha visto accendere i riflettori sulla provincia di Siracusa e sul problema dell’acqua, è stato l’incontro di tutti i Forum regionali nell’aula del Consiglio Provinciale, per ribadire e mettere a punto le varie argomentazioni sugli articoli della Legge di iniziativa Popolare presentata all’ARS per riordinare il Servizio Idrico Integrato in Sicilia, nel confronto aperto con la IV Commissione parlamentare regionale.