La Regione siciliana regala l’acqua dei Monti Sicani
a una multinazionale. Il governo dell’Isola, retto da Raffaele Lombardo,
ha infatti firmato un’ulteriore autorizzazione per consentire alla NESTLE’
di prelevare l’acqua delle sorgenti di una delle più belle aree
naturali dell’Agrigentino. A noi, in provincia di Agrigento, assai spesso
ci mandano acqua inquinata dentro le case, per poi venderci in bottiglia
– ci riferiamo proprio all’acqua VERA della NESTLE’ – l’acqua da bere e
per cucinare. Ad un prezzo, ovviamente, di gran lunga superiore. Una beffa.
La notizia la leggiamo, con dovizia di particolari
su Canicattì web: “Con nota n. 0177 del 9 Gennaio 2012, l’assessorato
(regionale ndr) dell’Energia e dei servizi di Pubblica Utilità/Distretto
Minerario di Caltanissetta, ha trasmesso al Comune di Santo Stefano Quisquina
l’avviso con cui si notifica che la Nestlè Vera s.r.l. (oggi Sanpellegrino
spa) fa istanza di aumento delle potenzialità di emungimento di
altri 10 litri/sec. dai pozzi di Margimuto, che si aggiungono ai 10 litri
già concessi alla multinazionale”.
È grave il fatto che si insista ad avallare l’interesse di una società privata che sfrutta a proprio esclusivo vantaggio un bacino idrico che “è lo stesso a cui attinge oggi un sistema di acquedotti che rifornisce sia l’area dei monti Sicani che la stessa Agrigento”, nonché la nostra stessa Comunità, ancora una volta lasciata sola a difendere l’acqua di tutti.
“Per evitare che si perpetui l’errore già commesso
con le precedenti concessioni e in difesa degli interessi della Comunità
di Santo Stefano di Quisquina e dell’equilibrio idrogeologico del nostro
territorio, il Comitato Civico per la difesa dell’acqua pubblica, riunitosi
in data 17-01-2012, avendo appreso di formali attività già
avviate dall’amministrazione Comunale, presso la Presidenza della Regione
e l’assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità
CHIEDE
al signor Sindaco del Comune di Santo Stefano Quisquina
e all’Amministrazione che lo sostiene di produrre al più presto
possibile, e comunque entro i termini utili, una valida e convincente OPPOSIZIONE
a questo ennesimo atto di spoliazione del patrimonio idrico del nostro
territorio. Ogni atto pubblico efficacemente condotto nella direzione indicata
non potrà che ricevere l’apprezzamento dello stesso Comitato il
quale, nella sua autonomia, si propone altre iniziative e civica opposizione,
volte a stimolare una soluzione del problema anche in collaborazione con
altri organismi e comitati in difesa dell’acqua, per la quale chiede l’allerta
della cittadinanza.
Il comitato Civico per la difesa dell’acqua pubblica’’
In linea con questa ferma resistenza del comitato per
la difesa dell’acqua pubblica, come si può ben notare, si esprime
anche il deputato regionale del Pd e sindaco di Bivona, comune confinante
con Santo Stefano di Quisquina, Giovanni Panepinto , concittadino e sostenitore
dell’imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori, già condannati,
Ignazio Cutrò.
Dice Giovanni Panepinto in una dichiarazione rilasciata
a ‘Grandangolo’, il battagliero periodico diretto da Franco Castaldo: “E’
bene dire una parola chiara sulla ripubblicizzazione dell’acqua: la Sicilia
non farà passi indietro. Dopo la norma voluta dal Pd e approvata
nella finanziaria 2010, e dopo lo schiacciante risultato referendario,
il parlamento regionale è al lavoro, in commissione, per varare
la norma che permetterà il pieno ritorno alla gestione pubblica
delle risorse idriche nell’Isola. In molti, compreso il ministro dell’Ambiente
Corrado Clini, parlano in questi giorni di ‘investimenti’: forse è
il caso di ricordare che, fino ad ora, gli unici capitali investiti sono
stati quelli pubblici, mentre i privati hanno pensato solo ad accaparrarsi
gli utili. E’ evidente che così non si può andare avanti:
i privati devono definitivamente farsi da parte, non ci sono alternative
a questa strada”.
|
Email: [email protected] Sito web: http://www.canicattiweb.com Redazione di CanicattiWeb.com 20 gennaio 2012 alle 06:53 Con nota n. 0177 del 9 Gennaio 2012, l’Assessorato
dell’Energia e dei servizi di Pubblica Utilità / Distretto Minerario
di Caltanissetta ha trasmesso al Comune di S. Stefano Quisquina l’avviso
con cui si notifica che la Nestlè Vera s.r.l. (oggi Sanpellegrino
s.p.a) fa istanza di aumento delle potenzialità di emungimento di
altri 10 litri/sec. dai pozzi di Margimuto, che si aggiungono ai 10 litri
già concessi alla multinazionale.
Dal 13 gennaio scorso l’avviso è esposto all’albo
pretorio del Comune, con la prescrizione di 15 giorni di tempo per produrre
eventuali opposizioni.
È grave il fatto che si insista ad avallare l’interesse di una società privata che sfrutta a proprio esclusivo vantaggio un bacino idrico che «è lo stesso a cui attinge oggi un sistema di acquedotti che rifornisce sia l’area dei monti Sicani che la stessa Agrigento», nonché la nostra stessa Comunità, ancora una volta lasciata sola a difendere l’acqua di tutti. Per evitare che si perpetui l’errore
già commesso con le precedenti concessioni e in difesa degli interessi
della Comunità stefanese e dell’equilibrio idrogeologico del nostro
territorio, il Comitato Civico per la difesa dell’acqua pubblica, riunitosi
in data 17-01-2012, avendo appreso di formali attività già
avviate dall’Amministrazione Comunale, presso la Presidenza della Regione
e l’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità
al signor Sindaco del Comune di S. Stefano Quisquina e all’Amministrazione che lo sostinene di produrre al più presto possibile, e comunque entro i termini utili, una valida e convincente OPPOSIZIONE a questo ennesimo atto di spoliazione del patrimonio idrico del nostro territorio. Ogni atto pubblico efficacemente condotto nella direzione indicata non potrà che ricevere l’apprezzamento dello stesso Comitato il quale, nella sua autonomia, si propone altre iniziative e civica di opposizione volta a stimolare una soluzione del problema anche in collaborazione con altri organismi e comitati in difesa dell’acqua, per la quale chiede l’allerta della cittadinanza. Il comitato Civico per la difesa dell’acqua pubblica |
![]() |