Le prevedibili notizie sul giornale del 2014
«Lodo Silvio: sì della Consulta all'ennesima legge salva premier».
«I giudici costituzionali si sono espressi favorevolmente sull'introduzione
della reincarnazione per le cinque più alte cariche dello Stato»
PALERMO SABATO 28 novembre 2009, XV E.B. Casa di nonno Alfredo.
Il pranzo era stato all'altezza di nonna Antonietta che, sapendo di avere ospiti i nipoti, si era fatta aiutare da tre vicine di casa
e si era messa ai fornelli all'alba del giorno precedente. Insieme al nonno e con la pancia piena, ci eravamo trasferiti in salotto, mentre la nonna, su ordine del marito, si apprestava a fare il caffè più buono del mondo. Nonno Alfredo aveva appena cominciato il suo racconto preferito: la finale di Coppa Italia del 1974, che il Palermo perse contro il Bologna, per colpa dell'arbitro Gonella, che all'82° aveva regalato un rigore agli emiliani. Ma noi avevamo la testa da tutta altra parte.
Il nonno notò la nostra assenza, e bonario ci domandò: « Picciotti, che sono quelle facce?».

«Niente, nonno - sbottiamo - tu parli di pallone, ma non li leggi i giornali? Stanno succedendo tante di quelle cose in Italia,
che chissà come andrà a finire». Lui prima si fece una grossa risata e poi, tornato serio, ci disse: «Avete fatto mala vita
per non parlare. Ricordatevi che nella vita solo agli arbitri non c'è rimedio. Volete sapere come va a finire?

E allora venite con me!». Davanti all'edicola sotto casa sua. «Pippo - urla nonno Alfredo all'edicolante - i miei nipoti vogliono sapere come va a finire, che ti sono rimasti giornali?». L'edicolante lo guarda e meccanicamente gli chiede: «Devono essere
di quest'anno, dell'anno prossimo o di quelli ancora più prossimi?». A quella domanda noi rimaniamo senza parole, mentre
il nonno, come se fosse normalissimo, ci chiede: «Va bene uno del 2014?». «Sì - rispondiamo poco convinti - cinque anni sono sufficienti, grazie!». A quel punto l'edicolante scompare in una botola del chiosco. Quando risale, tiene in mano una copia
di Repubblica. Increduli, leggiamo la data in alto a destra: 30 novembre 2014. Siamo tornati in salotto e, mentre il nonno
è in cucina a bere il caffè, noi siamo sbigottiti davanti al giornale ancora chiuso: aprire o non aprire? Ma, più che la paura, poté la curiosità. Prima pagina: «Lodo Silvio: sì della Consulta all'ennesima legge salva premier». L'occhiello precisa: «I giudici costituzionali si sono espressi favorevolmente sull'introduzione della reincarnazione per le cinque più alte cariche dello Stato».

Quindi le reazioni. Il ministro della Giustizia, Niccolò Ghedini, dichiara: «La legge è in linea con il mandato che ci hanno dato gli elettori alle politiche del 2012». Antonio Di Pietro, invece, grida allo scandalo: «La sentenza era prevedibile - sostiene il leader di Italia dei valori - visto che ormai la competenza di nominare i giudici della Consulta è stata attribuita a tutti i politici nati vivi, residenti ad Arcore e con le iniziali S.B.». Replica Capezzone: «Basta con quest'aggressione ai giudici, la sinistra si inventi qualcos'altro». Bonaiuti: «Quello di Di Pietro è un uso criminoso delle parole, e io credo che sia un preciso dovere da parte dei nuovi organi competenti non permettere più che questo avvenga». Prudente il commento del presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Meglio la reincarnazione, l'alternativa propostami era un lodo sull'immortalità. Il testoè comunque un punto di partenza». Spietata la prima pagina di Feltri: «Fini ci vuole fare campare una volta sola!».

Il segretario del Partito democratico nuova gestione, Massimo D'Alema, ha concluso ieri le primarie settimanali
sulla dichiarazione da rilasciare sull'argomento. Nell'attesa dello spoglio, ricordiamo quali erano le alternative
che il P.D.N.G. sottoponeva alla base:
a) Questo governo è alla frutta;
b) Si voti subito tra cinque anni;
c) Se ritirano il lodo, siamo pronti al dialogo.

In seconda pagina leggiamo: dopo l'approvazione delle leggi sul divieto di matrimonio fra italiani e immigrati, sul divieto
per le pubbliche amministrazioni di assumere immigrati, sul divieto agli immigrati di parlare straniero anche in casa, arriva
una nuova proposta di legge: il Blonde Christmas. Potranno festeggiare il Natale solo i padani da sette generazioni, biondi
e con gli occhi azzurri. Gasparri ha subito minimizzato: «La Lega ha sempre usato un linguaggio provocatorio, la sinistra
si indigni per altre cose». Cicchitto: «Al di là dei toni usati dal Carroccio, si valuti la proposta». A pagina 3 leggiamo che
il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha querelato Repubblica per le 237 domande che il quotidiano gli rivolge
da tempo sulle indagini di Palermo. Un trafiletto comunica che il presidente uscente, Giorgio Napolitano, è ricoverato
al Gemelli di Roma per farsi curare un fastidiosissimo callo dello studente che lo tormenta da anni.

I medici gli hanno consigliato di non firmare più niente fino alla scadenza del mandato. Continuiamo a sfogliare.
L'editoriale di Eugenio Scalari titola: «Lettera agli italiani: in tutti questi anni, o mi sono spiegato male io, o non avete
capito voi». Sotto c'è la pubblicità del nuovo libro di Bruno Vespa: "Da Berlusconi a Berlusconi, vent'anni di democrazia". Infine lo sport: «Walter Zenga con la sua Inter vola in vetta al campionato». Poi, più sotto: «Dopo l'ennesima sconfitta, Zamparini si è auto-esonerato da allenatore del Palermo e, pur contestando la sua stessa decisione, si è messo da parte». Abbiamo finito di leggere le notizie principali, ma cinque anni in quest'Italia sono troppo pochi per vedere come andrà a finire. Quindi decidiamo di tornare dall'edicolante per comprare un giornale ancora più "nuovo", abbiamo individuato una data approssimativa: 2020. Per quella data sicuramente si saprà di più. Ma purtroppo, quando arriviamo, l'edicolante sta già chiudendo. «Chiude così presto?», chiediamo. «No, chiudo per sempre - risponde lui amareggiato - la crisi è arrivata
anche nel nostro settore, ormai la gente delle cose di domani e di come può andare a finire non gliene frega più niente».

SALVO FICARRA E VALENTINO PICONE